nella novella Unonessunoecentomila Pirandello parla di Vitangelo Moscarda, e' sempre costante la teoria delle maschere di Pirandello, infatti quando al protagonista viene fatto notare dalla moglie che ha il naso storto si rende conto che lui non e' una persona sola (uno), e vuole distruggere tutte le maschere imposte dalla societa', quindi cambia a seconda di chi lo guarda e potrebbe essere "centomila", allo stesso tempo pero' e' nessuno. Per cessare il dolore allora si estranea dalla societa' finisce in uno ospizio, vende tutto, e si lascia con la moglie e cosi cessa anche la costante pressione delle sue "maschere" tanto che nonostante gli altri lo considerino un pazzo lui si sente felice e libero di essere cio' che vuole
parla dell'io diviso, Vitangelo inizialmente pensa che gli altri lo vedano per come si vede lui, quindi ha una concezione della sua persona fissa, si crede "uno", quando realizza che gli altri non lo vedono per come si vede, dopo essersi guardato allo specchio, lui stesso realizza di non essere piu' "nessuno", riconosce che pero' allo stesso tempo che puo' cambiare maschera ogni volta che si relaziona con altri soggetti e quindi puo' essere anche "centomila".