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Psico e analisi 3.3 - Coggle Diagram
Psico e analisi 3.3
- Considerando quanto indicato nelle lezioni, come possiamo misurare lo stress materno?Tutte le opzioni sono corrette.
- Lo stress genitoriale è Una reazione psicologica negativa alle richieste connesse al ruolo genitoriale.
- È stato ipotizzato di recente che l'esposizione dei bambini ad un clima emotivo familiare stressato:Può, in alcuni casi, sviluppare la resilienza (o resistenza, o hardiness) del bambino di fronte ai fattori di stress.
- Il Parenting Daily Hassles Scale di Crnic e Greenberg (1990) è:Un questionario particolarmente adatto a genitori di bambini di età prescolare.
- Lo strumento PSI-SF permette: di valutare i livelli di stress genitoriale in caso di bambini aventi una età tra 0 e 10 anni circa.
- Secondo l'ipotesi della influenza indiretta fra stress genitoriale ed adattamento dei figli si collocano: Gli stili educativi disfunzionali.
- Quante sono le dimensioni dello stress misurate nel PSI-SF? 3.
- L'autore del Parenting Stress Index è Abidin: Vero
- Lo stress genitoriale può esercitare un impatto negativo sull'adattamento dei figli: in che termini? tutte le opzioni sono corrette.
- Livelli accentuati di stress genitoriale possono determinare: tutte le opzioni sono corrette.
- Hoffman (1988) ha delineato quattro stili educativi: Costrittivo basato sul potere fisico, Costrittivo basato sulla sottrazione dell'affetto, Persuasivo (o Induttivo) basato sul ragionamento, Persuasivo (o Induttivo) basato sull'empatia.
- Maccoby e Martin individuano quattro stili educativi; tre di questi coincidono con la classificazione di Diana Baumrind. Il quarto stile genitoriale, codificato da questi autori, è: Lo stile trascurante e rifiutante
- Maccoby e Martin (1983) individuano e descrivono quattro stili educativi, a partire dalla combinazione di due dimensioni fondamentali: quali? accettazione/ostilità e permissività/severità.
- Uno stile autorevole è quello di un genitore che: Esercita la propria autorità sul figlio, senza prevaricarne i diritti e allo stesso tempo mostrando un adeguato calore affettivo.
- Uno stile genitoriale permissivo si caratterizza per: Bassi livelli di controllo, associati generalmente ad alti livelli di calore affettivo e vicinanza emotiva.
- Gli stili genitoriali individuati da Diana Baumrind sono: autoritario, permissivo e autorevole.
- Le quattro dimensioni del comportamento genitoriale individuate da Diana Baumrind sono:il controllo sulla attività dei figli, la sollecitudine nei loro confronti, la chiarezza comunicativa, la richiesta di comportamenti adulti.
- La lettura strutturale del Lausanne Trilogue Play (LTP) prevede un sistema di codifica del sistema familiare, attraverso la considerazione di quali funzioni? Risposta: partecipazione, organizzazione, attenzione focale e contatto affettivo
- Quali sono i tipi di alleanza familiare che possono essere individuati a partire dalla codifica del Lausanne Trilogue Play (LTP)? Risposta: alleanze funzionali, in tensione, collusive e disturbate
- Uno stile genitoriale autoritario si caratterizza per: Alti livelli di controllo, imposizione delle regole e dei limiti.
- Nel Lausanne Trilogue Play (LTP) quale ruolo svolge il genitore nel ruolo di terzo? Risposta: osservatore partecipante: deve mantenere un atteggiamento empatico senza interferire
- Chi ha messo a punto un metodo strutturato per la valutazione delle relazioni familiari (LTP – Lausanne Trilogue Play), coniugando una tradizione di studi e ricerche sulla famiglia e sullo sviluppo evolutivo del minore? Risposta: Fivaz-Depeursinge e Corboz-Warnery
- Qual è il presupposto scientifico alla base del Lausanne Trilogue Play (LTP)? Risposta: attraverso l'osservazione dei comportamenti (famiglia praticante) si può accedere al livello dell'intersoggettività
- In che cosa consiste la prima fase del Lausanne Trilogue Play (LTP)? Risposta: la madre (o il padre) e il bambino giocano insieme mentre l'altro genitore è in una posizione periferica
- Nella terza fase del Lausanne Trilogue Play (LTP) cosa è possibile osservare? Risposta: Tutte le risposte sono corrette
- Quante sono le possibili analisi del Lausanne Trilogue Play (LTP)? Risposta: 4
- Cosa valuta l'analisi del processo del Lausanne Trilogue Play (LTP)? Risposta: se il bambino è capace di gestire le 4 configurazioni che costituiscono una relazione a tre e il modo con cui realizza questa gestione
- Quale delle seguenti caratteristiche è presente in un’alleanza familiare cooperativa, osservabile nel Lausanne Trilogue Play (LTP)?
La famiglia si coordina adeguatamente per dare sostegno al bambino
- Le alleanze familiari cooperativa e in tensione individuate attraverso la codifica del Lausanne Trilogue Play (LTP) sono:
Costituiscono i due estremi di un continuum
- Quale delle seguenti caratteristiche NON è presente in un’alleanza familiare in tensione, osservabile nel Lausanne Trilogue Play (LTP)?
La famiglia non riesce a coordinarsi per raggiungere l’obiettivo ed il figlio è coinvolto in una triangolazione disfunzionale
- “Le configurazioni si succedono in modo naturale e fluido, senza scatti o interruzioni, in un clima disteso e di divertimento condiviso”. In quale tipo di alleanza si può osservare una situazione del genere nel Lausanne Trilogue Play (LTP)?
Si osserva in un’alleanza cooperativa
- “La famiglia gioca insieme in modo adeguato ma deve impegnarsi per superare i continui alti e bassi a fronte di un evidente contrasto nello stile dei genitori”. In quale tipo di alleanza si può osservare una situazione del genere nel Lausanne Trilogue Play (LTP)?
Si tratta di un’alleanza in tensione
- Quale delle seguenti caratteristiche è osservabile in un’alleanza disturbata nel Lausanne Trilogue Play (LTP)?
Tutte le risposte sono corrette
- Se non è soddisfatto nessuno dei quattro livelli funzionali (partecipazione, organizzazione, attenzione focale e contatto affettivo) presi in considerazione nel Lausanne Trilogue Play (LTP), che tipo di alleanza familiare abbiamo?
Si parla di un’alleanza disturbata
- Quali sono le due tipologie di alleanza disturbata che si possono osservare nel Lausanne Trilogue Play (LTP)?
Le alleanze disturbate si distinguono in caotiche e rigide
- Quali sono le due tipologie di alleanza collusiva che si possono osservare nel Lausanne Trilogue Play (LTP)?
forma aperta o nascosta
- Quale delle seguenti caratteristiche è tipica di alleanze familiari collusive, osservabili nel Lausanne Trilogue Play (LTP)? soltanto la funzione della partecipazione possiede un livello di funzionamento adeguato
- Qual è l’aspetto che differenzia maggiormente le alleanze collusive dalle alleanze disturbate nel Lausanne Trilogue Play (LTP)? l'ampiezza del conflitto e della ambiguità familiare
- Se non è soddisfatta la funzione della partecipazione al Trilogue Play (LTP), che tipo di alleanza familiare abbiamo?
alleanza disturbata
- Quando si attribuisce un punteggio 0 alla funzione contatto affettivo?
tutte le opzioni sono corrette
- Quando si attribuisce un punteggio 0 al bambino alla funzione dell’organizzazione (fase 3 insieme)?
non gioca, si isola, non chiede l’aiuto o la partecipazione di nessuno dei genitori
- Quando si attribuisce un punteggio 1 alla funzione attenzione focale?
tutte le opzioni sono corrette
- Quando si attribuisce un punteggio 0 alla funzione attenzione focale?
tutte le opzioni sono corrette
- Quando si attribuisce un punteggio 0 alla funzione dell’organizzazione (fase madre + padre)?
Non si orienta verso il coniuge e non interagisce
- Quando si attribuisce un punteggio 1 alla funzione dell’organizzazione (fase madre + padre)?
guarda prevalentemente il coniuge ma monitora l’attività del bambino
- Quando si attribuisce un punteggio 2 alla funzione dell’organizzazione (fase madre + padre)?
tutte le opzioni sono corrette
- Quando si attribuisce un punteggio 2 alla funzione dell’organizzazione (fase 3, insieme)?
È disponibile, attivo e rispetta il partner alternandosi e coordinandosi, accetta i suggerimenti di tutti, si accorda col partner
- Quando si attribuisce un punteggio 1 alla funzione dell’organizzazione (fase 3, insieme)?
si alterna col partner ma non si coordina, ostacola l’interazione tra bambino e partner
- Quando si attribuisce un punteggio 1 al bambino nella funzione dell’organizzazione (fase 3, insieme)?
gioca o interagisce con un solo genitore
- Quando si attribuisce un punteggio 2 alla funzione dell’organizzazione (genitore osservatore)?
Aiuta attivamente l’altro genitore solo quando questi dimostra di essere in difficoltà e di gradire l’aiuto del partner. Fornisce suggerimenti ma riprende la funzione di osservatore appena l’attività è riavviata, esorta l’altro genitore a rimanere partecipe attivo
- Quando si attribuisce un punteggio 0 alla funzione dell’organizzazione (fase 3, insieme)?
tutte le opzioni sono corrette
- Quando si attribuisce un punteggio 0 alla funzione dell’organizzazione (genitore osservatore)?
Non è coinvolto, disinteressato, disconferma col suo atteggiamento indifferente l’operato del partner
- Quando si attribuisce un punteggio 1 alla funzione contatto affettivo?
tutte le opzioni sono corrette
- Quando si attribuisce un punteggio 2 alla funzione dell’organizzazione (genitore osservatore)?
Osserva con interesse e partecipazione empatica, sorridendo e facendo cenni di assenso ma senza intervenire
- Quando si attribuisce un punteggio 1 alla funzione dell’organizzazione (genitore osservatore)?
tutte le opzioni sono corrette
- Quando si attribuisce un punteggio 1 alla funzione dell’organizzazione (genitore attivo)?
tutte le opzioni sono corrette
- Quando si attribuisce un punteggio 1 alla funzione dell’organizzazione (genitore attivo)?
tutte le opzioni sono corrette
- Quando si attribuisce un punteggio 2 alla funzione dell’organizzazione (genitore attivo)?
Quando sostiene, incoraggia e aiuta il figlio a iniziare l’attività e a portarla avanti; accetta l’aiuto del partner in caso di difficoltà e incoraggia le iniziative del bambino
- Quando si attribuisce un punteggio 2 alla funzione della partecipazione?
quando il soggetto orienta il corpo verso gli altri e verso il compito
- Quando si attribuisce un punteggio 0 alla funzione della partecipazione?
– Quando il soggetto posiziona il corpo fuori dal campo interattivo (vaga per la stanza, guarda fuori dalla finestra, esce dalla stanza, telefona; rimane seduto ma volge le spalle ai familiari e comunica di non voler partecipare).
- Quando si attribuisce un punteggio 1 alla funzione della partecipazione?
– Quando il soggetto rimane seduto e osserva gli altri.
- Quando NON si attribuisce un punteggio 0 al bambino alla funzione dell’organizzazione (genitore attivo)?
– Tutte le opzioni sono corrette
- Studi empirici hanno dimostrato che il rapporto tra fratelli non è in grado di influenzare lo sviluppo:
del sistema cognitivo
- Quale delle seguenti funzioni NON è una funzione della relazione fraterna?
acquisizione di competenze scolastiche
- In quale fase dello sviluppo i temi dell’autonomia, del rispecchiamento e dell’alleanza intragenerazionale sono centrali nella relazione fraterna?
durante l’adolescenza
- Quanti sono i fattori del Sibling Relationship Inventory?
4
- Cosa si intende per conflitto costruttivo relativamente alla relazione fraterna?
implica una buona comprensione del punto di vista e delle ragioni altrui
- In base a quale caratteristica vengono distinte le due tipologie di conflitto, costruttivo e distruttivo, presenti nella relazione fraterna?
in base alle strategie di risoluzione
- Cosa intendono Stoneman e Brody per processo di role crossover all’interno della relazione fraterna?
il fratello minore, superando le capacità del fratello maggiore e assumendosene in parte la cura, di fatto ne usurpa il ruolo di primogenito
- Quali sono le due dimensioni più approfondite in letteratura rispetto all’asimmetria tra fratelli, determinata da uno squilibrio di potere e ruolo?
Il caretaking (e cura del fratello) e il teaching (insegnamento di abilità o conoscenze).
- Quali sono le caratteristiche della relazione fraterna individuate in letteratura?
L’affetto, il conflitto, la rivalità e il potere (status).
- Quale dei seguenti fattori individuali non influenza la qualità della relazione fraterna?
La personalità.
- tenga pienamente conto della perdita e riconoscimento schietto del dolore che si sta provando, della sua sensatezza e legittimità ritornando ad accogliere, stimare,
a volere bene al se stesso sofferente che ci si ritrova ad essere". Questa definizione fa riferimento al processo mentale di: Accettazione della perdita
- La comprensione del concetto di morte nei bambini fa riferimento a: Non funzionalità, irreversibilità, universalità, causalità e mortalità personale
- Quale delle seguenti caratteristiche è presente nel lutto traumatico e non nel lutto normale né in quello cronico? La causa della morte è terrificante e scioccante
- Quale autore afferma che "Evitare il lutto é una importante variante patologica del dolore"?Bowbly
- Nella diagnosi di PTSD secondo il DSM IV è necessario specificare se il disturbo è: Acuto, cronico, ad esordio ritardato
- Quale di queste caratteristiche NON sono tipiche dei soggetti che sperimentano un lutto prolungato? Sperimentano sentimenti di interesse e attesa per il futuro
- Come viene inteso il concetto di morte da parte dei bambini che hanno meno di tre anni? La morte è vista dal bambino come una separazione limitata, una specie di vita ridotta, un evento temporaneo
- Qual è la definizione del criterio diagnostico A del PTSD secondo il DSM IV? Si tratta di un evento che deve comprendere una minaccia all'integrità fisica del soggetto
- Quale spiegazione potrebbe essere fornita ad un bambino rispetto al suicidio del proprio genitore? Il fatto che il genitore non era in grado di sentire e di pensare in modo sano a causa di una malattia mentale
- Quando una persona particolarmente cara ad un bambino muore in modo traumatico il bambino può manifestare delle difficoltà, quali?
Tutte le risposte sono corrette
- Secondo il criterio diagnostico B del PTSD, facendo riferimento alla quarta edizione del DSM, quali sono alcuni dei sintomi relativi alla sensazione di rivivere
l'evento traumatico? Entrambe le risposte sono corrette
- "I ricordi, i pensieri e le emozioni relative alla persona deceduta possono sollecitare le memorie spaventose relative alla modalità del decesso". Questa
affermazione è vera per le situazioni di: lutto traumatico
- L'affermazione "Nei giorni successivi al lutto il bambino può manifestare fantasie di ricongiungimento" è: vera
- Nel Disturbo da Lutto Prolungato nei bambini: Devono esserci almeno 2 sintomi per più di 2 settimane
- L’affermazione “Secondo diversi autori la quasi totalità dei bambini dai sei anni di età sa che la morte è irreversibile, universale, ed implica la cessazione delle funzioni vitali” è:
Vera
- Quali sono le principali reazioni al lutto nei bambini?
Tutte le risposte sono corrette
- In merito al processo di elaborazione del lutto quali tra queste affermazioni è corretta?
Tutte le opzioni sono corrette
- Cosa si intende per dolore depressivo?
Quel particolare dolore mentale che è proprio della esperienza della perdita di qualche cosa di oggettivamente rilevante che avevamo
- Quale dei seguenti comportamenti NON è di aiuto per un bambino che ha subito un lutto significativo?
Difendere il bambino minimizzando il tragico lutto e impedendogli di partecipare a tutte le cerimonie connesse al decesso
- L’invischiamento nel processo del lutto e l’evitamento della perdita sono due componenti di:
Una mancata elaborazione del lutto
- Qual è la principale differenza tra il Disturbo da Lutto Prolungato nei bambini e il Disturbo Post-traumatico da Stress?
Nel Disturbo da Lutto Prolungato c’è una maggiore tendenza alla letargia, al ritiro, alla depressione e all’apatia, mentre nel Disturbo Post-traumatico da Stress c’è una maggiore tendenza alla riproduzione ansiosa dell’evento e di pattern compulsivi
- “Quanti prodotti si ottengono durante l’intervista basata sul genogramma?”
Risposta: 2, il disegno del genogramma e la storia della famiglia
- “Quali sono le aree di indagine dell’intervista sulla storia familiare?”
Risposta: tutte le opzioni sono corrette
- “Cosa viene rappresentato nel disegno del genogramma?”
Risposta: una specie di albero genealogico, comprensivo di 3 generazioni
Nelle lezioni, i fattori di protezione sono stati paragonati a un airbag.
L’approccio in questione è quello della causalità ecologica e sistemica.
Le principali caratteristiche dei soggetti resilienti comprendono stima di sé, progettualità e pianificazione (tutte le opzioni sono corrette).
La definizione fornita fa riferimento alla resilienza.
- Una caratteristica che accomuna i diversi tipi di intervento preventivo rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia è:
La dimensione relazionale
- Cosa non differenzia gli interventi di prevenzione rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia?
Nessuna opzione è corretta
- Per quali aspetti della genitorialità l’intervento di video-feedback si è rivelato efficace?
Tutte le risposte sono corrette
- Sameroff ha proposto differenti tipi di intervento di prevenzione rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia:
Tutte le risposte sono corrette
- Su cosa si basa il modello di intervento preventivo STEEP (Steep Toward Effective, Enjoyable Parenting)?
sull’integrazione della tecnica del video-feedback con l’utilizzo dell’home visiting
- L’affermazione “A differenza di altri protocolli, nel programma di intervento preventivo Circle of Security Intervention (COS) la valutazione del pattern di attaccamento del bambino è il punto di arrivo e non di partenza dell’intervento” è:
vera
- Da chi è stato messo a punto il programma di intervento “Minding the Baby”?
Slade
- Qual è il focus principale del programma di intervento “Minding the baby”?
la funzione riflessiva della madre, intesa secondo la definizione di Fonagy
- In quale periodo viene attuato il programma di intervento “Minding the baby”?
dalla 28° settimana di gravidanza fino al secondo anno di vita del bambino
- Qual è lo strumento utilizzato nel programma “Munich Interdisciplinary Research and Intervention Program for Fussy Babies” proposto da Papoušek?
il video-feedback
- Cosa è emerso da una revisione metanalitica volta a valutare l’efficacia degli interventi di video-feedback?
ha confermato l’efficacia sia dei metodi basati prevalentemente su tecniche comportamentali sia di quelli fondati anche sugli aspetti rappresentazionali
- In che cosa consistono gli interventi preventivi (…) proposti da Sameroff, fondati sulla riparazione?
Mirano a modificare, adottando un approccio prevalentemente psicopedagogico, le concrete modalità del genitore di accudire ed essere responsivo con il bambino
- I vari tipi di intervento di prevenzione (…) possono differire a seconda della metodologia utilizzata in prevalenza; quali possono essere le metodologie utilizzate?
Tutte le risposte sono corrette
- Qual è la finalità degli interventi di video-feedback?
Migliorare nel genitore la comprensione dei segnali e delle comunicazioni del bambino e al contempo aiutarlo a comprendere gli effetti sul bambino delle proprie modalità di interazione e di comunicazione, incrementando la sua sensibilità
- Da chi è stata introdotta la tecnica del video-feedback nel modello Guida all’interazione (GI)?
McDonough
- Il VIPP-R introduce con la madre la discussione relativamente a:
ai punti di forza rintracciabili nella relazione col proprio bambino
- In che cosa consiste la prima fase del modello Guida all’interazione (GI)?
vengono videoregistrati momenti di gioco tra genitore e bambino e viene posta ai genitori una serie di domande per facilitare la loro riflessione sul materiale videoregistrato
- Chi ha proposto il modello che combina video-feedback e approccio psicoanalitico per diadi con relazione già distorta?
Beebe
- A chi è rivolto il modello di intervento di Beebe?
a diadi madre-bambino in cui sia già presente una distorsione nella relazione
- Su cosa si fonda l’approccio Video Intervention Therapy (VIT) di Downing?
Tutte le risposte sono corrette
- A chi è diretto il programma “home visiting”?
Nessuna opzione è corretta
- Che approccio adottano prevalentemente gli interventi di “home visiting”?
di tipo psicoeducativo
- Su cosa si fonda il modello di intervento proposto da Beebe, che combina video-feedback e approccio psicoanalitico?
Tutte le risposte sono corrette
- A chi è rivolto il modello di intervento proposto da Papoušek, definito “Munich Interdisciplinary Research and Intervention Program for Fussy Babies”?
a bambini che mostrano precocemente problemi di regolazione emotiva e comportamentale durante il primo anno di vita
- Cos’è il Nurse Family Partnership (NFP)?
un programma di intervento basato sull’home visiting
- Qual è l’obiettivo dei modelli integrati di intervento preventivo, rivolti a genitori e bambini nella prima infanzia?
tutte le risposte sono corrette
- Chi ha messo a punto il programma STEEP (Steep Toward Effective, Enjoyable Parenting)?
Marvin e colleghi