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Apuleio - Coggle Diagram
Apuleio
LE OPERE:
era un autore molto curioso e interessato a tanti campi. Purtroppo molte delle sue opere sono andate perdute: scritti su scienze naturali, storia, poesie brevi, racconti erotici e un romanzo intitolato Ermagora.
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L’Apologia e il De deo Socratis mostrano il ritratto di un filosofo serio che si allontana sia dai ciarlatani che fingono di fare magia, sia da chi nega ogni fede in nome della ragione fredda e arrogante.
Apuleio credeva che:
Il cammino verso la verità religiosa può essere difficile e pieno di errori, ma è mosso dall’amore per la verità e dal rispetto verso gli dei.
La verità non è per tutti, ma solo per chi è disposto a fare un lungo e duro percorso spirituale.
Conoscere la verità non basta con la mente: bisogna viverla, e questo trasforma l’anima, elevandola verso il divino.
Tuttavia, leggendo l’Apologia si nota anche un po’ di ambiguità: la differenza tra filosofia e magia non sembra così netta come Apuleio afferma, tanto che per molti secoli fu considerato un mago o un operatore di miracoli.
nacque a Madaura, una città dell’attuale Algeria, figlio di un ricco magistrato. Studiò grammatica e retorica a Cartagine e poi approfondì la filosofia ad Atene, città famosa per la sua tradizione filosofica. Tra il 150 e il 155 visse anche a Roma, dove lavorò come avvocato.
Verso il 155/156, Apuleio arrivò a Oea (oggi Tripoli) e aveva circa 30 anni. Era già famoso come conferenziere pubblico e faceva parte della seconda sofistica, un movimento culturale che valorizzava la bravura oratoria e i discorsi pubblici, spesso recitati in teatri o piazze.
Era molto devoto al dio Esculapio, protettore della medicina, e partecipò ai riti religiosi segreti (misteri) di Demetra a Eleusi, e probabilmente anche a quelli di Iside.
Sposò Pudentilla, una vedova molto ricca, ma i parenti di lei lo accusarono di averla stregata con la magia per ottenere i suoi soldi. Apuleio si difese da queste accuse scrivendo e leggendo in tribunale l’Apologia, durante il processo che si svolse nel 158 o 159 a Sabrata (in Libia)
In seguito visse a Cartagine, dove fu rispettato come intellettuale. Dopo il 170 non si hanno più notizie di lui.
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LO STILE:
Lo stile di Apuleio è ricco, elaborato e musicale. Usa tutte le tecniche retoriche della sua epoca: suoni ripetuti (allitterazioni), rime finali (omoteleuti), frasi ritmate e costruzioni complesse.
Ama decorare i dettagli con precisione e colori vivaci, come nella descrizione del palazzo di Amore nella fiaba di Psiche, pieno di materiali preziosi e luci brillanti.
Nel linguaggio mescola parole difficili o arcaiche con espressioni popolari, poetiche con neologismi e parole greche
Questo stile ricco e un po’ artificiale era molto apprezzato nella seconda sofistica, ma Apuleio lo rende personale con il suo gusto per il colore, la musica, l’ironia e la sensualità.