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ARTHUR SCHOPENHAUER - VITA E OPERE2 - Coggle Diagram
ARTHUR SCHOPENHAUER - VITA E OPERE
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LA NOIA
Tuttavia, raggiunta una meta, ne cerca subito un'altra, cadendo in un ciclo infinito di insoddisfazione.
Se invece, dopo aver soddisfatto un desiderio, non ne emerge subito un altro, subentra la noia, una sensazione di vuoto e inutilità che rende la vita priva di significato.
L'uomo più di ogni altro essere, soffre a causa della sua intelligenza, che lo porta a fissarsi obiettivi illusori di felicità.
La concezione del piacere di rimando è temporanea cessazione del dolore.
L'AMORE
L'amore ha come unico scopo la riproduzione della specie, e per questo l'istinto sessuale è alla base dell'accoppiamento.
Schopenhauer considera l'amore come un inganno: è usato dalla Volontà per perpetuare la vita e moltiplicare il dolore.
In questa maniera la Volontà può continuare ad esistere negli uomini e continuare a esercitare la propria esistenza sugli individui, con tutte le sue conseguenze.
PRINCIPIUM INDIVIDUATIONIS E RATIONIS
Tuttavia, poiché la Volontà trascende queste forme, essa non è unica e indivisibile: la stessa Volontà si manifesta in ogni essere, sia esso uomo, animale.
La Volontà, sottraendosi alla causalità, agisce in modo cieco e privo di ragioni.
Spazio e tempo costituiscono ciò che Schopenhauer chiama principium individuationis, ossia il principio che differenzia un individuo dagli altri.
Non ha uno scopo né un fine ultimo da raggiungere, ma tende unicamente a realizzare se stessa in un impulso incessante.
FASI DI OGGETTIVAZIONE DELLA VOLONTA
la seconda fase, dove le idee si individualizzano nello spazio e nel tempo, dando origine agli esseri concreti che popolano il mondo della rappresentazione.
Questo processo genera una gerarchia di esseri disposti in un ordine ascendente, partendo dal mondo inorganico fino a quello umano, dove la Volontà realizza la sua pienezza.
La Volontà si realizza negli individui attraverso due fasi di oggettivazione: la prima fase, in cui questa si manifesta in una molteplicità di idee universali, che rappresentano i modelli immutabili;
STORIA E SUICIDIO
Secondo lui gli avvenimenti si ripetono in maniera cieco e ciclica, senza mai raggiungere una vera evoluzione.
Inoltre, per sfuggire a questo ciclo infinito di dolore, il filosofo condanna il suicidio poiché non è una via di liberazione dalla sofferenza, in quanto non implica la rinuncia alla Volontà di vivere, ma piuttosto un rifiuto delle circostanze specifiche della propria esistenza, desiderando di cambiarne la forma.
Schopenhauer rifiuta l'idea che la storia segua un progresso verso un fine superiore, come sostenuto da Hegel.
CONCEZIONE DELL'ARTE
L'arte, permette di liberarsi temporaneamente dal dolore, poiché durante l'esperienza estetica l'uomo sperimenta serenità, una pausa dal dolore.
Egli classifica le arti in base al tipo di idee che esprimono: architettura (coesione e resistenza), pittura (regno animale e vegetale), scultura (corpo umano), poesia (tutto) e la musica che è l'arte suprema perché riproduce direttamente il flusso inconscio della Volontà, senza bisogno di concetti o immagini.
L'arte consente di percepire le idee universali al di là delle forme a priori. L'artista, durante l'esperienza estetica, riesce a vedere l'oggetto come un'essenza universale, priva di individuazione spaziale e temporale, come una manifestazione immediata della Volontà.
COMPASSIONE, GIUSTIZIA E CARITÀ
Tuttavia questo non è abbastanza per eliminare totalmente la Volontà, dunque bisogna ricorrere all'ascesi, ovvero la negazione totale della Volontà, la Nolontà.
Un modo per superare la Volontà è la compassione e la morale / etica. Compatire infatti significa condividere il dolore degli altri, da quest'emozione derivano la giustizia e la carità, con cui si supera l'egoismo umano e si riesce ad alleviare i dolori altrui, e facendo ciò anche il nostro.
LA NOLONTÀ
Questo stato di imperturbabilità offre una pace duratura, sottolineando che l'unica soluzione definitiva è il passaggio dalla voluntas alla noluntas, che annulla il desiderio e porta alla liberazione completa dalla sofferenza.
Per raggiungere la Nolontà, bisogna staccarsi dai beni materiali e rinunciare alle soddisfazioni e ai piaceri della vita, come anche la riproduzione (mezzo attraverso cui la Volontà perpetua il dolore).