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BIOINDICATORI, organismi che indicano alterazioni nell'ambiente in cui…

- - - - diatomee esigenti ambienti a reazione alcalina
      - diatomee preferenti ambienti alcalini
      - diatomee neutrofile
      - diatomee acidofile
      - diatoee acidobionti
    - - specie che esigono il 100% saturazione
      - specie esigenti saturazione maggiore del 75%
      - specie che si sviluppano con saturazione maggiore del 50%
      - specie per cui è sufficiente saturazione maggiore del 30%
      - specie che vivono al 10% di saturazione
    - - xenosaprobie
      - oligosaprobie
      - β-mesosaprobie
      - α-mesosaprobie
      - polisaprobie
    - - ambiente ipotrofico
      - ambiente oligotrofico
      - ambiente mesotrofico
      - ambiente eutrofico
      - ambiente ipertrofico
    - - alofobe (concentrazione cloruri minore di 20 mg/L)
      - oligoarobie esigenti (cloruri tra 20-50 mg/L)
      - oligoalobie tolleranti (cloruri tra 50-200 mg/L)
      - alofile (cloruri tra 200-500 mg/L)
      - β-mesoalobie (cloruri tra 0,5-5 g/L)
  - - - CLASSE I: ZONA OLIGOSAPROBIA =acque pure o poco inquinate
      - CLASSE II: ZONA β-MESOSAPROBIA=acque mediamente inquinate
      - CLASSE III: ZONA α-MESOSAPROBIA= acque molto inquinate
      - CLASSE IV: ZONA POLISAPROBIA=acque estremamente inquinate
  - - - specie analizzate: piccoli molluschi e crostacei, vermi piatti, anellidi, larve e adulti di insetti, larve di tricotteri, eferotteri e plecotteri
      - habitat: sotto le rocce dei fonali di fiumi e torrenti
      - organismi stanziali con cicli biologici annuali, identificabili "sul campo"; esistono forme più o meno sensibili all'inquinamento. l'immissione degli xenobiotici portano a rarefazione di specie più sensibili e a proliferazione di specie più tolleranti
  - - - restano ancorate al substrato
      - GRUPPI:angiosperme erbacee, pteridofite, briofite, pochi licheni, macroalghe filamentose che formano agglomerati visibili
      - FUNZIONI: produttori primari, specie pionere nel letto del fiume, contibuiscono alla creazione di un ambiente adatto alla fauna, fitodepurazione, favoriscono la stabilizzazione dell'alveo fluviale, rallentano l'erosione delle rive e la velociità di corrente, favoriscono il deposito di sedimento
      - sensibilità all'inquinamento delle acque e agli effetti dell'attività antropica, permettendo la valutazione dello stato trofico dei corsi d'acqua a seguito dell'immissione di inquinanti
    - - STAZIONE DI RILEVAMENTO: tratto di fiume o torrente tra 50 e 100 m di lunghezza
      - riconoscimento tassonomico, determinazione copertura totale della comunità locale presente, percentuali di copertura dei taxa, campionamento
      - annotazioni su ampiezza alveo,velocità corrente, profondità acqua,vegetazione riparia, caratteristiche suolo circostante
  - - - Condizione della vegetazione riparia e territorio circostante
      - ampiezza dell'alveo bagnato e struttura fisicomorfologica delle rive
      - struttura alveo e capacità di autodepurazione
      - analisi comunità macrobentoniche, macrofitiche e conformazione detrito
  - - - CLASSE I: fango stabile, attività biologica ottima, alta efficienza depurativa
      - CLASSE II: fango stabile, attività sub-ottimale, discreta efficienza depurativa
      - CLASSE III: insuffiente depurazione biologica dell'impianto, medioccre efficienza depurativa
      - CLASSE IV: cattiva depurazione biologica, bassa efficienza depurativa
    - - identificazione microscopica su vetrino
      - stima delle forme preseti con conteggio riferito a un V noto di fango
      - attribuzione valore SBI fango
    - - protozoi flagellati (piccoli e grandi)
      - amebe
      - ciliati
      - metazoi
- - - - BIOACCUMULATORI
        
        accumulazione di inquinanti all'interno dei tessuti
        
        ricerca di zolfo, idrocarburi clorurati, metalli pesanti e radionuclidi.
        
        PRELIEVO: da fare in stazioni scelte in base alla fonte di emissione di inquinanti:
        
        prelevare porzioni di tallo lichenico, lavate ed essiccate;
        
        ineralizzare a 120°C sotto pressione per 8 h con HNO3;
        
        portare a volume con acqua distillata;
        
        determinazione della concentraione dell'elemento con spettrofotometria di assorbimento
        
        in caso di deserto lichenico si può effettuare la misura tramite la tecnica del "trapianto lichenico" in cui licheni provenienti da aree non contaminate vengono prelevati ed esposti in sacchetti di rete.
    - - variazione di colore
      - presenza di macchie o zone necrotiche
      - tendenza di distacco dal substrato
      - riduzione della biodiversità
  - - - naturalità molto alta (IBL > 50)
      - naturalità alta (IBL 41-50)
      - naturalità media (IBL 31-40)
      - naturalità/alterazione bassa (IBL 21/30)
      - alterazione media (IBL 11-20)
      - alterazione alta (IBL 1-10)
      - alterazione molto alta (IBL 0)