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Luigi pirandello - Coggle Diagram
Luigi pirandello
Luigi Pirandello nasce nel 1867 a Girgenti in una contrada di campagna dove sorge
un casale chiamato "II Caos" in cui la famiglia si è
ritirata per sfuggire a un'epidemia di colera. Il paesaggio che lo circonda resterà
impresso nella memoria dello scrittore
Il clima familiare è intriso di patriottismo e di tradizioni antiborboniche: il padre Stefano e uno zio di
parte materna, rocco, hanno partecipato alle imprese di Garibaldi.
Il padre gestisce delle miniere di zolfo permettendo alla famiglia di vivere con una cera agiatezza a, è
uomo dal temperamento esuberante e spesso violento,
la madre è invece dolce e affettuosa
condizionato dal comportamento aggressivo della figura paterna comincia a percepire la famiglia come una trappola,
Alla base della poetica pirandelliana risiede una precisa concezione dell'umorismo, enunciata in vari saggi, ma soprattutto nel testo teorico intitolato appunto L'umorismo (1920).
Tale concezione poggia sull'idea che la realtà non si riduce
all'apparenza, alle sue manifestazioni oggettive, ma contiene un lato nascosto,
afferma che l'arte deve scavare
nella zona oscura dell'esistenza per metterla in risalto e mostrarne le storture.. Affinché
ciò avvenga, è necessario rinunciare all'armonia formale e strutturale dell'estetica
classica:
a tale proposito è il famoso esempio della
«vecchia imbellettata», un'anziana signora che si agghinda come una giovane donna suscita in chi la osserva, come prima
reazione, il riso. Questo è ciò che Pirandello chiama «avvertimento del contrario»:
ci si rende conto che la vecchia imbellettata appare il contrario di quello che dovrebbe
essere una donna della sua età. Ma se a questo primo sguardo subentra la riflessione,
cioè se si pensa alle ragioni nascoste del suo comportamento forse la donna non è a
suo agio così agghindata, ma lo fa per esempio per compiacere un marito più giovane
ecco che si insinua un più profondo senso di compassione, che Pirandello chiama il
<<<sentimento del contrario».
II «<sentimento del contrario» consiste dunque nella capacità, non a tutti concessa, di vedere il lato tragico di
una situazione comica, oppure, viceversa, l'aspetto ridicolo di una vicenda drammatica.
Nella concezione vitalistica di Pirandello la vita costantemente assume forme mutevoli. La pressione sociale illude che essa possa cristallizzarsi in modalità fisse
La personalità unica è una convenzione che ingabbia la vita del individuo. I ruoli sociali sono maschere.
Pirandello prova insofferenza verso la famiglia e il lavoro, che considera trappole piene di ipocrisia
i personaggi di Pirandello cercano di evadere dalle forme sociali imposte. la via di fuga spesso coincide con la follia o con un'esistenza ai confini della normalità, il folle guarda la vita da un punto di vista esterno
Pirandello frantuma l'unità dell'io. I suoi personaggi non riescono più a rispondere alla domanda "Chi sono io?".
Lo specchio diviene metafora della straniante
scoperta del nostro doppio e della continua
evoluzione della nostra personalità
Uno, nessuno e centomila esemplifica il percorso che
conduce dall'abbandono
dell'individualità al
riconoscersi come parte di un tutto.
Pirandello si mostra critico e diffidente nei confronti della
modernità, accusata di aver portato alla perdita di importanti valori.
La città è il luogo dell'alienazione, come testimonia il protagonista del romanzo Il fu Mattia Pascal. Pirandello tuttavia non propone un ritorno alla vita rurale