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25)2)La storia riscritta dai vincitori - Coggle Diagram
25)2)La storia riscritta dai vincitori
I Pipinidi presero il potere con un colpo di Stato silenzioso, mettendo fine alla dinastia dei Merovingi.
Per cancellare il loro prestigio, venne fatta una forte propaganda:
le cronache del IX secolo li definirono “re fannulloni”, un’etichetta che rimase famosa.
In realtà, i Merovingi perdevano potere da tempo, a causa dell’aristocrazia, che diventava sempre più forte grazie:
• ai latifondi (grandi terre),
• alle clientele armate,
• al controllo su vescovi e abati della Chiesa locale.
Questa nuova classe nobile creò un sistema basato sul vassallaggio: i guerrieri giuravano fedeltà ai signori, in cambio di protezione e ricompense.
Così, i Pipinidi, forti del loro esercito e della loro alleanza con la Chiesa, riuscirono facilmente a sostituire i Merovingi, ormai troppo deboli per reagire.
I Pipinidi: "patrizi e protettori dei Romani"
Nel 750, i Longobardi, guidati da Astolfo, conquistarono la Romagna, le Marche e parte del Lazio.
L’impero bizantino non riuscì a difendere queste zone, quindi il papa chiese aiuto a Pipino il Breve.
In cambio, il papa gli concesse un importante titolo:
“patrizio e protettore dei Romani”, che prima era riservato ai funzionari bizantini.
Pipino rispose subito:
• Fece due spedizioni militari in Italia (755 e 756),
• Sconfisse i Longobardi, imponendo tributi e costringendoli a restituire i territori conquistati.
Poi, donò queste terre alla Chiesa (Esarcato, Pentapoli e alcune città del Lazio), ampliando il potere del papa anche sul piano politico.
Questo gesto rafforzò ancora di più l’alleanza tra i Pipinidi e Roma, che aveva già aiutato la loro famiglia a salire al trono.
La fine del regno longobardo (773)
Dopo la morte del fratello Carlomanno, Carlo (poi chiamato Carlo Magno) rimase solo al comando del regno dei Franchi. Decise di conquistare nuovi territori e si interessò all’Italia, dove i Longobardi, sotto il re Desiderio, minacciavano il papa.
Carlo aveva sposato la figlia di Desiderio, ma poi ruppe l’alleanza con lui e rispose alla richiesta di aiuto del papa. Nel 773 scese in Italia con due eserciti, sconfisse i Longobardi, prese tutte le loro città e fece prigioniero Desiderio, che fu rinchiuso in un monastero.
Così finì il regno longobardo nel nord Italia. Carlo Magno diventò re sia dei Franchi che dei Longobardi, mantenne l’amministrazione esistente ma mise soldati nelle città importanti e fece giurare fedeltà ai nobili longobardi.
I ducati di Spoleto e Benevento rimasero in parte autonomi, perché utili contro i Bizantini. Infine, Carlo rafforzò i legami con il papa donandogli territori, facendo crescere lo Stato della Chiesa.