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LA COLORIMETRIA - Coggle Diagram

- - - - Riorganizzazione in canali opposti
        
        i segnali luminosi che provengono dai 3 tipi di coni (S M L) una volta arrivati al cervello vengono riorganizzati in canali opposti.
      - Canali come interruttori esclusivi
        
        i canali ricomposti funzionano come interruttori, cioè non possono essere attivati contemporaneamente; quindi nel cervello alcuni colori funzionano a coppie: se è attivo uno, l'altro non può esserlo. Esempi di queste coppie definite “antagoniste” sono rosso-verde, bianco-nero (luminosità) e giallo-blu
        
        Questa teoria si basa su alcune evidenze scientifiche:
        
        No percezione simultanea
        
        Visione del colore complementare
        
        Daltonismo colpisce coppie opposte
  - - - tre leggi principali
        
        Legge di simmetria
        
        se A=B allora B=A
        
        Legge di transitività
        
        se A=B e B=C allora A=C
        
        Legge di proporzionalità:
        
        se A=B allora nA=nB
        
        N è un fattore di scala positivo, perché se io ho un colore posso dargli un numero e fare operazioni matematiche. Queste leggi implicano che i colori possono essere trattati non solo come valori numerici ma anche come vettori in uno spazio tridimensionale: il vettore in uno spazio tridimensionale è un numero con un orientamento, una direzione ed un verso.
  - - - due principi/assiomi findamentali
        
        Tre tipi di coni fotosensibili
        
        nell’occhio ci sono 3 tipologie di coni fotosensibili, e ciascuna tipologia è sensibile ad una specifica gamma di lunghezze d’onda
        
        Coni S (short), catturano le lunghezze d’onda corte, onde più sensibili al colore blu.
        
        Coni M (medium), catturano le lunghezze d’onda medie, onde più sensibili al colore verde.
        
        Coni L (long), catturano lunghezze d’onda lunghe, onde più sensibili al colore rosso.
        
        Combinazione degli stimoli
        
        tutti gli altri colori percepiti sono il risultato della combinazione degli stimoli ricevuti da questi 3 tipi di coni; il termine “tristimolo” indica i valori che quantificano la risposta allo stimolo luminoso di ciascuno di questi tre tipi di coni. Il tristimolo sta alla base dei sistemi CIE, ovvero i sistemi colorimetrici per la misurazione del colore che vennero creati nel 900.
  - - - Metamerismo osservatore
        
        i colori appaiono di un certo tipo agli occhi di un osservatore e di un altro tipo agli occhi di un altro osservatore; dipende quindi da chi guarda.
      - Metamerismo geometrico
        
        i colori appaiono allo stesso modo in base all’angolo in cui viene osservato; dipende quindi dall’angolazione in cui guardo.
      - Metamerismo illuminante
        
        i colori appaiono identici sotto alcune fonti di luce e differenti sotto altre fonti di luce; dipende quindi dalla fonte luminosa.
  - - - colori autoluminosi
        
        colori emessi direttamente da una sorgente luminosa, e combinando diverse lunghezze d’onda ottengono la sintesi additiva. Esempi di sorgente sono schermi, luci LED e corpi celesti. RGB rappresenta i colori autoluminosi
      - colori superficiali
        
        colori che percepiamo quando la luce colpisce una superficie e viene in parte riflessa e in parte assorbita, noi percepiamo la luce riflessa dalla superficie, e questi colori sono quindi il risultato della sintesi sottrattiva. Per essere percepiti hanno bisogno di essere illuminati da una fonte luminosa a differenza di quelli autoluminosi, e questo fa capire che il colore della luce che illumina tali superfici è condizionante, ovvero che condiziona la visione dei colori effettivi (CMYK)
- - - - deve accogliere dei punti all’interno dello spazio colore.
    - - a quantità massima di colori rappresentabili all’interno dello spazio colore.
    - - deve avere più dimensioni, solitamente tre ma anche di più.
    - - nella maggior parte dei casi gli spazi colori dovrebbero tendere ad essere percettivamente uniformi.
  - - - output
        
        ha senso solo se utilizzo un dispositivo CMYK.
      - limiti
        
        Comunicazione non universale
        
        Variazione tra dispositivi
        
        Conversazione imprecisa
      - input
        
        ha senso solo se utilizzo un dispositivo RGB, che quindi emette luce e funziona con la sintesi additiva, la cui gamma diventa più o meno ampia.
    - - CIE Lab* (CIELAB)
        
        altro spazio colore elaborato dalla CIE 1976 per migliorare il precedente dal punto di vista dell’ uniformità percettiva. La coordinata L indica la luminosità, la coordinata A indica un asse di colori che vanno dal rosso al verde, la coordinata B indica un asse di colori che vanno dal blu al giallo. Questo modello è quello più ampiamente utilizzato per confrontare e convertire i colori da uno spazio colore all'altro.
      - CIE Luv* (CIELUV)
        
        variante del CIELAB pensata principalmente per i colori autoluminosi ed utilizzato in alcune specifiche applicazioni.
        
        vantaggi dell’utilizzo di questi spazi colore sono
        
        Comunicazione universale
        
        Conversione precisa
        
        Misurazioni oggettive
      - CIE XYZ
        
        primo sistema standardizzato creato dalla CIE nel 1931, è diventato poi la base su cui costruire altri spazi colore. In questo nome è rappresentato tutto lo spazio colore, infatti xyz rappresentano le coordinate (x e z tonalità e saturazione, y luminosità del colore).
      - Sono presenti anche alcuni modelli alternativi
        
        Munsell Color System
        
        Natural Color System (NCS)
        
        HSL e HSB
        
        (Hue [tonalità / tinta], Saturation [saturazione], Lightness [chiarezza] / Brightness [luminosità]): questi due modelli sono molto utilizzati per la selezione dei colori nelle interfacce utente digitali; sono differenti da RGB e CMYK perché essi combinano i colori, questi invece combinano saturazione, tonalità e luminosità. Presentano uno schema a cono, dal massimo al minimo della saturazione, è un valore circolare.
- - - - nel 1964 verrà creato l’osservatore standard a dieci gradi, ovvero in una zona più ampia per esempio un’intera parete.
    - - dopo l’osservatore standard viene testato il modo in cui l’uomo vede i colori e vengono riportati questi dati in un grafico tramite tre curve. Corrispondono alle tre curve S, M, L.
        
        Le caratteristiche delle tre curve sono
        
        X Lambda:
        
        descrive la risposta al range del rosso.
        
        Y Lambda:
        
        descrive la risposta al range del verde, ma anche sulla luminosità del colore.
        
        Z Lambda:
        
        descrive la risposta al range del blu.
    - - ha l’obiettivo di creare uno standard matematico che potesse rappresentare la risposta media dell’occhio umano ai diversi colori. Si chiama a due gradi perché considera un angolo di visione a due gradi, ovvero quello che l’occhio vede i colori in una porzione piccola di spazio pari a due gradi, per esempio la grandezza di un logo.
- - - - se tiro una linea che passa per il centro (punto bianco) i colori alle due estremità saranno colori complementari.
    - - questo grafico evidenzia una linea che interrompe bruscamente la forma curva, essa contiene dei colori che non corrispondono a dei colori dello spettro visibile, ma sono la miscelazione delle due estremità ovvero il blu e il rosso.
    - - se scelgo due punti e tiro una linea tutti i colori nel mezzo sono colori che risultano dalla miscelazione dei due estremi.
    - - lungo il bordo i colori sono alla massima saturazione, spingendoci verso il centro i colori sbiadiscono.
- - - - nasce la CIE (commissione internazionale del colore e della luminosità), che crea il primo sistema standardizzato/oggettivo per la definizione del colore, chiamato “CIE 1931 XYZ”
    - - sempre la CIE, rendendosi conto di alcune limitazioni presenti nel modello “CIE 1931 XYZ” crea la “CIE LAB”, e successivamente anche il modello “CIE LUV”; questi ultimi 2 modelli sono migliori di quello del 1931 perché descrivono meglio il colore rispetto alla percezione umana.
    - - 1800, teoria Young-Helmholtz secondo cui nei nostri occhi ci sono 3 tipologie di coni che percepiscono diverse lunghezze d’onda del colore, ognuna per ogni lunghezza d’onda dominante (rosso, verde e blu).
    - - arrivo delle tecnologie digitali, che permettono e costringono ad avere nuovi sistemi di gestione del colore (spazi colore)
    - - 1600, scoperta di Newton secondo cui la luce bianca contiene tutti i colori dello spettro visibile.
- - - - ha due ordinate, è a forma di cerchio con gli assi a forma di croce. Le due assi si chiamano a(asse verde-rosso) e b(asse blu-giallo). Le assi a e b possono avere valori sia positivi che negativi (+a, -a, +b, -b). I colori che sono sulle assi sono quelli antagonisti, complementari.
        
        +a = rosso = +100
        
        -a = verde = -100
        
        +b = giallo = +100
        
        -b = blu = -100
    - - è lo stesso grafico di prima ma con l’aggiunta di un’asse in più chiamata l* (luminosità). Quest’asse va dallo 0 al 100, quindi a metà è grigio e non bianco
        
        Da un cerchio diventa una sfera. Si è riusciti a rappresentare anche la luminosità. Con questo grafico si sono riusciti a rappresentare tutti gli attributi percettivi. Muovendosi sulla superficie della sfera si cambia la tonalità, entrando verso il centro di cambia la saturazione, andando verso l’alto o basso si modifica la luminosità
        
        Questo spazio colore è molto importante perché permette di essere molto più precisi nella misurazione delle differenze cromatiche. C'è una formula per calcolare la differenza tra due colori: ΔE
        
        ΔE* = 1 (differenza minima, invisibile all’occhio umano)
        
        ΔE* = 3 (differenza piccola)
        
        ΔE* = 6 (differenza evidente)
        
        ΔE* > 6 (differenza chiaramente diversi)