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Pace di Lodi, 1454. - Coggle Diagram
Pace di Lodi, 1454.
In Italia c'erano cinque potenze, nessuna delle quali aveva la forza di imporre la propria supremazia sulle altre:
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Con la morte di Lorendo de' Medici, l'equilibrio si rompe ed il fiorentino Ludovico Sforza conquista il Ducato di Milano.
Ludovico aveva bisogno, per imporre la propria supremazia sugli altri, di un alleato forte e lo trovò in Carlo VIII, Re di Francia, che voleva conquistare il Regno di Napoli.
Dopo aver sconfitto l'Inghilterra, Carlo decise di sfruttare la fragilità politica italiana e, nel 1494, con un esercito forte percorse la penisola e conquistò il Regno di Napoli.
Il successore di Lorenzo fu Piero de Medici che, però, non era apprezzato dai suoi cittadini, che lo vedevano troppo debole rispetto alle altre potenze.
Quando Piero fu costretto a lasciare la città, Firenze divenne una Repubblica, guidata da un monaco domenicano, Girolamo Savonarola.
Nel 1497 Savonarola fu scomunicato dal Papa Alessandro VI (anche lui di origini fiorentine) e Savonarola fu condannato ad essere bruciato in pubblica piazza.
Nonostante la morte di Savonarola, Firenze continuò ad essere una Repubblica fino al 1512, quando la famiglia Medici riprese il potere.
Quando Carlo VIII era riuscito a conquistare il Regno di Napoli, le altre potenze italiane si preoccuparono del suo strapotere e formarono una Lega italiana per combatterlo, con l'aiuto del Sacro romano impero e del Regno di Spagna.
Spaventato da questa alleanza, Carlo decise subito di fare ritorno in Francia e, nonostante i tentativi delle altre potenze di bloccarlo, lui riuscì a tornare in patria, ma dovette rinunciare alla conquista del Regno di Napoli.
Luigi XII, successore di Carlo, nel 1498, diede inizio ad una nuova conquista dell'Italia, impadronendosi del Ducato di Milano.
Nel frattempo, però, anche gli Spagnoli si erano interessati alla conquista della penisola e cominciò in questo modo un lungo periodo di guerre tra Spagna e Francia che prende il nome di Guerre d'Italia.
L'Italia divenne, dunque, un violento campo di battaglia nel quale la maggior parte degli Stati italiani non erano indipendenti ma si trovavano sotto il controllo di potenze straniere.
Questa situazione è durata per secoli, fino alla metà dell'Ottocento e gli unici territori che riuscirono a mantenere l'indipendenza rispetto agli stranieri furono lo Stato della Chiesa e la Repubblica di Venezia.