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Cause prima guerra mondiale politiche, Neutralisti/interventisti, Trattati…
Cause prima guerra mondiale politiche
Desiderio rivincita dei francesi nei confronti dei Tedeschi
Rivalità austro-russa per il predominio nei balcani
Malcontento delle varie nazionalità all'interno dell'impero austro-ungarico
Crisi dell'impero ottomano; triplice alleanza e intesa
Neutralisti/interventisti
Erano la maggioranza della popolazione e del Parlamento
Liberali (guidati da Giolitti), socialisti e cattolici
Interventisti di destra
(ad es D'annunzio e Papini) promuovevano la guerra come segno di vitalità della nazione. Gli irredentisti aspiravano alla liberazione di Trento e Trieste.
Nazionalisti
La guerra viene esaltata in quanto tale e per motivi irredentistici poiché avrebbe consentito di completare l'unificazione togliendo all'Austria l'ultimo territorio italiano.
Interventisti di sinistra
Per alcuni democratici, repubblicani e socialisti l'Italia doveva schierarsi con le forze democratiche dell'intesa. Mussolini fu un dirigente socialista, espulso dal partito per per il suo sostegno all'intervento.
esp. Democratici (come Salvemini, Chiesa, De Andreis); repubblicani e socialisti (Bissolatie Labriola).
Secondo loro l'Italia doveva schierarsi a fianco dei paesi democratici dell'Intesa contro i regimi autoritari dell'Austria e della Germania,
Neutralisti
La maggior parte della popolazione non volle la guerra, dunque . Neutralista è la maggioranza del Parlamento e Giovanni Giolitti. Movimento socialista.
Liberali Giolittiani: Le ambizioni irredentistiche possono essere soddisfatte per via diplomatica.
Socialisti: ritenevano la guerra come uno scontro fra opposti interessi capitalistici, e danneggia i proletari.
Cattolici: ritenevano la guerra contro la chiesa. Papa Benedetto XV
Democratici
Alcuni considerano la guerra come l'occasione per partecipare al conflitto tra paesi democratici e regimi autoritari
Liberali conservatori
La guerra accresce il prestigio internazionale dell'italia
Sindacalisti rivoluzionari
La guerra è un movimento violento capace di rimettere in discussione le strutture sociali.
Trattati di pace
Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti assunsero le decisioni più importanti. Gli altri stati furono convocati solo per la firma finale dei trattati.
I principi di democrazia non furono seguiti: prevalse la linea punitiva che prevedeva risarcimenti ai vincitori e una pesante penalizzazione degli sconfitti.
la Germania fu costretta a risarcire danni, cedere le sue colonie e subì una divisione territoriale con la creazione del "Corridoio di Danzica", che separava la Germania dalla Prussia orientale e dava alla Polonia l'accesso al mare.
L'Italia ottenne Trento, l'Alto Adige, la Venezia Giulia e Trieste.
Furono cancellati quattro imperi (russo, austroungarico, tedesco e turco), e nacquero Ungheria, Cecoslovacchia, Iugoslavia, Finlandia, Lituania, Estonia e Lettonia
Dopo la guerra l'Europa perse il primato economico e politico a vantaggio degli Stati Uniti.
Cause culturali
Causa occasionale
L'arciduca Ferdinando venne ucciso a Sarajevo da un nazionalista serbo, offrendo all'Austria di risolvere la questione balcanica.
Diffusione ideologia nazionalista
Tesi razziste sulla necessità di salvaguardare l'identità nazionale
Applicazione darwinismo alle relazioni internazionali.
Atteggiamenti favorevoli alla guerra diffusi tra i giovani, ed esaltazione della guerra da parte dei movimenti culturali come il futurismo.
Guerre dell'ottocento
Fattori decisivi
Abilità tattica dei comandi
Armi tradizionali
Forze
Militari al fronte
Combattimento in campo aperto.
Obiettivo conquista del territorio nemico
I guerra mondiale
Fattori decisivi
Modernità degli armamenti
Armi
Sviluppo di armi innovative, in particolare di artiglieria pesante.
Forze
Ingenti quantità di unità militari; mobilitazione generale; coinvolgimento della popolazione civile.
Combattono in una guerra di posizione
Obiettivi esaurimento delle risorse del nemico, logoramento.
Prime fasi
Dalla triplice intesa rispose la triplice alleanza, che dichiara guerra alla Russia e alla Francia perché si dava per scontato l'intervento della Francia a fianco dell'alleato russo.
Il piano Schlieffen prevedeva un attacco massiccio alla Francia aggirandone le difese militari mediante l'attraversamento di Belgio e Lussemburgo.
L'occupazione di questi paesi neutrali determinò l'immediato intervento della Gran Bretagna a fianco della Francia e della Russia contro Austria e Germania.
Dopo una rapida avanzata, i francesi riuscirono a bloccare i nemici sul fiume Marna.
L'Italia fra neutralità e intervento
Era divisa tra neutralisti e interventisti contro l'Austria e la Germania
Il patto della triplice alleanza non valeva perché Austria e Germania erano aggressori e non aggrediti
Neutralisti
Liberali con Giovanni Giolitti perché offrivano la neutralità all'Austria in cambio di Trento e Trieste
Socialisti: perché pensavano che la guerra era uno scontro fra opposti interessi capitalistici.
Cattolici: Benedetto XV condannò l'ingresso dell'Italia in guerra
Interventisti
Di destra
Nazionalisti e irredentisti che rivolevano Trento e Trieste.
Alti ufficiali; corte di re Vittorio Emanuele III; la piccola borghesia e i grandi industriali.
Di sinistra
Erano rappresentati da alcuni rappresentanti democratici, dai repubblicani e socialisti. Questi volevano entrare in guerra perché credevano che così sarebbe cresciuto il prestigio internazionale dell'Italia.
L'inferno delle trincee
Le trincee furono un sistema di fossati prima usati per offrire riparo dal nemico, poi come rifugio, erano in pessime condizioni igieniche.
Il rischio di morire nelle trincee era altissimo. Non è raro infatti che compagni e nemici rimasero lì per giorni.
Il fuoco di preparazione era la loro resistenza nervosa messa a dura prova dai bombardamenti.
I soldati erano obbligati a obbedire, pena la morte sul posto. Infatti la determinazione e il coraggio si spiegano con lo spirito di corpo e il cameratismo, oppure con l'attaccamento della nazione.
Fronte interno e mobilitazione totale
Coinvolgimento dei civili
Oltre i danni delle perdite, i civili subirono limitazione di cibo, rincaro dei prezzi, diffusione di epidemie e aumento dei carichi di lavoro. Dunque tutta la popolazione fu militarizzata.
Il predominio dello stato
La riorganizzazione dell'assetto produttivo avviene grazie allo stato, che sottopose a controllo governativo i settori industriali, e sequestrò e mise a controllo i prodotti agricoli.
Il nemico interno e la propaganda
I governi sottoposero le popolazioni allo sforzo di mobilitazione totale, in cui tutte le forze del paese puntarono alla vittoria.
Per mobilitare la popolazione i governi utilizzarono la propaganda.
Cause economiche
Rivalità economica e relativa alle colonie fra la Gran Bretagna e la Germania
La necessità di rifornirsi di materie prime e di garantirsi ampi mercati per favorire lo sviluppo industriale.
Cause militari
Politica militarista e grandi potenze
La corsa agli armamenti degli Stati europei industrializzati.
Guerra di posizione
Artiglieria e mitragliatrici hanno reso inutile la guerra di movimento, dunque si fa una guerra di posizione.
Uso delle trincee.
Responsabilità degli stati
La Germania fu quella che spinse di più per entrare in guerra perché voleva un'Europa figurata sotto la guida del Raich e poi voleva la creazione di un impero coloniale in Africa.
La Germania si sentiva accerchiata dall'alleanza tra Francia, Inghilterra e Russia (soprattutto)
Guerra preventiva per distruggere l'armata russa.
Italia in guerra
Patto di Londra
Ministro degli esteri Sonnino firma il patto di Londra.
Entrata immediata dell'Italia in guerra a fianco dell'intesa.
In caso di vittoria l'Italia avrebbe ottenuto
Trento, Trieste, il sud Tirolo, l'Istria (esclusa Fiume), la Dalmazia, la base di Valona in Albania, sovranità sulle isole del dodecaneso, bacino carbonifero di Adalia in Turchia e spartizione di eventuali colonie tedesche.
L'Italia firma con l'intesa e gli danno tutte queste garanzie.
La grande guerra
I vari fronti
Gli austriaci occuparono Asiago, ma dovettero armarsi per respingere i Russi sull'altro fronte. Cadorna liberò Gorizia.
La situazione fu favorevole agli imperi centrali. Nelle due grandi battaglie di Verdun e sulla Somme l'intesa bloccò il crollo del ponte francese, favorendo l'impero russo sugli austriaci.
Per finire il blocco economico imposto dalla Gran Bretagna la Germania attaccò la flotta inglese nella battaglia dello Jutland, sebbene gli inglesi continuarono a dominare i mari
Fronte italiano
La linea del fronte italo-austriaco era difficile da difendere, anche a causa dell'esercito mal organizzato e poco armato; comandato da Cadorna.
Tecnologia al servizio di guerra
L'impiego dei gas
Vennero usati i gas che uccidevano e soffocavano per avvelenamento.
Fu inoltre inventata la radiofonia con sviluppo di mezzi di telecomunicazione con o senza fili. Anche l'industria automobilistica contribuì fornendo alle forze armate mezzi per il trasporto più rapido di truppe o rifornimenti.
Aerei, carri armati e sottomarini
Gli aerei furono usati moderatamente. Furono usati i carri armati con grande spiegamento solo alla fine del 1917.
Nella guerra navale, il sottomarino fece la sua comparsa, con l'utilizzo da parte dei tedeschi, per attaccare le navi nemiche e e le navi mercantili.
Svolta e conclusione
La svolta
La guerra sottomarina danneggiava i rapporti commerciali con gli Stati Uniti (entrati successivamente in guerra con l'intesa) e l'Europa.
Dopo la rivoluzione del 1917 la Russia uscì dal conflitto, concluse con i tedeschi una pace che comportò pesanti perdite territoriali.
In Italia Austriaci (entrati in Italia dopo la disfatta di caporetto, 1917) e tedeschi si concentrarono sul fronte occidentale e italiano. Diaz bloccò i soldati (fermatisi per la stanchezza) sul fiume Piave.
Intervento maggiore delle potenze alleate
Intervento maggiore delle potenze alleate
1918: la conclusione del conflitto
Dopo le battaglie della Marna e di Amiens tutti i fronti degli imperi crollarono.
Il 29 ottobre 1918 l'Italia sconfisse gli Austriaci a Vittorio Veneto
Il 3 novembre fu firmato l'armistizio con l'Austria
Il 30 ottobre la Turchia si arrese
L'11 novembre la Germania firma l'armistizio di Rethondes, a seguito dell'abdicazione di Guglielmo II.
Dopoguerra
Gli Stati Uniti divennero la prima potenza economica mondiale alla fine della Prima Guerra Mondiale
Il rallentamento economico delle potenze europee
Prestiti e investimenti statunitensi in Europa
Aumento della produzione industriale
Nessuna distruzione sul suolo americano
Sviluppo del sistema bancario e finanziario internazionale
L'esplosione del commercio mondiale
Società delle nazioni
Era un'organizzazione internazionale creata nel 1919, con l'obiettivo di promuovere la pace e prevenire futuri conflitti