Engelke esplora anche i concetti di olismo e individualismo, evidenziando come i valori cambino tra diverse società. L'antropologo Louis Dumont, nel suo libro "Homo Hierarchicus", ha analizzato il sistema delle caste indiane, dove l’olismo è il valore fondamentale. In questo sistema, l'importanza non è data all'individuo, ma al collettivo, con ogni membro della società che collabora per il bene comune. Le caste sono legate a occupazioni specifiche, e ognuna ha un proprio ruolo sociale ben definito, con i Bramini al vertice come guide spirituali, e i Dalit, o intoccabili, all'estremo inferiore, destinati ai lavori più umili.
In Occidente, invece, il valore dominante è l'individualismo, rafforzato dal cristianesimo e dal capitalismo, dove l'accento è posto sulla libertà e sull'auto-realizzazione. Questa differenza di valori porta gli occidentali a criticare il sistema delle caste per la sua rigidità e mancanza di mobilità sociale.
Engelke porta l’esempio della società britannica aristocratica di Downton Abbey, dove ogni membro della casa ha un proprio ruolo ben definito, e il sistema olistico sembra funzionare. Tuttavia, con il passare del tempo, l’individualismo guadagna terreno, erodendo le vecchie strutture gerarchiche.
Gli Urapim della Papua Nuova Guinea, invece, hanno vissuto una transizione dall’olismo al cristianesimo individualista sotto l'influenza dei missionari. Prima del contatto con i missionari, la loro società era basata sul relazionismo, cioè sull’importanza delle relazioni sociali per il raggiungimento della felicità. Tuttavia, con la conversione al cristianesimo, questo sistema di valori è stato sostituito da una visione che enfatizzava il peccato e la salvezza personale, portando gli Urapim ad abbandonare gran parte della loro cultura relazionale.