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IL CONFLITTO TRA PAPATO E IMPERO - Coggle Diagram
IL CONFLITTO TRA PAPATO E IMPERO
Qual è la situazione della Chiesa nell'XI secolo?
Che cos'è il "Privilegio di Ottone"?
Come reagisce il papa?
Che cos'è la "lotta per le investiture"?
Un periodo di conflitti fra papa e imperatore per il controllo delle nomine ecclesiastiche.
Nel
1075 papa Gregorio VII
emana un documento, il "
Dictatus papae
" ("Scritto dal papa"), per avere l'autorità e la forza necessarie a portare avanti la sua riforma.
Gregorio VII, monaco cluniacense divenuto papa, intendeva riformare il comportamento e lo stile di vita degli ecclesiastici.
A suo avviso, il malcostume del clero non era che una conseguenza del suo coinvolgimento nel sistema politico.
Il punto principale della sua riforma fu quindi la
lotta contro le investiture laiche
, ovvero contro la nomina dei vescovi da parte dell'autorità imperiale, secondo la consuetudine che durava fin da Ottone I e che assicurava il potere agli imperatori.
Il "Dictatus papae" afferma la superiorità del papa sull'imperatore
L'
imperatore Enrico IV di Sassonia
fa deporre il papa
Il papa scomunica Enrico IV
Enrico IV ottiene la revoca della scomunica
Dopo il perdono del papa, Enrico IV nomina un
antipapa
,
Clemente III
, e occupa Roma
L'antipapa nomina Enrico IV imperatore
Come si conclude la "lotta per le investiture"?
La contesa termina nel
1122
con la firma del
concordato di Worms
, in Germania
Il concordato di Worms viene firmato dall'
imperatore Enrico V
e da
papa Callisto II
Il concordato di Worms prevede una
doppia investitura per i vescovi
Il papa, per primo, investe il vescovo del potere spirituale
L'imperatore investe il vescovo del potere temporale (tranne in Germania)
Soluzione di compromesso
in cui la Chiesa risultò vincente, perché era riuscita a sottrarre alle autorità laiche la nomina dei vescovi. Inoltre l'elezione del papa non dipendeva più dall'imperatore, ma soltanto dai cardinali.
Nel
Concilio Lateranense
del
1059
papa Niccolò II
ribadisce che
la nomina delle cariche ecclesiastiche deve spettare al clero
. Veniva abolito di fatto il Privilegio di Ottone.
1054: Scisma d'Oriente
Nel corso dell'
VIII secolo
la
lotta al culto delle immagini sacre
(
iconoclastia
) condotta dall'Impero d'Oriente provocò una
frattura irreversibile tra cristianesimo occidentale e cristianesimo orientale
.
Si trattava di un culto assai diffuso a livello popolare e che costituiva una notevole fonte di ricchezza per i
monaci
: i monasteri conservavano infatti molte di queste immagini sacre e per tale motivo ricevevano cospicue offerte e donazioni dai fedeli.
Il culto delle icone nasceva dalla capacità loro attribuita di compiere miracoli.
Nel
1054
il patriarca di Costantinopoli, che non accettava la supremazia del pontefice di Roma, proclamò la separazione dalla Chiesa di Roma.
Dopo la rottura, nota come
Scisma d'Oriente
, la Chiesa orientale si considerò
ortodossa
, mentre quella di Roma conservò l'appellativo di
cattolica
.
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Nel
962
Ottone I
, ottenuta la corona imperiale e divenuto re d'Italia, emana il "Privilegio di Ottone"
Con questo documento Ottone I intende
subordinare l'autorità del papa a quella dell'imperatore
. L'elezione del papa poteva avvenire solo con il consenso dell'imperatore.
Per rinsaldare il proprio potere e ridimensionare quello dei feudatari, Ottone I puntò sui
vescovi
, a cui affidò i feudi.
Duplice vantaggio:
limitare gli effetti del capitolare di Quierzy (877), in quanto i vescovi erano obbligati a osservare il celibato ecclesiastico e perciò non potevano avere figli legittimi a cui trasferire il beneficio assegnato
correre meno rischi di tradimenti o ribellioni (i vescovi venivano scelti per le capacità militari e la fedeltà all'imperatore)
La
Chiesa
vive una profonda
crisi morale
Nella Chiesa si diffondono pratiche immorali (
simonia
e
concubinato
)
Nasce l'esigenza di una
riforma della Chiesa
promossa da nuovi ordini monastici
Ordine cluniacense
, dal monastero di Cluny in Borgogna
I monaci propugnavano il ritorno a una vita pura e ambivano a rendersi indipendenti dai signori o dai vescovi-conti
Uno dei problemi maggiori riguardava la
nomina del pontefice
, fonte di duri scontri tra fazioni opposte delle principali famiglie aristocratiche romane
Per porre fine agli scontri, gli imperatori avevano deciso di intervenire direttamente nella scelta dei pontefici