Il Terzo stato richiese che si votasse per testa, essendo in netta maggioranza, ma il Re, per non perdere l'appoggio dei nobili, rifiutò la richiesta e sciolse l'assemblea. Per questo motivo, i rappresentanti del Terzo stato si stabilirono in una sala dove si praticava la Pallacorda e si diedero il nome di ''Assemblea Nazionale'', per poi rinominarsi in ''Assemblea Nazionale Costituente'', con l'obbiettivo di scrivere la Costituzione.
Cosa fece, quindi, il Re?
Luigi XVI decise quindi di ostacolare l'Assemblea Nazionale Costituente, licenziando Necker e schierando truppe per tutta la capitale. Il popolo Parigino, però, non era d'accordo, ed assaltò la Bastiglia il 14 luglio del 1789.
L'Assemblea Costituente, intanto, votò per l'abolizione dei privilegi della nobiltà e dei diritti feudali, approvando la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.
Il 5 ottobre 1789, un corteo popolare si recò a Versailles, scortati dalla Guardia nazionale e guidata dal marchese di Lafayette.
L'assemblea costituente continuava a prendere provvedimenti; per la fine del 1789 fu stabilito che i beni ecclesiastici divenissero proprietà dello stato e che i sacerdoti ricevessero il salario dallo Stato.
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