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La crisi dell'ordinamento carolingio e lo sviluppo dei rapporti…
La crisi dell'ordinamento carolingio e lo sviluppo dei rapporti feudali
814
: morte di Carlo Magno
Il
Sacro Romano Impero
venne
diviso in tre parti
affidate ciascuna ai
tre nipoti
.
Il
trattato di Verdun
(
843
) stabilì le seguenti suddivisioni:
LOTARIO
ebbe riconosciuto il titolo imperiale e i territori centrali dell'Impero
LUDOVICO "IL GERMANICO"
ottenne la parte orientale dell'Impero
CARLO "IL CALVO"
ricevette la parte occidentale, coincidente con gran parte dell'attuale Francia
Il
Sacro Romano Impero
era ormai
definitivamente frammentato
; anzi, i tre Regni risultavano al loro interno sempre più indeboliti dalle spinte autonomiste dell'aristocrazia feudale.
Il territorio assegnato a Lotario era "schiacciato" ai lati dai domini dei fratelli, mentre a sud confinava con i possedimenti papali nell'Italia centrale. Si trattava dunque di un regno intrinsecamente debole, perché privo di ogni possibilità di espansione, e difficile da difendere in caso di attacco esterno. Esso, inoltre, era internamente disomogeneo dal punto di vista linguistico e culturale.
I regni di Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico erano solidi e coesi culturalmente, e costituirono i nuclei territoriali da cui si sarebbero sviluppati due grandi protagonisti della storia europea, gli stati di Francia e Germania.
Evento che portò alla
disgregazione
definitiva dell'Impero:
877
:
Carlo il Calvo
emanò il
Capitolare di Quierzy
, con cui concedeva ai feudatari maggiori, che diventavano sempre più autonomi, il diritto di tramandare il
feudo per via ereditaria
(prima, alla morte del proprietario, ritornava all'imperatore).
Quando, dopo ulteriori spartizioni dei territori,
Carlo il Grosso
, uno dei figli di Ludovico il Germanico, cercò di imporre all'aristocrazia un
ritorno al potere centrale
, egli fu immediatamente
deposto
dagli stessi aristocratici (
887
).
Terminava così l'Impero carolingio. L'Europa entrò così in un periodo convulso, chiamato "
anarchia feudale
", durante il quale i grandi feudatari riconobbero come loro sovrani quei conti, duchi o marchesi che più risultavano capaci di proteggere e difendere i loro territori.
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E' in questo contesto che si inserisce lo scontro tra Lotario e i fratelli, culminato nella sconfitta dell'imperatore e nella stipula di un patto tra Ludovico e Carlo, in cui entrambi si promettevano aiuto reciproco alla presenza dei loro eserciti.
Per farsi capire dai soldati del fratello, provenienti dalle regioni dell'attuale Francia, Ludovico il Germanico giurò in lingua romana, cioè in francese; per lo stesso motivo Carlo il Calvo si espresse in lingua teudisca, cioè in tedesco, la lingua parlata dalle truppe di Ludovico. In questa maniera i due fratelli mostravano di avere chiara coscienza delle differenze etniche e linguistiche delle popolazioni dei loro rispettivi domini.
La seconda ondata di invasioni (IX-X secolo)
Saraceni
I signori locali, ma anche i vescovi e gli abati, difendono il territorio dalle incursioni fortificando villaggi e monasteri e costruendo torri di avvistamento.
In questo modo sia i piccoli proprietari terrieri che i contadini erano indotti a trasferirsi all'interno di queste aree fortificate e a porsi sotto la protezione del signore o dell'abate (
incastellamento
) in cambio di servigi.
I feudi diventano ereditari (
Capitolare di Quierzy
877 -
Constitutio de feudis
1037)
In cambio di queste funzioni di difesa, i signori locali ricevettero dai sovrani dei
benefici
.
Dall'XI secolo i benefici cominciarono a chiamarsi abitualmente
feudi
, con un termine di origine germanica, e il meccanismo del vassallaggio si diffuse su scala territoriale sempre più piccola.
Ai feudatari maggiori, vassalli diretti dei sovrani, si affiancò una schiera di loro vassalli minori, chiamati valvassori.
La diffusione del
feudalesimo
FEUDALESIMO: sistema politico, economico e sociale basato sul vassallaggio. Esso prese forma nell'VIII-IX secolo a partire dal Regno dei Franchi e raggiunse la massima diffusione in Europa nell'XI-XII secolo.
Ungari
Vichinghi