man mano che raggiunge la somiglianza la testa si rimpicciolisce, laddove si avvicina alla verità, Sarte sono apparizioni interrogative il vuoto, il non senso. rapporto con la morte. fare sottile, in lui tutto è sottile come se contestasse lo statuto principe della scultura quello di essere monumentale, pesante presente. Giacometti diceva la scultura è come te può essere evanescente , scomparire, si può spezzare. escrescenze geologiche, stalagmiti. di solito è tornita. le sculture di Giacometti apparire quel tanto che basta che possono anche scomparire, alcune camminano verso il vuoto. orme di assenza, monumenti di assenza. Grande testa, il modellato tende a distruggere la figura e si arresta al limite di quella distruzione/ disfacimento. Mostre di Giacometti sono come delle foreste di alberi secchi, alberi autunnali. L'uomo che cammina e attraversa i vuoto anche con una certa titubanza. I suoi disegni/ dipinti sono associati ad un grande suo amico Becon due consanguinei, l'idea che il soggetto sia spillato come. Il risultato e anche il cancellare risultato che sembra bruciare. Palazzo vecchi Fontana/ Giacomentti: meteoriti che cadano dallo spazio, ghiacciato, con sculture che camminano come colui che non vuole calpestare rocce ardenti. Contrasto perfetto tra roccia tonda e roccia sottile. Fondazione Luis Vitton: connubio Rotko/ Giacometti tra le superfici vuote, i grandi portali dell'assenza e l'interrogatori dei portali dell'assenza, lui è l'uomo che interroga il vuoto, il non senso dell'esistenza Sarte a siamo soli e terrorizzati e cogliamo il non senso del mondo e chi più di Rotko ti può dare una meraviglosa non risposta un accoglimento della domanda una risposta nascosta. allestimenti fantastici.