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MODULO 9 - Coggle Diagram
MODULO 9
1990, OMS→ CURE PALLIATIVE:
- sono il prendersi cura attiva e globale del pz la
cui malattia non è più responsiva alle cure specifiche
- È fondamentale il controllo del dolore e degli altri sintomi unitamente all’attenzione ai problemi psicologici, sociali e spirituali
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sono applicabili precocemente,
insieme alle terapie specifiche
affermano la vita e vedono il morire come un
processo naturale, da non anticipare né da posporre
165000 sog. muoiono ogni anno x malattie neoplastiche
90% necessita un piano personalizzato di cura e assistenza
Zanichelli→ "palliativo" da palliato, palliare= mascherare, coprire xchè non guarisce il male ma si limita a mitigarlo→ rimedio che attenua i sintomi di malattia, senza intervenire direttamente sulla causa
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strategie aggressive come chirurgia, chemioterapia
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reaz. comportamentali nei pz davanti alla paura della morte sono molteplici→ ogni pz avverte bisogni,
emozioni e vive meccanismi differenti, pertanto questo percorso psicodinamico sarà caratterizzato da passaggi e fasi diverse da sog. in sog, quindi la propria soggettività
principale emozione che i pz morenti avvertono
e dalla quale provano a difendersi è la paura:
- Paura dell’abbandono e della solitudine
- Paura di lasciare i familiari e i propri cari
- Paura di perdere il proprio corpo e la propria immagine e con essi la propria identità e integrità
- Paura di dover vivere in balìa degli altri per la progressiva perdita di autocontrollo
- Paura del dolore
- sofferenza scaturente dall’idea di essere stati condannati per colpe vere o vissute come tali e di non aver dato alcun senso compiuto alla propria vita
sofferenza più grande da far provare al pz: abbandonarlo a sè stesso, farlo sentire solo e scollegato dal suo mondo affettivo
confronto con la morte crea nel pz il "lutto anticipatorio" poichè il sog. dovrà separarsi dalla vita terrena
secondo Kubler Ross→ ogni malato reagisce con atteggiamenti di negazione e di rifiuto che arginano l’angoscia scaturente dal pensiero della morte e gli permettono di reclutare tutto il coraggio e le difese necessari per fronteggiare tale situa
pz: ricerca di un compromesso con una "buona condotta" + continua speranza
poi viene aiutato a maturare atteggiamenti di accettazione della realtà
con la prospettiva relazionale→ incentrata sui legami affettivi, si coglie il significato della paura di morire e dei meccanismi (es. negazione) attivati x difendersi dalla morte
ogni separazione/rottura che si vive lascia una sensazione di angoscia che fa sperimentare una morte
fase terminale del pz→ processo di lutto e separazione, uno staccarsi improvviso da tutto ciò che x lungo tempo si è amato sia x il malato che x chi gli sta accanto
diniego della morte→ modo per difendere i legami sui quali si è costruita la propria identità, tentativo di tenere ancorati a sé gli “og. d’amore” che hanno fatto parte di una vita e che hanno contribuito a costruire un’individualità
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PAURA DELLA MORTE diventa paura di ciò che succede nel morire→ dolore non è soltanto di natura fisica, ma coinvolge tutto il funzionamento del sog. a livello globale, interessando le sue emoz. e relaz.
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Supportare psicologicamente pz alla fine della loro vita significa:
- considerare il dolore e altri sintomi fastidiosi
- fornendo un sostegno attivo e attento
- garantendo un sistema di cure
dolore ha anche una compo spirituale:
- nasce dalla difficoltà di trovare un significato ed uno scopo all’esperienza della malattia e alla propria vita
- emozione carica di sensi di colpa o di rimpianto e che finisce per coinvolgere anche Dio
compo fisiche, emotive e sociali del dolore sono aspetti strettamente correlati fra di loro
vero sollievo→ tentativo di prendersi cura di tutte queste dimensioni senza farne prevalere alcuna sulle altre
APPROCCIO MULTIPERSONALE E MULTICONTESTUALE CON IL SOG. MORENTE: ASSISTENZA SANITARIA E SOCIALE A DOMICILIO
Prendersi cura dell’esperienza personale e relazionale di chi muore significa:
- alimentarne la vita, sino alla fine
- significa rendere possibili trasmissioni di eredità morali che arricchiscono chi dà e chi riceve, vincolando tutti, sanitari compresi ad una più piena e consapevole assunzione di responsabilità rispetto a ciò che proprio in questo scambio si rivela essenziale
aiutare il sog. malato ad essere presenza nella rete sociale dei suoi rap. col mondo significa→ tendere verso un lavoro di continuità del Sé e ricercare quel valore personale nella possibilità di esserci e vivere la fase del
proprio morire
Ci indica della complessità di questo minuzioso lavoro di tessitura rappresentato dalla necessità di→ conoscere, esplorare, valorizzare e connettere tra loro le visioni, le emozioni, la volontà dei sog. che costituiscono il microcosmo affettivo del sog. morente
ciò implica:
- scandagliare la storia personale e familiare del pz, l’esp. vissuta
- GOAL: cogliere i bisogni assistenziali e di natura sanitaria che costui avverte + attribuire significato e valore alle scelte da lui effettuate o che intende effettuare in riferimento alla gestione della sua fase terminale
2006, Pontalti: prospettiva multipersonale→ cura= continua forma di condivisione della relazionalità, di storie, accadimenti psichici nella fase del comprendere e nel processo di cura
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terapie multipersonali:
- tradizionali terapie di gruppo (teorizzate dalla gruppoanalisi)
- un’ampia definizione di dispositivi di cura e progetti significativi che coinvolgono diversi soggetti e gruppi (famiglia, istituzioni)
impo x l'esp. del pz nell’affrontare le molteplici dimensioni e livelli della sua sofferenza, non costruiti a priori ma misurati sulla specificità dell’umano che non è generalizzabile
rete di HOSPICE→ progetti di cure palliative domiciliare e residenziale, però non in tutte le regioni del nostro paese