Non resta dunque che l’ipotesi della creazione dal nulla. Una volta accertato che Dio ha creato il mondo dal nulla, Agostino passa a considerare le modalità di tale creazione. Dio crea il mondo attraverso la parola. Ma la parola a cui si riferisce il racconto del libro della Genesi non è la parola sensibile, bensì il Lógos, ovvero il Figlio di Dio, che a Dio è coeterno. Il Figlio, infatti, ha in sé le idee, cioè le forme o ragioni immutabili delle cose, anch’esse eterne, ed è in conformità con tali forme o ragioni che tutte le cose che nascono e muoiono vengono create. Queste forme, o idee, non costituiscono come voleva Platone, un mondo intelligibile, ma l’eterna e immutabile ragione per la quale attraverso la quale Dio ha creato il mondo.