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Capitolo 2: LE FONTI DEL DIRITTO DELL'INFORMAZIONE - Coggle Diagram
Capitolo 2: LE FONTI DEL DIRITTO DELL'INFORMAZIONE
fonti normative
L'interprete deve essere in grado di conoscere le fonti normative giuridiche che regolano la materia
nel nostro ordinamento giuridico le fonti si distinguono in
del diritto nazionale che sono basata sulla Sovranità dello stato italiano
del diritto sovranazionale che derivano da poteri normativi di organismi internazionali. Agli inizi del 900 si era sviluppata una normativa internazionale la quale, in base al tipo di soggetto può essere vincolante per gli Stati aderenti (costruire una fonte primaria direttamente dai giudici interni dei singoli Stati)
gerarchia delle fonti di diritto nazionale: art. 1 ne coinvolge le leggi, i regolamenti egli usi
la norma era stata compilata prima della promulgazione della Costituzione, e come conseguenza che la gerarchia doveva focalizzarsi sui diritti inviolabili individuati dall'art. 2 Cost. A seguire si pongono le disposizioni della Costituzione repubblicana
mentre con l'art. 117 Cost. sono state recapitate le fonti internazionali dagli organi dell'Unione Europea a livello costituzionale
distinzioni delle fonti
comunitarie
qui troviamo: la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (acronimo CEDU)
internazionali
la fonte principale è la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (acronimo UDHR)
con l'evoluzione della UE c'era stato il bisogno di rivedere la struttura del suo funzionamento: 13 dicembre 2007 nasce il trattato di Lisbona, la quale ha modificato il trattato europeo
il Trattato prevede la Carta dei Diritti Fondamentali che assurge a fonte comunitaria primaria
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
cenni storici e sistemativi
l'UDHR è nata in seno all'organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
l'ONU è causata dall'impegno bellico tra gli Stati in guerra contro l'invasione nazista (Art. 1 dell'ONU: diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali)
il 10 dicembre 1948, l'ONU approvò la maggioranza della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
efficacia della UDHR nell'ordinamento giuridico interno
l'UDHR e l'Onu non hanno carattere giuridicamente vincolante, ma l'ONU assiste ad una generale e costante osservanza dei principi indicati dall'UDHR
nei paesi democratici, l'UDHR viene considerata fonte di diritto internazionale
Norme sostanziali di riferimento
l'art. 19 sottolinea il diritto di ogni individuo alla libertà di opinione e di espressione, ivi incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di ricevere e diffondere informazioni
art. 29 ribadisce che i diritti e libertà dell'Uomo possono essere sottoposti alle limitazioni stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti
possiamo dichiarare che il diritto alla libertà di espressione del pensiero è previsto sotto la triplice accezione
i) il diritto a creare la propria opinione
ii) il diritto di comunicare il proprio pensiero
iii) il diritto di ricevere informazioni da parte dei terzi
l'art. 12 UDHR dispone che nessun individuo può essere sottoposto a interferenze arbitrarie nella sua vita privata
Le fonti dell'UE
quadro normativo d'insieme
il Trattato sull'Unione Europea che istituisce l'unione tra 28 stati, e detta: La convinzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali+la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea
il trattato sull'Unione Europea
dal Trattato di Lisbona sono ribaditi dei valori su cui si basa l'Unione Europea: l'art. 6 ribadisce che l'Unione europea riconosce i diritti, li libertà e i principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea
sempre la norma afferma che l'Unione aderisce alla Convenzione europea della salvaguardia ei diritti dell'Uomo. La norma in esame, sostiene che la UE "riconosce" i diritti fondamentali dell'uomo, affermandone la loro preesistenza rispetto all'ordine giuridico e normativo dell'Unione, in quando diritti naturali che non necessitano una previsione normativa
La convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali
introduzione storica e premessa sistematica
La CEDU è stata sottoscritta a Roma il 4 novembre 1950, ed è entrata in vigore il 3 settembre 1953; in Italia la CEDU è stata ratificata con la L. 4 agosto 1955, n. 848
è stata emanata dal Consiglio d'Europa approvato a Londra il 5 maggio 1949 con lo scopo di evitare che si ripetessero le stesse atrocità e le violazioni dei diritti umani
gli strumenti con i quali il Consiglio d'Europa opera sono: le raccomandazioni, gli accordi e le convenzioni. Queste se debitamente ratificate dagli Stati membri, sono giuridicamente vincolanti all'interno dello Stato
il corpus normativo della CEDU costituisce un insieme di regole e principi che individuano il livello minimo di tutela dei diritti umani a cui devono adeguarsi gli Stati membri
di conseguenza gli Stati possono formare un sistema di tutela dei diritti fondamentali dell'uomo con modalità differenti, purché nel rispetto come standard minimo della CEDU
con la modifica dell'art. 6 del trattato UE fa alzare i valori dei diritti enucleati nella CEDU a principi fondamentali del diritto comunitario
contrasto tra norme interne e CEDU
si insinua un contrasto tra l'ordinamento giuridico statale e i principi espressi dalla CEDU
le norme della CEDU non possono costituire fonte interpretativa primaria per l'applicazione delle leggi interne, ma con una legge, essa diventa esecutiva nell'ordinamento giuridico italiano e le sue norme introdotte diventano efficaci
i giudici nazionali sono il primo filtro di fronte alla quale viene sottoposta l'eventuale discrepanza della norma interna e i principi della CEDU
difatti succede: 1 all'inizio la Corte di Cassazione aveva escluso la diretta applicabilità delle norme della CEDU
art. 117 Cost. la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione (vincoli dell'ordinamento comunitario)
dalla modifica, si dichiara che gli obblighi internazionali (anche CEDU) assurgono a livello prioritario rispetto alle leggi ordinarie statali
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2 l'opinione favorita era che la Convenzione è immediatamente esecutiva nell'ordinamento giuridico italiano, e riteneva consentito al giudice nazionale di disapplicare la normativa interna a vantaggio di quella internazionale
3 secondo la Corte di Cassazione, le norme della CEDU non possono ritenersi abrogate da successive disposizioni di legge interna
4 il passo dopo, è stato quello di affermare che spesa al giudice nazionale dare prevalenza, in caso di contrasto alla norma della CEDU disapplicando nel caso concreto la norma nazionale
Norme di riferimento
Dall'art. 10 della CEDU ogni persona ha diritto alla libertà di espressione; il secondo comma ribadisce che l'esercizio di tale libertà comporta doveri e responsabilità e prevede anche la possibilità che il diritto del pensiero può subire delle limitazioni con riferimento di diritti altrui
il diritto alla libertà di manifestazione si esprime nella sua triplice accezione:
i) libertà di opinione quale soggetto attivo-creatore di informazione
ii)libertà di ricevere informazioni quale soggetto passivo-ricevente l'informazione
iii) libertà di comunicare informazioni quale soggetto attivo-veicolante l'informazione
la "ratio" si occupa di fattispecie in cui la libertà di manifestare il pensiero incontra (rectius si scontra) diritti che tutelano interessi pubblici della società o diritti privati che assurgono a pari rango quali diritti fondamentali e inderogabili