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BION (3) - Coggle Diagram
BION (3)
NASCITA DEL PENSIERO
Crescita psicologica dell’individuo coincide con processo di sviluppo del pensiero -> sistema protomentale
Parte da punto in cui soma e psiche sono indifferenziati (neonato) → poi, bambino percepisce gli ELEMENTI BETA (primi contenuti grezzi dell’attività psichica): impressioni sensoriali ed emotive (non trasformate né elaborate) -> impressioni sensoriali ed emotive sono percepite come corpi estranei e vengono quindi evacuate (tramite identificazione proiettiva) (frammenti sparsi privi di forma) -> non possono essere verbalizzati e devono essere trasformati per poter essere adattati all’uso del pensiero
capiti e concettualizzati (trasformati in elementi alfa: contenuti della nostra mente che rappresentano ciò che pensiamo e diciamo )-> attraverso FUNZIONE ALFA (processo che trasforma contenuti grezzo in qualcosa di fine utilizzabile dal pensiero e dal linguaggio)
Livelli gerarchici di pensiero: diversi livelli di pensiero -> via via + complessi attraverso l’elaborazione formale degli elementi beta (elementi grezzi) in elementi alfa: impressioni sensoriali, materiali per sogni, immagini immagazzinate in memoria durante la veglia
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PSICOSI
soggetto psicotico non ha appreso la funzione del contenimento ed è costretto ad evacuare continuamente tutte le emozioni
svuotamento emotivo va di pari passo con: distruzione dell’apparato del pensare, rottura dei legami, distorsione della comunicazione
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terapia:
ruolo del terapeuta (reverie): sollecitare la ricostruzione dell’apparato del paziente per far sì che egli possa accedere al pensiero -> Per fare questo il terapeuta non può accedere a interpretazioni ricavate da modelli (metafore e modelli per il paziente sono cose concrete) -> terapia molto complessa che richiede la capacità da parte del terapeuta di “svuotarsi” di concetti teorici pregressi e di aprirsi a nuove pre-concezioni, stimolate dal materiale prodotto dal paziente -> acquisire le conoscenze sul paziente direttamente da lui: massimo ascolto e massima apertura permette al terapeuta di intuire e cogliere il fatto selezionato e da quello iniziare a tessere, insieme al paziente, dei legami tra i vissuti frammentari del paziente -> Quando poi il terapeuta fornisce delle spiegazioni e delle interpretazioni dei fatti interni al paziente lo induce alla conoscenza e al pensare
PROCESSI DI PENSIERO
REVERIE: funzione materna in cui la presenza di una madre attenta e sensibile gli elementi beta evacuati vengono “collocati” nella madre che funge quindi da “contenitore” di ciò che per il bimbo è “incontenibile e intollerabile” e ciò avviene attraverso il processo di identificazione proiettiva -> madre accoglie elementi e li trasforma tramite propria funzione alfa e li restituisci trasformati a bambino (parole e atteggiamenti rassicuranti, bambino riesce a dare forma e nome a ciò che prova)
Sia la capacità di rêverie materna sia la capacità del bambino di tollerare la frustrazione concorrono al destino dello sviluppo mentale del soggetto -> non dipende tutto dalla madre, ma anche dalla predisposizione psichica del bambino
Utilità reverie materna: per elaborare le identificazioni proiettive del bambino agendo come funzione alfa per gli elementi beta che lui proietta dentro la madre; interiorizzare un oggetto buono; trasmettere la funzione alfa esercitata dalla madre al figlio affinché essa venga assimilata dal bambino e divenga parte del suo apparato mentale
apparato per pensare
conscio e inconscio non sono separati -> perciò troviamo nell’inconscio anche pensiero vigile, e nel conscio anche pensiero sognante
è necessario che tra inconscio e conscio ci sia una linea di separazione (altrimenti pericolosa mescolanza pensieri) -> barriera di contatto: se barriera di contatto funziona in modo adeguato è flessibile (lascia passare una certa quantità di elementi) ed è composta da elementi alfa che raccolgono le percezioni inconsce e le trasferiscono affinché divengano elementi pensabili
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