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LA SECONDA GUERRA PUNICA
Annibale e la reazione cartaginese
la strategia di Quinto Fabio Massimo
nel frattempo anche i Romani decisero di
cambiare strategia
attuarono una nuova tecnica, che consisteva nell'evitare le battaglie in campo aperto e nel cercare invece di incalzare l'esercito nemico con azioni di guerriglia e imboscate per distruggerlo lentamente
il sostenitore di questo metodo fu
Quinto Fabio Massimo
definito ''il temporeggiatore'', nominato dittatore per far fronte alla situazione difficile
convinto che, lontano dalla patria e privo di rifornimenti, Annibale non avrebbe potuto resistere a lungo, Fabio Massimo iniziò a
rimandare lo scontro
decisivo, cercando di impedire che nel frattempo giungessero rinforzi ad Annibale
il dittatore seguì l'esercito nemico, ostacolandone i movimenti ma questa condotta suscitò
perplessità a Roma
perchè la permanenza dell'esercito cartaginese provocava danni ai raccolti
i Cartaginesi in Spagna: l'assedio di Sagunto
mentre Roma era impegnata su altri fronti i Cartaginesi riuscirono a
superare la sconfitta
e rafforzare il loro Stato
sotto la guida di Amilcare procedettero alla conquista della
Spagna
l'iniziativa fu presa rassicurando Roma: il loro obiettivo era solo quello di trovare
nuove risorse
per pagare i tributi di guerra. inoltre Cartagine firmò un trattato per il quale non poteva oltrepassare il
fiume Ebro
questo scenario diede vita a una situazione particolare: la città di
Segunto
, alleata dei Romani, si trovò nella zona di influenza cartaginese
le tensioni tra le due potenze aumentarono e presto scoppiò una
guerra
Annibale
(figlio di Amilcare e comandante cartaginese) pose
Segunto sotto assedio
cominciò così la
Seconda guerra punica
la disfatta romana a Canne
quando il periodo di dittatura giunse al termine il comando dell'esercito fu affidato a
due consoli
: Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone
Emilio Paolo era sostenitore di una condotta prudente, simile a quella di Fabio Massimo, ma a prevalere fu la volontà di Varrone, favorevole a una strategia offensiva che puntava allo
scontro frontale con Annibale
si giunse così a una delle più catastrofiche sconfitte di Roma: l'esercito cadde nella
trappola dell'aggiramento
e fu sterminato a
Canne
(Puglia)
dopo Canne alcune popolazioni del sud passarono dalla parte di Annibale
inoltre Annibale aveva stretto un'alleanza con
Filippo V di Macedonia
, che sperava di espandere i suoi confini
l'egemonia di Roma e la sua stessa sopravvivenza erano compromesse
le prime vittorie di Annibale in Italia
Annibale
faceva parte di una delle famiglie più importanti di Cartagine: i
Barca
, esponenti dei
ceti imprenditoriali e mercantili favorevoli alla guerra
per il controllo delle vie commerciali
suo padre
Amilcare
considerava i Romani nemici da sconfiggere ad ogni costo e fece giurare al figlio odio eterno contro Roma
Annibale era consapevole che lo scontro con Roma era inevitabile e decise di agire in anticipo
invece che puntare sulla flotta volle affrontare i Romani sulla
terraferma
cogliendoli di sorpresa
così mentre i Romani erano intenti a scatenare guerra in Spagna e in Africa, l'esercito di Annibale raggiunse le Alpi e scese nella Pianura Padana
il suo obiettivo era duplice
militare
sorprendere l'esercito nemico
prima che fosse in grado di attaccare
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politico
disgregare il sistema di alleanze
tra Roma e le popolazioni sottomesse in Italia
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