BOTULISMO ALIMENTARE
Nel botulismo alimentare, la neurotossina viene ingerita con un alimento che, contaminato in precedenza con spore, abbia consentito la germinazione di queste in condizioni di anaerobiosi e la moltiplicazione delle forme vegetative in grado di produrre la tossina. A differenza delle spore, la neurotossina è relativamente termolabile, venendo inattivata completamente da un trattamento a 100 °C per 10 minuti. Pertanto la bollitura di alimenti contaminati prima del loro consumo garantisce che essi siano privi di tossina attiva. Una volta ingerita questa non viene inattivata dal ph acido e dagli enzimi proteolitici dello stomaco che, al contrario, sono in grado di attivare pro tossine prodotte da ceppi non proteolitici. Come neurotossina viene assorbita dalla mucosa dell'intestino tenue e passa nel sangue, mediante il quale si diffonde fino alle terminazioni nervose delle sinapsi neuromuscolare. Essa si lega, quindi, ai terminali presinaptici e inibisce la liberazione di acetilcolina, determinando il blocco della contrazione muscolare (paralisi flaccida). Si ha un primo interessamento dei nervi cranici, seguito da un blocco simmetrico e discendente dei motoneuroni. I primi sintomi compaiono dopo 12-36 ore dall'ingestione dell'alimento contaminato e comprendono debolezze, vertigini, secchezza delle fauci e della faringe. Poco dopo si manifestano diplopia, disfagia e disfonia, ai quali segue una distonia generalizzata di muscoli scheletrici e una paralisi dei muscoli respiratori. Il paziente può morire per arresto respiratorio. L'impiego di moderne tecniche di respirazione artificiale e l'uso di immunoglobuline antitossina hanno permesso di ridurre il tasso di mortalità dal 70% al 15-20%.