SENSIBILITA' E RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI
S. aureus è un protagonista assoluto di fenomeni di antibiotico-resistenza acquisita. Di particolare importanza e interesse è stata l'evoluzione della resistenza agli antibiotici beta-lattamici, caratterizzata da due fasi distinte di epidemie di infezioni ospedaliere.
Una prima ondata epidemica fu sostenuta da ceppi penicillina-resistenti, diventati tali avendo acquisito la capacità di produrre penicillinasi. L'epidemia si esaurì dopo una decina d'anni, soprattutto grazie all'avvento di nuovi antibiotici, come le penicilline penicillinasi-resistenti e le prime cefalosporine, anche se la caratteristica fenotipica e genotipica della produzione di beta-lattamasi è rimasta acquisita definitivamente.
Una seconda ondata epidemica, tuttora in corso, è quella sostenuta da ceppi meticillino-resistenti, noti con l'acronimo MRSA, capaci di resistere alla meticillina, capostipite delle penicilline penicillinasi-resistenti. In realtà, i ceppi MRSA sono resistenti non solo alle penicilline penicillinasi-resistenti, ma a tutti i beta-lattamici, anche se recentemente sono state sviluppate cefalosporine di ultima generazione espressamente attiva su MRSA. In più, gli MRSA tradizionali sono tipicamente caratterizzati da una spiccata multiresistenza.
Come conseguenza, i glicopeptidi hanno finito per diventare una scelta spesso obbligata. Vi è stata molta preoccupazione quando si sono presentati ceppi MRSA resistenti a basso livello ai glicopeptidi e poi ad alto livello per effetto dell'acquisizione della resistenza da enterococchi vancomicino-resistenti, che fortunatamente non si sono diffusi.
Altri ceppi, detti hGISA, mostrano valori di minime concentrazioni inibenti MIC vicine al break-point di resistenza e quindi presentano un fenotipo a ridotta sensibilità. Fin dalla loro comparsa, i ceppi MRSA si sono affermati come principali protagonisti delle infezioni ospedaliere, denominati HA-MRSA, sono poi emersi anche come patogeni comunitari, denominati CA-MRSA, ed è stata infine riconosciuta una terza categoria, ossia gli LA-MRSA livestock-associated, di origine animale, soprattutto da suini.
Gli HA-MRSA causano, in pazienti ospedalizzati soprattutto immuno-depressi, gravi patologie come setticemia, infezioni da ferite, Sindrome Shock Tossico TSS e polmoniti.
I CA-MRSA riguardano invece persone che non sono ospedalizzate da almeno un anno o soggetti sottoposti a procedure mediche che entrano ed escono da un ospedale (dialisi, operazioni, cateteri); questi normalmente causano, come tutti gli stafilococchi, infezioni della cute: ascessi, foruncoli.
Dal 1999 al 2001 la media d’età delle persone colpite da MRSA in comunità era 23 anni mentre per quello ospedaliero era di 68 anni (più anziani e quindi più sensibili). Recentemente, il problema più preoccupante riguardante i Gram-positivi è l'emergenza di resistenza al linezolid, primo rappresentante degli Oxazolidinoni.