SALMONELLOSI MINORE (ENTEROCOLITE DA SALMONELLA)
È sostenuta da vari sierotipi del genere salmonella, ma non da S. typhi e parathyphi. Si tratta di patologie che non vengono diagnosticate nel 90% dei casi, portando semplicemente a diarrea o talvolta sangue nelle feci, sintomi che scompaiono entro 3-4 giorni. Nel 70-80% dei casi sono sostenute dagli stessi sierotipi (S.wien, S. typhimurium, S. enteritidis, S.choleraesuis, S. dublin, S. panama, S pullorium...), tra i più diffusi, S. tiphymurium e S. enteritidis. In particolare, negli ultimi anni ha destato preoccupazione la comparsa di un ceppo denominato DT104, multiresistente gli antibiotici tra i più diffusi.
Sono endemiche, e la loro incidenza è in aumento nei paesi industrializzati a causa degli allevamenti intensivi.
Si tratta infatti di una zoonosi a tutti gli effetti. È frequente in entrambi i sessi e a qualsiasi età, con maggiore gravità nei lattanti, negli anziani, nei defedati e negli immunocompromessi. Spesso portano ad epidemie in famiglie e comunità chiuse, come per qualsiasi intossicazione o tossinfezione alimentare (l’esempio classico è la torta nuziale).
Il serbatoio naturale è rappresentato dagli animali (pollame, bovini, suini, cani, gaF), raramente dagli uomini (in quanto la trasmissione è oro-fecale), e la trasmissione avviene anche tramite il contatto con alimenti contaminati derivanti da animali infetti, come uova o gelato.
Si ha anche possibile trasmissione verticale perinatale o tramite contatti omosessuali.
CEPPI RESISTENTI
Di recente, ha destato notevole preoccupazione la comparsa in alcuni paesi a basso reddito di infezioni causate da salmonella invasiva non tifoidea che si presentano in forma sistemica. Questi ceppi colpiscono prevalentemente persone immunodepresse residenti soprattutto nell'Africa sub-Sahariana e provocano una mortalità pari al 20-30% dei casi. I soggetti più vulnerabili sono i bambini al di sotto dei cinque anni di età. Anche in questo caso la gravità dell'infezione è data dal fatto che questi ceppi sono multi-resistenti agli antibiotici (MDR), in particolare ai fluorochinoloni e alle cefalosporine di terza generazione.
PATOGENESI SALMONELLOSI
Le manifestazioni cliniche sono caratterizzate da gastroenterite, con presenza di diarrea acquosa e talvolta nei casi più gravi, di sangue.
Il periodo di incubazione dipende dalla carica batterica e le manifestazioni cliniche compaiono generalmente tra le 6 e le 48 ore dopo l'ingestione di cibo o acqua contaminati. In genere i sintomi durano tra i 4 e i 7 giorni.
Nel loro percorso, i batteri innanzitutto superano la barriera gastrica, arrivano nell’intestino tenue, dove sono particolarmente invasivi, entrano all’interno delle cellule e si replicano nel citoplasma. Attivano di conseguenza una serie di processi di infiammazione
richiamandone i mediatori chimici. Vengono prodotte delle tossine che alterano l’equilibrio elettrolitico, andando a causare diarrea tramite produzione di fluidi. L’escrezione fecale di salmonella dura 10-15 giorni, quindi in ambienti non igienici il paziente diventa untore diretto.
DIAGNOSI
La diagnosi si effettua tramite esame microscopico delle feci e coprocoltura. Caratteristica peculiare è di non fermentare il lattosio, a differenza del Coli.
TERAPIA
La maggior parte dei casi le persone guariscono senza assumere alcun trattamento terapeutico. In alcuni gruppi di pazienti si possono osservare forme più severe, tali da richiedere l'ospedalizzazione e la terapia antibiotica. La terapia consiste in ricorrente reidratazione e reintromissione di elettroliti. Si tende a non utilizzare antibiotici, impiegati solo in caso ci siano complicanze come localizzazioni extra intestinali (si ricorre a cloramfenicolo o ampicillina).