Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
2 LA CRITICA CINEMATOGRAFICA - Coggle Diagram
2 LA CRITICA CINEMATOGRAFICA
4 LA CRITICA COME ARGOMENTAZIONE
4.3 premesse e gerarchie di lavori
L'adesione del pubblico ad alcuni valori, rafforza la capacità di persuasione dell'oratore
.
La retorica classica aveva catalogato i luoghi comuni: i luoghi sono premesse generali, gerarchie di valori e argomenti standard.
4.3.1 i luoghi della quantità
Sono luoghi comuni che affermano che una cosa vale più di un'altra per ragioni quantitative
.
Esempio
: un film di grande successo è preferibile a uno di nicchia.
I film girati con un grande budget sono migliori di uno a basso costo
. Un film deve essere semplice e accessibile a tutti
4.3.2 i luoghi della qualità
Contestano il numero e che si fanno forti delle singolarità, opponendola alla banalità e alla convenzionalità
L'applicazione della critica:
un film d'autore è migliore di un film commerciale
un film indipendente è migliore di un prodotto da studio, un film sperimentale è migliore di un film tradizionale,
un registra che rischia è meglio di uno che va sul sicuro
.
4.3.3 i luoghi dell'ordine
Affermano la superiorità dell'anteriore sul posteriore
.
Applicazioni della critica:
i film di maestri dei capostipiti e dei fondatori di un genere sono migliori di quelli dei successori
4.3.4 i luoghi dell'esistente
Affermano la superiorità di quanto esiste, di quanto è attuale e di quanto è reale sul possibile, l'eventuale, l'impossibile.
4.4 interpretazione e selezione dei dati
La retorica classica distingue 4 fasi di discorso
:
1)
l'inventio : momento in cui l'oratore trova tutti gli argomenti o prove relativi al tema del suo discorso
con i quali intende persuadere l'uditorio
2)
la dispositio: momento in cui l'oratore organizza la struttura del suo discorso
3)
l'elocutio: Si riferisce all'elaborazione stilistica
del discorso
4)
l'actio: tecniche di recitazione del discorso e la memoria
Il compito del discorso critico non è quello solo persuadere ma di interpretare,
quindi spiega, analizza ed porta in luce il significato significato.
5 LE FORME DEL RAGIONAMENTO
5.1 tecniche di argomentazione
Per cogliere le diverse caratteristiche
è utile riprendere la retorica aristotelica, che studiava le tecniche di argomentazione sotto il nome di "prove" dividendole in non tecniche e tecniche
.
Mentre le prove tecniche sono create dall'oratore, quelle non tecniche esistono già nella realtà: è il caso di leggi e contratti.
le prove tecniche si dividono in tre specie:
quelle che fanno appello al
carattere dell'oratore = ethos
quelle che fanno appello alle
emozioni dell'ascoltatore = pathos
,
quelle dialettiche che
usano il discorso e mirano a convincere = logos
5.2 l'associazione
L'associazione è tipo di argomentazione che costituisce un legame tra un fenomeno generale e un fenomeno particolare.
5.2.1 AUTORIALISMI
Un caso particolare di legame associativo è quello della
critica autorialista che considera il film come manifestazione di un valore assoluto che è il genio creativo dell'autore.
5.3 il paragone
È una tecnica argomentativa molto usata,
serve a capire meglio qualcosa accostando il nuovo a un elemento già conosciuto
. allo stesso tempo istituisce gerarchie di valore
5.4 L'antologia
è un ragionamento
legato all'ordine di precisione nella realtà
.
viene considerato un argomento che non rispecchia la struttura reale ma che la crea
5.5 la metafora
è una figura retorica che fonde gli elementi creando una nuova immagine.
5.6 la dissociazione
una realtà solitamente considerata univoca, ne nasconde invece due
.
La dissociazione fa nascere due realtà: l'apparente e la vera.
5.7 criteri di verificabilità
La critica è simbolica.
al critico
si richiede di dare un'interpretazione nuova dei film
.
i problemi che la critica che deve affrontare sono 4:
appropriatezza dell'oggetto analizzato
adattamento dei dati
originalità interpretazione
plausilibilità dell'interpretazione
5.8 abusi e trasgressioni
La critica che argomenta in modo ragionato fornisce prove di quando dice.
I critici scrittori e sono quelli che più facilmente trasgrediscono queste regole
6 LO STILE DELLA CRITICA
6.1 la dispositio
Il critico come qualunque oratore, organizza i suoi strumenti in una struttura (dispositio) e impiega lo stile più adatto per esprimersi (eloquio).
La dispositio rispetta il seguente schema
:
introduzione con considerazioni, personali agganci all'attualità
esposizione della trama
analisi del contenuto
giudizio sul film
6.1.1 l'esordio
l'esordio di una recensione stabilisce subito il tono e il rapporto tra critico e lettore
Per la retorica classica l'esordio doveva
servire a rendere l'ascoltatore attento e benevolo
6.1.2 il racconto della trama
la
parte centrale della recensione corrisponde alla narratio e alla conformatio: prima la narrazione dei fatti poi l'esposizione del proprio argomento
seguito eventualmente da una confutazione dell'avversario.
6.1.3 la conclusione
Nella retorica classica la conclusione era il momento in cui
argomenti patetici si spostavano a quelli più razionali
6.2 l'elocutio
Nella retorica classica l'elocutio riguardava la scelta dello stile: significava scegliere un certo registro lessicale e soprattutto usare le figure.
6.3 il critico come artista
La critica letteraria è un genere letterario. La critica cinematografica non è scontato che rientri nel campo della letteratura.