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LE FILOSOFIE ELLENISTICHE - Coggle Diagram
LE FILOSOFIE ELLENISTICHE
la società e la cultura in epoca ellenistica
nuovo contesto sociale e culturale
morte di alessandro magno (323 a.C.)
frantumaz dell'impero in regni
grecia
crisi del modello cittadino partecipe alla vita politica
crisi poleis
sovrani incoraggiano diffusione studi specialistici
matematica
astronomia
medicina
queste discipline si rafforzano e perdono legame con la filosofia
la fioritura scientifica porta:
tendenza a sviluppare l'aspetto teorico a svantaggio di quello tecnologico- applicativo
isolamento degli studiosi dalla società
la
biblioteca
e il
museo d'Alessandria
d'Egitto
sono i luoghi simbolo della nuova organizzazione degli studi
la filosofia
atene rimane la roccaforte della filosofia
si concentra su interrogativi esistenziali e morali
si allontana da temi politici
visione unitaria e complessiva del mondo
porta l'individuo a ''orientarsi'' nella vita concreta e condurlo alla serenità, liberandolo dalle inquietudini e dalle preoccupazioni dell'esistenza
le scuole filosofiche
allontanamento da scienza e politica
nuova organizzazione scuole filosofiche
tendenza al settarismo e atteggiamento dogmatico dei capi-scuola (spesso chiedono adesione incondizionata ai propri insegnamenti)
principali indirizzi filosofici (obbiettivo è indicare agli uomini come ottenere la volontà di spirito):
epicureismo
stoicismo
scetticismo
EPICURO
gli scritti
epicuro ha circa
300 scritti
a noi restano solo
3 lettere
conservate da Diogene Laerzio (riportate nel X libro delle sue
Vite dei filosofi
)
seconda
a Meneceo
(contenuto etico)
terza
a Pitocle
(attribuzione dubbia, questioni meteorologiche
prima,
a Erodoto
(breve esposizione di fisica)
Il De rerum natura di Lucrezio
numerose informazioni sul pensiero di epicuro derivano dal poeta e filosofo latino
Tito Lucrezio Caro
(96-55 a.C.)
esposizioni sull'epicureismo le troviamo su
De rerum natura
la scuola epicurea
aveva sede nel giardino del filosofo
seguaci chiamati ''filosofi del Giardino''
epicuro aveva grande autorità sui suoi discepoli
come le altre era un'associazione di carattere religioso
la divinità era il suo stesso fondatore
sia in vita e morte del filosofo, gli scolari tributarono onori quasi divini e cercarono di modellare la condotta sul suo esempio
'' comportati sempre come se epicuro ti vedesse''
vede nella filosofia la via per raggiungere la felicità
intesa come liberazione delle passioni
ha un valore strumentale perchè il fine è la felicità
mediante essa l'uomo si libera da ogni desiderio irrequieto e molesto, opinioni irragionevoli e vane e i turbamenti che ne derivano
la filosofia è un quadrifarmaco cura i
mali
con le
terapie
(4)
epicuro distingue 3 parti nella filosofia
canonica
fornisce i criteri della verità ovvero ''il canone''
è individuato nell'evidenza che accompagna:
sensazioni
: che derivano dalle immagini prodotte dagli atomi che si ''staccano'' dalle cose
anticipazioni o prolessi
: sono schemi concettuali che anticipano l'esperienza futura
emozioni
: riconducibili al piacere o al dolore
fisica
risponde a un fine etico, libera gli uomini dal timore degli dei
materialismo
riduce tutto ciò che esiste alla corporeità
meccanicismo
esclude l'esistenza di un disegno provvidenziale o di un ordine finalistico stabiliti da una volontà divina superiore
atomismo di epicuro è diverso da quello di democrito (clinamen)
ammette l'esistenza degli dei che hanno forma corporea simile a quella degli uomini ma indifferenti alle sorti del mondo
etica
il piacere come motore e fine dell'azione umana
piacere stabile
(nn soffrire e nn agitarsi)
atarassia
ovvero assenza di turbamento
aponia
ovvero assenza di dolore fisico
piacere in movimento
gioia
letizia
bisogni
bisogni naturali
bisogni necessari
esalta l'amicizia
incoraggia il rifiuto della politica ''vivi nascosto''
è detta ''edonistica''
riconosce il valore del piacere nella vita umana
la ricerca del piacere costituisce il motore delle nostre azioni
è una condizione di serenità e quiete determinata da
assenza di turbamento nell'anima (atarassia)
assenza di dolore nel corpo (aponia)
l'uomo deve effettuare una scelta attenta e misurata evitando i turbamenti inutili
al centro della saggezza c'è la ragione che ''calcola'' e ''misura'' i piaceri
la ragione insegna a fuggire il male (dolore) e a conseguire il bene (il piacere)
ZENONE DI CIZIO
con lui nasce lo stoicismo III sec a.C. ad Atene, prende il nome dal portico in cui si tenevano le lezioni
alla sua morte la scuola passa a Cleante e poi Crisippo
antica stoà
si diffonde in asia e con cicerone entra in contatto con il mondo romano
media stoà
successo con seneca, epitteto e marco auerelio
nuova stoà
gli stoici percepiscono il mondo come un organismo vivente costituito da
principio passivo ovvero la materia
principio attivo chiamato ''ragione universale'', ''soffio vitale'', ''anima del mondo''
è divino, ed è congiunto con la materia(panteismo)
conferisce razionalità, finalità e necessità al mondo materiale
il mondo evolve secondo una legge necessaria ''fato'' o ''provvidenza''
prevede infinite ripetizioni
ogni ciclo cosmico ha origine con una conflagrazione ovvero esplosione e termina con un'altra conflagrazione detta palingesi
negano il valore delle emozioni e le definiscono come ''malattie dell'anima'' che colpiscono gli stolti, il sapiente è invece colui che coltiva l'apatia ovvero il distacco dalle emozioni.
l'etica stoica si fonda sul precetto ''vivere secondo natura'' rispettando l'ordine razionale
le azioni conformi alla natura o alla ragione costituiscono l'ambito del dovere e la scelta del dovere fino a diventare costante
coincide con la virtù che secondo gli stoici è l'unico bene