A Roma, nel tentativo di ripristinare l'immagine di potenza e ricchezza dell'antica caput mundi, si demoliscono interi quartieri, si tracciano nuove strade e si costruiscono nuovi palazzi, chiese e fontane, pensando più all'effetto visivo e all'impatto formale che all'utilità reale e, anzi, sacrificando spesso quest'ultima ai primi.
Se la città del Seicento diventa spesso un grandioso palcoscenico, non meraviglia che, al suo interno e nelle sue vicinanze, si sviluppi anche il giardino. Questo, nato come espressione monumentale già nel corso del tardo Rinascimento e del Manierismo, trova ora il suo massimo e più significativo sviluppo quale luogo privilegiato di delizia e di evasione. La sua realizzazione, infatti, non coinvolge più solo la scultura e l'architettura ma anche la botanica, l'idraulica e la meccanica.
Un esempio di scultura è i cavalli del sole di Balthazar e Gaspard Marsy e si trova nel giardino della Reggia e di Versailles nel 1668-1675 ed è sono fatti di marmo bianco.
Un esempio di idraulica è la vasca di Latona di Balthazar e Gaspard Marsy e si trova nel giardino della Reggia e di Versailles nel 1668-1670 ed è fatta di marmo bianco e di piombo dorato.