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cap 2 stereotipi e pregiudizi - Coggle Diagram
cap 2 stereotipi e pregiudizi
Il termine stereotipo è stato introdotto per la prima volta dal giornalista politico
Walter Lippman ed è l’unione delle due parole greche “stereos” -duro- e “typos” -immagine-
Oggi invece si definiscono in questo modo quegli aspetti psicologici
caratterizzati da una certa fissità, rigidità e scarsa adattibilità al cambiamento
:star: è una generalizzazione fatta su un gruppo di
persone in cui caratteristiche identiche vengono attribuite a tutti i membri del gruppo, senza tener conto delle variazioni al suo interno
Pierre Andrè Taguieff
Effetto di contrasto: vengono accentuate le differenze fra il gruppo
d’appartenenza e gli altri gruppi;
Effetto di assimilazione: vengono assimilati erroneamente individui diversi
in un unico gruppo conforme.
portano a numerosi conflitti e
difficoltà comunicative perché, una volta stabilizzati nel pensiero, rimangono fissi e immobili per loro natura.
pregiudizio come un atteggiamento di rifiuto o di ostilità verso una persona appartenente a un gruppo, semplicemente in quanto appartenente a quel gruppo e che pertanto si presume in possesso di qualità biasimevoli generalmente attribuite al gruppo
il pensiero errato
lascia un margine di mutevolezza e cambiamento
Bruno Mazzara
il pregiudizio ha 2 livelli
Signiticato etimologico→ il pregiudizio è un giudizio precedente alle
osservazioni della realtà e, per questo motivo, sbagliato ed erroneo;
Significato specifico→ tendenza a considerare ingiustamente sfavorevole
un gruppo di persone
Anche se esistono dei pregiudizi positivi come l’esotismo e l’americanizzazione, sono quelli negativi a determinare conflitti e scontri
all’interno della società.
La formazione degli stereotipi e dei pregiudizi
Mazzera
, secondo cui gli stereotipi si possono leggere in base a due
categorie:
Ordinarietà
: possono generarsi a partire da processi normali o propri
della natura umana. In questo caso gli esseri umani vedrebbero l’altro come un nemico, qualcosa che istintivamente dev’essere distrutto nel
tentativo di preservare il proprio gruppo sociale.
Eccezionalità
: possono generarsi a partire da fenomeni anormali e in
questo caso non è un gruppo a stereotipare l’altro ma il singolo, in quanto affetto da disturbi psicotici oppure da tendenze aggressive nei confronti
dell’altro. Possono originarsi anche a seguito della repressione di alcune caratteristiche dell’individuo, proiettando così la rabbia verso altre
persone.
Henri Tajfel
, il
quale vede lo stereotipo non tanto come un elemento irrazionale ma come
il
risultato di una serie di processi mentali normali
Categorizzazione sociale
: semplificazione mentale che permette di
raggruppare individui che condividono una caratteristica sotto una determinata categoria, indipendentemente dalle differenze che ci possono
essere
Inferenza:
processo mentale che ci induce ad associare caratteristiche
soggettive e attitudini comportamentali a persone che non conosciamo, ma che ci ricordano una determinata categoria
Differenziazione categoriale
: processo mentale che massimizza le
somiglianze e minimizza le differenze. È alla base della categorizzazione
questo perchè la categorizzazione ci permette di fare
economia mentale e ha un certo margine di flessibilità e variabilità
può trasformarsi in stereotipo nel caso in cui
la categoria
presa in considerazione riguarda i nostri valor
i personali, poiché tendiamo a irrigidirci quando si tratta di qualcosa in cui crediamo
generalizzazione.
i pregiudizi, secondo gli psicologi sociali essi presumono
lo stereotipo ma in più vi si associano dei
giudizi di valore
Gli stereotipi di fatto sono naturali e imparziali, ma quando
nascono in un mondo di pregiudizi e valorizzante prendono allora un significato culturalmente condiviso e direzionato.
entrambi si avvalgono di tre livelli
Livello soggettivo:
dimensione cognitiva dei soggetti, con le proprie
caratteristiche e i propri limiti;
Livello intersoggettivo:
dimensione psico-sociale dei soggetti, che può
determinare dinamiche di appartenenza a un gruppo -ingroup- o di
esclusione -outgroup-;
Livello istituzionale e politico
: contesto socioculturale degli individui e
ruolo delle istituzioni sociali nelle loro vite.
La costruzione dei pregiudizi attraverso le
pratiche discorsive
:star:processi collettivi e comunitari attraverso cui attribuiamo un
significato alla realtà che ci circonda.
il discorso
è considerato uno spazio concreto dove non solo viene rappresentata la realtà sociale d’appartenenza, ma viene anche costruita
La comunicazione quindi produce stereotipi
che possono mutare a seconda del contesto
le scelte delle categorie sono sempre giustificate dal clima socioculturale
Come nascono i pregiudizi nei bambini
I bambini interiorizzano gli stereotipi a partire dal proprio ambiente
familiare e dai diversi ambiti con cui entrano in contatto durante la socializzazione
non sono dei meri spettatori passivi, ma
ricoprono un ruolo attivo nella rielaborazione di tali concetti.
Frances Aboud ha elaborato uno schema,
denominato modelli trifasico secondo cui il processo di formazione di
stereotipi e pregiudizi si articola in tre momenti:
Fase 1-5 anni⇒ il bambino ha un pensiero prettamente egocentrico,
ma comincia a comprendere le differenze sessuali ed etniche con una preferenza verso il proprio
Fase 5-7 anni⇒ con lo sviluppo di un pensiero più astratto, il bambino
comprende che le differenze fra il suo e un altro gruppo etnico non sono soltanto somatiche ma anche morali, perciò pone gli altri dentro
delle categorie sociali rigide e spesso negative
Fase 7-10 anni⇒ il bambino diventa più sensibile verso le regole
sociali e consapevole della negatività dei pregiudizi, perciò gli stereotipi diventano sempre più aperti e versatili.
Un altro approccio di studi sottolinea invece la pervasività degli ambienti di
socializzazione del piccolo,
affermando che vige una sorta di razzismo quotidiano che diffonde apertamente barzellette e pensieri sublimamente
discriminatori nelle menti dei giovani.
Controllare, ridurre e decostruire pregiudizi e stereotipi
modelli per contrastare gli stereotipi
Modello di tipo contabil
e→ si basa sull’accumulo di informazioni
contraddittorie che portano alla decostruzione dello stereotipo;
Modello di conversione
→ si basa su una possibile decostruzione dello
stereotipo a partire da informazioni oggettive e indiscutibili. È quello più difficile da applicare
Modello della sottotipizzazione
→ si basa sulla creazione di
sottotipologie di uno stereotipo generale che lo contraddicono;
Modello di decategorizzazione
→ si basa sulla creazione di più
significati e punti di vista che contraddicono immagini deifnite come vere
un altro metodo è per contatto ma deve essere
→dev’essere continuativo;
→deve prevedere il raggiungimento di obiettivi comuni;
→i soggetti interessati devono avere uno status sociale abbastanza simile;
→dev’essere promosso da un progetto comune idealizzato e sostenuto
dalle istituzioni sociali.
è necessario possedere anche
degli strumenti interpetativi per leggere e comprendere le differenze altrui nella giusta modalità
Non sono modelli che agiscono da soli, ma comunicano fra loro in un rapporto
interdipendente
I rom e i sinti : bersaglio privilegiato dei pregiudizi
Rom e Sinti sono due popolazioni costantemente bersagliate da stereotipi e
pregiudizi a causa della loro riservatezza e della vita misteriosa
. In realtà offrono anch’essi un bagaglio culturale estremamente
vasto e interessante
Alcuni stereotipi riguardano il coinvolgimento di questa popolazione nella
criminalità e il rapimento dei bambini
ma sono per la magior parte pregiudizi infondati e esagerati
I Rom tra passato e presente: origini storiche e
condizioni di vita odierna
se i gruppi utilizzano delgi autonomi come Sinti, Manus e Kalè
per autodefinirsi,
il resto della popolazione sfrutta degli eteronomi come
zingari, gitanos e gypsies spesso in modo dispregiativo
L’origine dei Rom risale all’India nord-occidentale del VII-IX secolo. Spinti
dalla povertà e dalla mancanza di cibo, sono approdati in Europa attorno al XIV-XV secolo
da allora sono diventati vittime di discriminazioni,
espulsioni e persecuzioni
a partire dal Settecento
la loro presenza è diventata minacciosa per i nuovi Stati-nazione. È in questo periodo che si sviluppa il loro nomadismo
(che hanno sviluppato proprio perchè perseguitati)
Il periodo più buio delle discriminazioni è dato senz’altro dalle stragi
nazifasciste, sono l'unica popolzione che non ha ricevuto nessun risarcimento per lo serminio almeno non fino agli anni 90
alcuni vivono in soluzioni
itineranti come carovane o campi nomadi, altri invece si sono sedentarizzati.
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I Rom e la scuola
I primi tentativi di integrazione dei bambini Rom nel sistema scolastico
italiano risalgono al periodo fascista per rieducarli
nel 1959, il
Ministero della Pubblica Istruzione e l’associazione Opera nomadi hanno istituito delle classi speciali chiamate Lacio Drom dove si tentava di
fornire un minimo di alfabetizzazione
I Rom sono stati accorpati con gli altri bambini soltanto nel 1982, ma non
sono mai stati veramente integrati e inclusi nell’ambiente scolastico.
Ancora oggi vi è un enorme dispersione scolastica dovuta sia dalla
perpetuazione di pregiudizi da parte della scuola e delle istituzioni italiane,
Il successo scolastico e professionale di tre donne rom
in questo paragrafo sono
descritte le vite e le storie di tre giovani donne che sono riuscite a ultimare gli studi e intraprendere un proprio percorso professionale
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Tali racconti dimostrano che un buon insegnante o una figura adulta vicina
alla vita di un bambino aumentano la sua autostima e il suo desiderio di