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DISTURBI DELL'UMORE (3) - Coggle Diagram

- - - - depressivo: triste, pessimista, ipercritico, lamentoso, preoccupazione e rimuginio, coscienzioso, autocritico, inadeguatezza
      - ipertimico: superficiale, sicuro di sè, esuberante, ottimista, allegro, vanitoso, loquace, impulsivo, disinibito
      - ciclotimico: alterna apatia ad euforia, pessimismo e rimuginio alternati a spensieratezza, autostima variabile (manifestazioni soggettive); introversione alternata ad estroversione, loquacità alternata a chiusura (manifestazioni comportamentali)
      - irritabile: umore collerico, rimuginio, ipercritico e lamentoso, invadente, impulsivo
      - timido-inibito: eccessiva timidezza, ansia, sensitività interpersonale
- - - - Eventi stressanti più potenti: lutto, violenze, abusi e trascuratezza in infanzia, problemi coniugali, divorzio e separazione
      - fattori genetici: Influenzano la sensibilità verso gli elementi depressivi insiti negli eventi stressanti, quindi non necessariamente la serietà dell’evento è predittivo di depressione. Cruciale è il significato attribuito all’evento
    - - Tentativi di suicidio: complicanza della depressione, spesso suicidi mancati (verificare se dimostrativi e riconducibili a Disturbo di Personalità). Patologia depressiva associata ad altissimo rischio di suicidio, soprattutto nelle forme con aspetti psicotici
      - più rischio → quando la persona sta meglio, nel max della depre non ha energie per attivare un suicidio, e quando altri della famiglia lo hanno fatto (via aperta)
      - valutazione rischio suicidio: presenza ideazione suicidaria, facile accesso ai mezzi, sintomi psicotici, presenza abuso alcol o sostanze, precedenti tentativi autolesivi, storia familiare pregressa
  - - - influenza corpo e mente: funzioni cognitive, comportamento, sistema immunitario, interferisce con funzionamento (lavorativo, scolastico, sociale), dolore costante e oppressivo, senso di vuoto e rabbia contro sè stessi
      - sintomi
        
        prodromici: labilità emotiva, scarsa energia, problemi sonno e appetito, cefalea, tensione
        
        di stato: difficoltà concentrazione, ruminazione, < autostima, ipersensibilità, rallentamento o agitazione, anedonia (no piacere)
      - DEPRESSIONE ANACLITICA: spesso associata a rottura relazione con caregiver primario, debolezza inadeguatezza svuotamento abbandono, paura abbandono, desiderio di conforto e protezione, valorizza caregiver per le capacità di valorizzare bisogni di cui necessitano, difficoltà ad esprimere odio e rabbia --> desiderio di essere accuditi e protetti, vulnerabili a rottura relazioni
      - DEPRESSIONE INTROIETTIVA: autocritica forte, sentimenti di inferiorità colpa, non sentirsi all'altezza delle aspettative, paura di perdere approvazione e riconoscimento, sofferenza autostima come risultato finale --> perfezionismo
  - - - freud: suicidio avviene nel momento in cui si spostano gli impulsi omicidi dall’oggetto interiorizzato al Sé, vittimizzazione dell’Io da parte del Super-Io sadico
      - suicidio non deve per forza venire da un atto di aggressività; spesso può essere legato ad un desiderio di riunificazione con l’oggetto amato perduto, l’oggetto reale perduto(morte di una persona cara) o dell’oggetto interno (figura materna perduta)
      - molto importante indagare tipo di ideazione suicidaria
  - - - realtà dei fatti è che la responsabilità finale è comunque del paziente: i pazienti che realmente sono convinti di voler morire alla fine si uccidono, a prescindere dalle scelte fatte dal terapeuta -> terapeuti non devono cadere nella trappola dell’illusione di poter salvare i loro pazienti dal suicidio, anche perché questo va proprio contro l’interesse di quest’ultimo (vivono nel desiderio di una madre incondizionatamente amorevole che si prenda cura di loro) può solo offrire la possibilità di comprendere i motivi di tale desiderio
      - farmacoterapia o terapia elettroconvulsiva, psicoterapia psicodinamica risulta utile per la comprensione di motivi legati al suicidio (se rischio imminente ricovero ospedaliero),
    - - approccio iniziale supportivo: ascolto empatico del punto di vista del paziente, capire i motivi per cui paziente è depresso, osservazione non interpretazione
      - poi approccio maggiormente espressivo: fare giungere il paziente alla consapevolezza di non essere stato in
        grado di imparare a vivere per se stesso (troppo legato a bisogno di approvazione e aspettative, svelare ideologia dominante)
- - - - rapide fluttuazioni del loro umore sono accompagnate da uguali fluttuazioni del senso del sè
  - - - dopo l'episodio maniacale sensi di colpa per aver rischiato di causare danno -> momento migliore per intervento terapeutico: integrare aspetti positivi e negativi del sè e dell'oggetto