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KEY QUESTIONS - Coggle Diagram

- - - - 1) Ordine dei morfemi:
        il morfema è la più piccola unità di linguaggio che porta un significato.
        es: dog > morfema che porta con sè il significato di animale canino
        dogs > parola composta dai morfemi dog + s, chiamato anche morfema flessivo, perché attaccato a un sostantivo, per aggiungere significato.
        
        A partire dagli anni '70 sono stati fatti studi condotti da Brown su come i bambini acquisiscono i morfemi della loro L1.
        Negli anni '90, invece, sono stati fatti degli studi sull'inglese L2 e si è osservato che vi è un ordine naturale di acquisizione dei morfemi molto simile a quello dell'inglese L1.
        
        Un ordine morfemico universale si ottiene solo con il parlato spontaneo o semi-spontaneo. Ti permette di osservare quello che un parlante sa fare in tempo reale, senza applicare nessun monitor.
        
        Questi ordini potrebbero essere alterati se venissero utilizzati dati non spontanei e non comunicativi (test a riempimento, campioni di scrittura, tutto ciò che produce output monitorato).
        Output monitorato: prodotto in situazioni in cui un apprendente ha studiato grammatica e può applicare le regole e le caratteristiche formali di una lingua.
        
        I ricercatori dicono che esso non riflette ciò che avviene nella rappresentazione mentale della lingua di un apprendente.
        
        Sono stati condotti studi prevalentemente sull'inglese L2: è stato confermato che esista un ordine di acquisizione dei morfemi che non dipende dalla L1. Questo non vuol dire che non esista una variazione individuale.
      - 2) Sequenze di sviluppo:
        si riferiscono all'acquisizione di un particolare elemento o struttura, come per esempio la negazione o le domande wh-.
        
        Nel 1966 Klima & Bellugi pubblicano un articolo in cui definiscono i 3 stadi di sviluppo che i bambini che apprendono inglese come L1 attraversano durante l'acquisizione della negazione.
        
        Negli anni 60/70, invece, Ravem, Wode & Schumann iniziano a studiare la negazione nello sviluppo della L2. Dopo qualche anno è emerso che, esattamente come per la L1, anche per la L2 l'acquisizione è a stadi e simile tra apprendenti di L1 diverse.
        
        FASE 1: il negatore "no" è posto davanti la frase.
        es: No is happy
        FASE 2: il negatore si trova dentro la frase. Appare "don't" come variante di "no".
        es: I don't have a car
        FASE 3: compaiono i modali usati correttamente con "not", per lo più in forma contratta.
        es: I can't play
        FASE 4: appare l'ausiliare "do" usato correttamente con "not".
        es: She didn't believe me
        
        Questi stadi non possono essere saltati o invertiti. C'è variabilità nei tempi e nei modi di passaggio da uno stadio a un altro, può dipendere dalla L1.
        La L1 non influisce sull'universalità dello sviluppo per fasi, ma il tempo in cui si rimane in un particolare stadio di sviluppo.
        
        Il passaggio da uno stadio all'altro non comporta l'abbandono immediato dello stadio precedente. Gli apprendenti mostrano variazione.
        La variazione avviene in una gamma di possibilità di cui le cause di variazione possono essere fattori contestuali o individuali.
        
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      - 3) Sviluppo ad U:
        il passaggio da uno stadio all'altro richiede del tempo che spesso non si ha. Per curva ad U s'intende la forma della linea del grafico se si traccia l'aspetto di una struttura nel tempo.
        
        es: uso del passato
        
        tempo 1: l'apprendente usa poche forme irregolari che apprende come formule corrette nella L2 (produzione target-like - accuratezza)
        
        tempo 2: emerge il morfema del passato regolare, quindi, l'apprendente inizia a produrre forme come "goed" non corrette nella L2, mai sentite ma create da lui (produzione non target-like - diminuzione dell'accuratezza)
        
        tempo 3: l'apprendente impara la differenza tra strutture regolari e irregolari del passato (produzione altamente target-like)
        
        Lo sviluppo a forma di U è più studiato nell'acquisizione della L1 che della L2, nonostante ciò vi sono degli studi che documentano modelli ad U.
        
        E' correlato al backsliding, dove si pensa che gli apprendenti sembrano tornare a una fase precedente dell'apprendimento di una struttura, ma non è così.
      - 4) Relazioni di marcatura:
        la marcatura si riferisce a quanto è tipica e frequente una versione di una struttura rispetto le altre e spesso comporta la gerarchia implicazionale.
        es: clausole relative, clausole dipendenti che modificano un sostantivo
        L'uomo che venne a cena
        
        La marcatura gioca un ruolo complesso nell'acquisizione della L2. Di fatti, nella L1 le strutture non marcate si acquisiscono prima rispetto a quelle marcate.
        
        Son state condotte delle ricerche negli anni 70/80 che dimostrano che le strutture marcate hanno probabilità di essere "trasferite" nell'apprendimento di L2 rispetto a quelle non marcate.
        La marcatezza limita il transfer e la rapidità di acquisizione di una struttura.
        
        Il transfer (o influenza della L1) può riferirsi a qualsiasi situazione in cui sembra esserci un'influenza della L1 sull'acquisizione della L2.
        
        Un'altra caratteristica è che gli apprendenti arrivano a sapere molto di più di quello a cui sono stati esposti nella lingua target , anche quello che non è ammesso nella L2. (evidenza negativa)
        L'evidenza negativa non si ricava dall'input, ma viene dedotta, inferita per assenza. C'è qualcosa che agisce in maniera slegata dall'input.
        
        Questa situazione nell'acquisizione è definita come povertà di stimolo, che significa che lo stimolo (la lingua) a cui gli studenti sono esposti non contiene alcun dato evidente sull'impossibilità di una struttura.
        Si osserva maggiormente per gli apprendenti L2, che hanno meno tempo di esposizione alla lingua target.
        
        Gli apprendenti possono arrivare a sapere anche che cose sono possibili anche se non le hanno mai incontrate.
        es: ambiguità nella frase -> John ha detto di essersi rotto la gamba ieri
        
        John ha fatto l'annuncio ieri
        
        John si è rotto la gamba ieri
  - - - Nessuna lingua può violare i principi della GU. I bambini in L1 imparano rapidamente come funziona la GU in base alla propria lingua, ma anche gli apprendenti L2 sviluppano questa sensibilità in seguito ad esposizione all'input.
    - - Frequenza dell'input:
        la mente umana contiene un tabulatore di frequenze che tiene traccia della frequenza delle cose che gli studenti incontrano nella lingua. le cose più frequenti si accumulano più velocemente delle altre ed emergono nel sistema linguistico dell'apprendente.
        
        Altro fattore che attenua il ruolo della frequenza è la salienza, intesa come "il grado in cui qualcosa si distingue rispetto a qualcos'altro".
      - Blocking:
        l'influenza delle conoscenze precedenti sui nuovi dati linguistici con cui l'apprendente entra in contatto.
        Se una nuova struttura ha una funzione analoga a quella della struttura già nota, la nuova struttura può essere bloccata e non entrare nel sistema linguistico.
      - Qual è il ruolo dei fattori sociali, contestuali e caratteriali?
        I fattori possono essere:
        
        Contestuali: influenza della L1, essere più o meno esposti agli input
        
        Caratteriali: essere più o meno estroversi e motivati
        
        Sociali: quanto sono spinto all'acquisizione in base alla mia posizione sociale.
        
        Questi fattori hanno un peso, però non possono alterare gli stadi e le sequenze di sviluppo. La struttura base della L2 si sviluppa in modo indipendente. Questi fattori incidono sullo sviluppo della L2, poiché incidono sull'opportunità di essere esposti all'input.
- - - - I diversi tipi di input:
        
        comprensibile: parole nella L2 famose e conosciute
        
        non comprensibile: dialetto della L2
        
        modificato: ciò che i parlanti fanno quando incontrano un problema di comunicazione con un apprendente.
        
        L'input per l'apprendimento linguistico deve essere incorporato in un evento comunicativo (communicatively embedded input).
        
        L'acquisizione non è un prodotto dell'apprendimento delle regole dei libri di testo e della loro pratica. L'input deve essere incorporato nella comunicazione e comprensibile per essere utile all'acquisizione della lingua. Tuttavia, non tutto l'input a cui siamo esposti ci serve per l'acquisizione.
        
        Secondo Corder, l'intake è quella porzione di input in cui l'apprendente è in grado di connettere forma + funzione durante la comprensione in tempo reale.
        Non tutto l'input diventa intake (conoscenza linguistica), però questo dipende dallo stadio dell'interlingua dell'apprendente.
        
        Il mondo esterno controlla l'input che gli studenti ricevono, ma gli studenti a loro volta controllano l'input che diventa disponibile per l'acquisizione: fase di noticing, momento in cui l'apprendente si rende conto del rapporto tra forma e funzione > input diventa intake.
        
        Ancora si deve ben capire i fattori sono coinvolti nella conversione input/intake. Alcuni studiosi che si sono concentrati sui fattori esterni che influenzano la conversione input/intake hanno analizzato:
        - Frequenza: le cose più frequenti nell'input tendono a diventare intake prima di quelle meno frequenti
        
        Affidabilità: una forma che ha la stessa funzione e significato nell'input sarà più affidabile rispetto ad espressioni ambigue.
        
        Input comprensibile:
        è stato proposto da Krashen. Se esso è comprensibile, allora servirà alla comprensione, se mi risulta incomprensibile è utile per l'apprendimento. La formula per capire il giusto livello di comprensibilità è: i + 1 (i= interlingua)
        
        Input modificato:
        è stato proposto da Long. I parlanti esperti operano aggiustamenti sull'input per agevolare la comprensione dei parlanti non nativi.
        
        Le modifiche si attuano tramite:
        
        processi di semplificazione: strutture percepite come complesse vengono sostituite da strutture più semplici.
        - processi di elaborazione: riformulazioni, spiegazioni.
        
        Questi processi sono messi in atto spontaneamente nel foreigner talk (teacher talk) tra parlanti nativi e non nativi.
        
        Input negoziato:
        è stato proposto da Long, il quale capisce che non basta elaborare e trasformare l'input in intake, ma bisogna anche negoziarlo. Per fare questo bisogna essere in due, per far capire all'altro che qualcosa è andato storto oppure accertarsi che la comunicazione sia avvenuta. Durante la negoziazione l'input è modificato.
        
        A differenza del foreigner talk dove l'input è modificato a priori, nella negoziazione viene modificato dopo una richiesta, dunque tarato alle esigenze dell'apprendente.
        Le cause di negoziazione sono multiple: incomprensioni, blocchi nella comunicazione, dubbi, ecc.
        Se c'è negoziazione c'è interazione, dunque non c'è solo input.
        
        La negoziazione stimola l'attenzione dell'apprendente sul rapporto forme e significati.
        Si può focalizzare sul codice linguistico (negoziazione della forma) o del contenuto (negoziazione del significato).
        
        è il più efficace degli altri tipi di input per l'acquisizione. Lo spostamento d'attenzione dal significato alla forma che avviene durante la negoziazione può indurre l'apprendente a notare il rapporto forma-funzione, il quale si manifesta con uptake > questo agevola l'apprendimento.
        Uptake non è garanzia di intake!
        
        Output:
        corrisponde ad ogni tentativo dell'apprendente L2 di produrre lingua scritta orale o segnata, anche se la maggior parte delle ricerche riguarda l'output orale.
        
        L'output comunicativo / incorporato nella comunicazione è un tipo di lingua che un apprendente produce per esprimere un significato a qualcun altro in un contesto per uno scopo. Il contesto è definito dai partecipanti e dall'ambiente, mentre lo scopo si riferisce al motivo per cui il significato viene scambiato.
        
        Considerando l'acquisizione come creazione di un sistema linguistico nella mente dell'apprendente, possiamo dire che_
        1) l'output non influisce sull'acquisizione della L2: difficile trovare qualcuno che concorda con questo.
        2) l'output è necessario: secondo questa posizione l'output ha 3 funzioni principali:
        
        sottoporre a verifica le ipotesi sul funzionamento della lingua che si sta imparando
        
        automatizzare l'uso delle strutture apprese
        
        stimolare la grammaticalizzazione dell'interlingua
        3) l'output è benefico (ma non necessario): è benefico perché:
        
        producendo output i parlanti sono coinvolti in interazioni con altri parlanti
        
        durante l'interazione l'input che ricevono è tagliato sulle loro esigenze, quindi reso più comprensibile.
        
        grazie alla negoziazione ricevono input più comprensibile e adatto al loro livello e possono notare gli sbagli della loro produzione (noticing).
    - - Queste teorie convergono sul fatto che alla base dell'acquisizione linguistica vi sia l'input incorporato a livello comunicativo.
  - - - Uno di questi meccanismi è la grammatica universale, che fa parte della tradizione generativa della linguistica, ed è cambiata nel corso del progredire della teoria. Le sue caratteristiche sono:
        
        è specifica e innata per l'uomo
        
        costituita da caratteristiche astratte e di principi
        
        vincola l'acquisizione del linguaggio
        
        Consiste anche in un insieme finito di principi che tutte le lingue devono rispettare.
        es la struttura della frase
        Questo principio afferma che tutte le lingue devono contenere frasi e queste sono costituite da una testa e da un complemento. Sono ammessi due ordini:
        
        testa + complemento
        
        complemento + testa
      - Dal punto di vista della GU la capacità di apprendere con successo una lingua è indipendente dall'intelligenza, dalla personalità e dall'ambiente sociale.
        Il compito di acquisire una lingua inizia con 3 possibilità (secondo la tradizione generativa):
        1. lo stato iniziale è la GU:
        ci sono due prospettive:
        
        no transfer: ipotesi sviluppata da Platzack nel 1996, che afferma che l'acquisizione della L2 non è influenzata dalla L1. I discenti della L2 utilizzano solo i principi della GU senza trasferire strutture grammaticali dalla loro lingua nativa.
        
        full access: ipotesi che afferma che nell'acquisizione della L2, i discenti abbiano pieno accesso alla GU, proprio come nell'acquisizione della L1.Si sostiene che la L1 non possa essere il punto di partenza, poiché le caratteristiche non sono trasferite nella L2. Quindi, per default la GU deve essere lo stato iniziale.
        
        2. lo stato iniziale è la L1:
        c'è un unico paradigma
        
        Full transfer: questa ipotesi suggerisce che i discenti della L2 iniziano con una grammatica completamente basata sulla loro L1. Le regole e le strutture della L1 vengono trasferite integralmente alla L2.
        
        full transfer / full access: ipotesi lanciata da Schwartz & Sprouse negli anni 90. Sostiene che l'acquisizione della L2 inizia con un trasferimento completo della L1, ma i discenti mantengono l'accesso alla GU per ristrutturare la loro grammatica in base all'input della L2.
        
        3. lo stato iniziale è un trasferimento parziale di L1:
        esistono due prospettive:
        - minimal trees hypotesis: l'idea di base è legata al modo in cui i linguisti visualizzano la sintassi come "alberi sintattici". Quest'ipotesi suggerisce che i discenti della L2 trasferiscono solo le strutture sintattiche più elementari dalla L1 alla L2, L'acquisizione della L2 implica l'espansione di questi "alberi minimi" con nuove strutture specifiche della L2.
        - weak transfer: sostiene che, nell'acquisizione di una L2, il trasferimento di elementi grammaticali della L1 è limitato e non dominante. Solo alcune caratteristiche linguistiche specifiche della L1 influenzano l'acquisizione della L2, mentre altre devono essere apprese ex novo.
        
        Esistono anche altri approcci per far capire al lettore che uno stato iniziale può essere qualcosa di diverso dalla rappresentazione mentale sottostante.
        1. modelli di acquisizione usage-based:
        si basano sull'idea che la lingua è appresa e utilizzata principalmente attraverso l'uso reale. Enfatizzano l'importanza dell'esposizione all'input linguistico e dell'uso pratico delle lingue nelle interazioni quotidiane. La differenza con la prospettiva generativa: ciò che potrebbe essere trasferito.
        2. teorie dell'elaborazione dell'input:
        si concentrano su come i discenti elaborano e interpretano l'input linguistico che ricevono, enfatizzando il ruolo dell'attenzione, della memoria e della percezione nella comprensione. L'elaborazione dell'input prevede che i processori di input filtrino i dati. Il modo in cui avviene il filtraggio è universale.
        3. teoria della processabilità:
        è stata sviluppata da Pienemann e propone che l'acquisizione linguistica sia governata da vincoli cognitivi che determinano l'ordine in cui le strutture linguistiche possono essere processate e apprese.
    - - In questo capitolo si fa riferimento al fatto se gli studenti L2 possano diventare o meno simili ai nativi. La risposta dipende da quello che intendiamo per "competenza linguistica del parlante nativo" > nativelikeness: possesso di una rappresentazione mentale di un'altra lingua che corrisponde a quella dei madrelingua. E' una conoscenza sottostante e implicita che i parlanti non nativi acquisiscono e anche dei processi che glielo permettono. Include la pronuncia, il vocabolario, ciò che chiameremmo grammatica.
        
        Il sistema mentale della lingua è molto importante. Significa imparare a usare la lingua in modo da poter comunicare in quella cultura: saper fare richieste, saper parlare in modo formale e informale.
        Queste abilità si potrebbero sviluppare in modo disomogeneo, ma il fatto che i madrelingua abbiano diversi tipi di competenze linguistiche è importante per il nostro modo di concepire l'essere nativelike.
        
        Nonostante ciò delle competenze linguistiche continuano a svilupparsi nei PN per tutta la vita. Lo sviluppo delle abilità comunicative è secondario rispetto al concetto di nativelikeness, in cui la cosa importante è lo sviluppo di una rappresentazione mentale di una lingua.
        
        Ci sono 3 posizioni diverse riguardo il fatto se gli studenti L2 possano diventare competenti come i nativi o meno:
        
        1) non possono diventare simili ai nativi:
        abbiamo due ipotesi:
        
        ipotesi della differenza fondamentale (Bley-Vroman):
        Vroman suggerisce che ci sono differenze fondamentali tra l'acquisizione di una L1 e una L2. Secondo questa ipotesi, gli adulti che imparano una L2 non possono mai acquisire la stessa competenze dei PN. Anche con un'esposizione prolungata alla L2, i loro errori persistono e la loro competenza non raggiunge mai completamente quella dei nativi.
        
        I PNN fanno affidamento su meccanismi generali di apprendimento, gli unici a loro disposizione e che gli permettono di sviluppare nuove skills.
        L'acquisizione della L2 dipende da meccanismi diversi da quelli per acquisire la L1, quindi danno luogo a un sistema linguistico diverso.
        
        Problematicità:
        è un concetto utilizzato in linguistica e in teorie dell'acquisizione linguistica per riferirsi alla difficoltà o alla complessità che gli apprendenti incontrano nell'acquisire e nell'usare una L2.
        Si dice che i PN e i PNN differiscano tra loro in termini di risultati, però ciò non significa che adulti e bambini di affidino a sistemi diversi di acquisizione, ma potrebbe esser dovuto semplicemente da altri fattori, come quantità e qualità degli input o da fattori non linguistici, come la motivazione.
        
        ipotesi del periodo critico (Lenneberg):
        sostiene che c'è un periodo critico durante l'infanzia in cui l'acquisizione di una lingua può avvenire in modo naturale e completo. Dopo questo periodo, l'apprendimento di una lingua diventa significativamente più difficile e la competenza nativa diventa irraggiungibile, poiché la plasticità neuronale si riduce notevolmente.
        
        Periodo critico per la L1:
        un esempio sono i casi dei bambini selvaggi, ovvero quei bambini che non hanno acquisito la L1 in modo tipico, in quanto sono stati allevati in contesti atipici, in quanto esposti agli input nei primi anni di vita. O anche il caso dei bambini sordi, che dopo una certa età non imparano la L1 in modo tipico, mentre se esposti fin da subito sviluppano una miglior competenza,
        
        Periodo critico per la L2:
        la ricerca pare confermare che chi entra in contatto con la L2 in età più giovane ottiene risultati migliori di chi viene esposto da adulto. Questo è dovuto a fattori maturazionali, perdita di plasticità mentale o neuronale.
        
        3) è possibile raggiungere la competenza nativa:
        abbiamo due ipotesi:
        
        full transfer/full access (Schwartz & Sprouse):
        sostiene che gli apprendenti della L2 iniziano con una grammatica basata sulla loro L1, ma hanno pieno accesso alla GU, che permette loro di acquisire tutte le strutture della L2 e di raggiungere una competenza nativa.
        es: i PN di inglese che acquisiscono lo spagnolo L2 inizieranno con una rappresentazione dello spagnolo che non ammette ciò che è contrario alle proprietà reali dell'inglese.
        
        ipotesi dell'interfaccia (Antonella Sorace):
        sostiene che gli apprendenti della L2 possono raggiungere una competenza nativa nelle aree linguistiche che non richiedono un'integrazione complessa tra diverse conoscenze linguistiche e non linguistiche, mentre possono avere difficoltà nelle aree che richiedono tale integrazione.
        
        Interfaccia: si fa riferimento alla complessità che può sorgere quando le regole grammaticali di una lingua devono interagire con altri aspetti del linguaggio o con competenze non linguistiche.
        Alcuni apprendenti L2 assomigliano ai PN sia per gli aspetti sintattici che discorsivi dei pronomi soggetto. Questo ci fa dedurre che raggiungere la competenza nativa è possibile, ma sono una minoranza. E' richiesta molta esposizione. Quindi, alcuni studenti riescono a diventare simili ai nativi, ma la maggior parte no.
        
        2) possono diventare simili ai nativi in alcuni ambiti:
        abbiamo anche qui due ipotesi:
        
        ipotesi di deficit rappresentazionale:
        sostiene che gli apprendenti della L2 possono sviluppare una competenza molto alta in molti aspetti della lingua, ma possono avere difficoltà a rappresentare e acquisire alcune strutture linguistiche più complesse.
        
        Questa differenza è probabilmente dovuta a un deficit sistematico nella competenza di base dei parlanti.
        
        ipotesi della struttura superficiale:
        propone che gli apprendenti della L2 possono acquisire una competenza simile a quella dei nativi nelle strutture linguistiche superficiali, come il lessico e la sintassi di base, ma hanno difficoltà con le strutture linguistiche più profonde e astratte. Gli apprendenti possono imparare le strutture di superficie della L2 attraverso esposizione e pratica, ma le strutture profonde, che richiedono una conoscenza implicita e automatica della grammatica, rimangono difficili da acquisire completamente.
      - CAPITOLO 6: L'istruzione fa la differenza
        
        I ricercatori si sono chiesti se istruzione + pratica abbiano un impatto sull'acquisizione.
        Innanzitutto bisogna distinguere:
        
        conoscenza esplicita: conoscenza consapevole, spesso verbalizzabile, ricavata da manuali, spiegazioni e internet.
        
        conoscenza implicita: conoscenza inconscia, non verbalizzabile, che abbiamo per la maggior parte degli aspetti della L1 prima di andare a scuola.
        
        Bisogna fare una premessa: molto dipende da quello che intendiamo per apprendimento e per insegnamento.
        
        Apprendimento: sviluppo delle capacità di usare la L2 in contesti comunicativi o sviluppo della conoscenza esplicita su come funziona la L2.
        Esso include una varietà di obiettivi.
        
        Insegnamento: spiegazione di come funziona la L2 (insegnamento esplicito) o esposizione a input e produzione di output e possibilità di ricevere feedback (insegnamento implicito).
        
        Ipotesi dell'insegnabilità (Pienemann):
        Egli ha studiato l'acquisizione dell'ordine delle parole in tedesco da parte dei bambini in diversi stadi di acquisizione. Facendo ciò scoprì due cose:
        
        al di là di ciò che si prova a insegnare ai bambini, non si possono saltare le fasi della sequenza di sviluppo.
        
        i partecipanti traggono beneficio dall'istruzione solo se riguarda lo stadio di sviluppo successivo. Se l'istruzione è troppo avanzata non avrà alcun effetto.
        
        In base alle sue ricerche coniò il termine "insegnabilità" (che fa riflettere sulle capacità di una lingua o delle sue parti di essere insegnate con successo agli studenti) e lanciò quest'ipotesi: si concentra sulle capacità di alcuni aspetti delle lingue di essere insegnti efficacemente, considerando la complessità delle strutture linguistiche e l'adattamento delle metodologie didattiche per facilitare l'apprendimento degli studenti.
        L'istruzione è benefica solo se si rivolge alla fase successiva di una sequenza di sviluppo. L'apprendente deve essere pronto a livello evolutivo della sua interlingua (developmental readiness). Se l'intervento didattico non rispetta la prontezza evolutiva dell'apprendente (capacità d'uso), può essere del tutto inutile.
        
        E' importante parlare di identità, che è il fattore che modella e guida il nostro modo di sentire l'acquisizione di una lingua e i nostri comportamenti nell'acquisizione.
        I sentimenti di un apprendente nei confronti dell'ambiente o come si sente parte della cultura, possono giocare a favore o a sfavore dell'acquisizione.
        Contesto + identità possono influenzare la motivazione degli studenti che, a loro volta, influiscono sugli sforzi che compiono per impegnarsi con lo studio della L2.
        Influenzano il tasso di apprendimento e i risultati finali
        
        La velocità di sviluppo è un'altra area d'interesse per la ricerca sugli effetti dell'istruzione.
        Tasso di sviluppo: si riferisce alla velocità con cui gli studenti progrediscono attraverso lo sviluppo ordinato.
        
        Secondo Long, gli studenti in classe progrediscono più rapidamente attraverso lo sviluppo ordinato, quindi, i tempi di apprendimento della L2 sembrano poter accelerare grazie all'insegnamento.
        Van Patten, invece, ha sostenuto che i risultati di questa ricerca di Long devono essere presi con cautela per diversi motivi, di cui quello principale è che è problematico concludere che sia l'istruzione a distinguere gli ambienti di classe da quelli non di classe. Per lui non è l'insegnamento esplicito, ma i fattori impliciti nell'apprendimento guidato ad accelerare i tempi di acquisizione.
        
        La maggior parte delle ricerche sugli effetti dell'istruzione si sono concentrate su studi comparativi a breve termine solo su studenti in classe.
        Per questo, non è chiaro se sia l'insegnamento in sè ad accelerare l'acquisizione o un insieme di fattori che sono più presenti nell'apprendimento guidato. La soluzione è dare ampio spazio all'esposizione ad un certo tipo di input.
        
        E' stata svolta una ricerca empirica sugli effetti dell'insegnamento attraverso centinaia di studi a breve termine: essi misurano gli effetti dell'insegnamento subito dopo il trattamento didattico e si possono svolgere in una classe con interi gruppi di studenti sottoposti a un trattamento individuale tramite istruzione madiata dal computer.
        
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        CAPITOLO 7: effetti dell'insegnamento sull'acquisizione
        
        Il capitolo tratta del ruolo dell'apprendimento esplicito. Se gli apprendenti si ritrovano con una rappresentazione mentale implicita del linguaggio e questa non somiglia alle regole dei libri di testo o che riceve da fonti esterne, come fa questo sistema a entrare nella mente dell'allievo? Spesso si usano insegnamento esplicito e apprendimento esplicito, in modo intercambiabile.
        
        Insegnamento: processo esterno che si basa su come l'insegnante agisce. Questo non sembra alterare ordini e sequenze di acquisizione, ma solo poterli velocizzare.
        
        apprendimento: processo interno che si basa su ciò che l'apprendente elabora.
        
        conoscenza: stato interno, risultato dell'apprendimento nella mente dell'apprendente.
        
        Il rapporto tra conoscenza e insegnamento è mediato dall'apprendimento: ciò che viene insegnato viene poi appreso e trasformato in conoscenza.
        
        L'apprendimento implicito avviene quando qualcosa avviene internamente all'apprendente controllato attraverso meccanismi coinvolti nell'apprendimento in generale. In qualche modo l'apprendente elabora i dati e poi i meccanismi interni attingono da questi per costruire un sistema implicito.
        
        Il prodotto dell'acquisizione linguistica è una rappresentazione astratta e implicita. Quando acquisiamo spontaneamente una lingua la nostra mente astrae regolarità dell'ambiente linguistico e crea un prodotto procedendo per ristrutturazioni.
        
        Può la conoscenza acquisita tramite apprendimento esplicito trasformarsi in conoscenza implicita? La risposta è tendenzialmente negativa.
        Le conoscenze implicite ci permettono di usare la lingua rispetto ai nostri obiettivi linguistici, le conoscenze esplicite si traducono in capacità meta-linguistiche.
        Ci sono 3 posizioni:
        
        2) Posizione interface:
        posizione adottata nella skill acquisition theory di Dekeyser, secondo cui le abilità si sviluppano attraverso la pratica. Dicono che l'acquisizione di una L2 dovrebbe essere vista come un altro caso di apprendimento di abilità. Ciò significa che ci sono delle fasi di apprendimento che coinvolgono 3 tipi di conoscenza:
        
        dichiarativa: conoscenza delle regole esplicite
        
        procedurale: capacità di eseguire un compito in qualche modo
        
        automatizzata: capacità di sapere come in modo rapido e senza molta attenzione
        
        La pratica è necessaria affinché la conoscenza dichiarativa diventi conoscenza procedurale e successivamente anche conoscenza automatizzata.
        Dekeyser sostiene che in contesti specifici la conoscenza dichiarativa è importante perché può facilitare lo sviluppo di conoscenze procedurali e automatizzate.
        
        3) posizione weak-interface:
        la posizione è che la conoscenza esplicita può influenzare lo sviluppo di quella implicita e fra queste vi è una relazione indiretta. Alcuni ricercatori, come Rod Ellis, credono in una debole interfaccia tra queste due conoscenze.
        
        L'ipotesi che quest'interfaccia esista riflette il contesto socioculturale in cui si svolge l'insegnamento della L2: le aule scolastiche. Agli studenti vengono insegnate molte conoscenze esplicite sulla L2. Lo sviluppo di conoscenza esplicita può essere influenzato dall'elaborazione esplicita dell'input. Se noto una caratteristica formale della lingua, il mio sistema di elaborazione implicita potrebbe esserne influenzato per i successivi incontri con quell'elemento formale.
        Questa è l'ipotesi del noticing (Schmidt), una delle ipotesi più significative riguardanti l'apprendimento esplicito, in cui si dice che gli apprendenti devono notare le caratteristiche formali dell'input affinché queste forme vengano acquisite . Notarle serve a renderle più disponibili.
        
        1) Posizione no-interface:
        formulata da Krashen, distingue tra ruolo della conoscenza esplicita e implicita nell'acquisizione di una L2 e dice che non interagiscono. Sono estremi separati e non esiste una relazione, ma soprattutto non ci può essere trasformazione di conoscenza esplicita in implicita. Fa il distinguo fra:
        
        learning: implica una focalizzazione intenzionale sull'apprendimento di regole attraverso una spiegazione e pratica. L'allievo è consapevole di ciò che sta facendo e lo scopo è imparare la grammatica. Il risultato è una sorta di conoscenza esplicita.
        
        acquisition: avviene attraverso un'interazione prolungata con input comprensibili. L'apprendente non è attivamente concentrato sull'apprendimento di regole, ma cerca di capire ciò che si sta dicendo.
        
        Schwartz ne ha fornito un solido aggiornamento e invece di parlare di apprendimento e acquisizione ha distinto fra:
        
        competence: rappresentazione mentale, competenza
        
        learned linguistic knowledge: informazione esplicita sulle strutture linguistiche che gli studenti hanno sulla base delle regole dei libri di testo.
        E ha distinto anche tra:
        
        performance: ciò che gli studenti fanno con la loro competenza
        
        comportamento linguistico appreso: ciò che fanno con la loro conoscenza linguistica appresa.
        
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        CAPITOLO 8: differenze individuali e come influiscono sull'acquisizione di una L2
        
        C'è un'ipotesi comune che nell'acquisizione del linguaggio dei bambini questo avvenga rapidamente e in maniera uniforme. In realtà, c'è molta variazione da bambino a bambino in:
        
        dimensione del vocabolario: aumenta con l'età, ma a qualsiasi età il numero di parole conosciute è molto variabile.
        
        velocità di acquisizione delle parole.
        
        Questo succede anche nella competenza linguistica degli adulti.
        
        Negli adulti, queste differenze sono dovute al livello d'istruzione, poiché dà accesso ad un'ampia gamma di input (fattori esterni). Nei bambini, invece, queste differenze sono dovute a un mix di fattori interni e fattori ambientali, come l'istruzione (fattore esterno).
        
        Uno dei modi evidenti in cui l'acquisizione della L2 si differenzia da quella della L1 è che gli adulti sembrano variare di più in velocità e risultati finali nell'acquisizione della L2 rispetto ai bambini che acquisiscono la L1.
        Ci sono 3 aspetti indagati nella L2 che interagiscono tra loro durante il processo di apprendimento della L2:
        
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- - - - Serve che si attui un intervento didattico efficace e per attuarlo serve conoscere i meccanismi di acquisizione della L2.
    - - Fino gli anni 50/60: c'è stato il dominio della linguistica strutturale che analizzava gli schemi del linguaggio, cioè aspetti osservabili delle frasi come usate dalle persone.
        
        L'apprendimento era dominato dalla teoria psicologica del comportamentismo: l'apprendimento era visto come la risposta a uno stimolo o come reazione alla risposta e definito come condizionamento operante: il linguaggio era visto come un condizionamento appreso tramite stimolo, risposta o ricompensa.
        
        Skinner ne parlò nel suo libro "Comportamento verbale" (1957): qui discute di come i bambini imitino (risposta) che sentono (stimolo) e grazie alle conversazioni con i propri genitori possono acquisire il linguaggio (ricompensa).
        
        Nel 1959 Noam Chomsky pubblicò una recensione critica di questo libro in cui sosteneva due punti fondamentali:
        
        Getta le basi per la rivoluzione generativista nella linguistica: non vedeva il linguaggio come qualcosa di semplice da apprendere attraverso stimoli, ma come un sistema complesso > è un costrutto mentale.
        
        Critica il condizionamento operante e dimostra quanto è inadeguato se si considera la capacità con cui i bambini acquisiscono il linguaggio, poiché secondo lui già predisposti ad imparare certe cose in certi modi
        
        Il linguaggio si sviluppa nel bambino come tutte le altre funzioni biologiche. La linguistica generativa cerca di capire:
        
        perché le lingue sono diverse e come
        
        quali proprietà nascoste ci sono nelle lingue
        
        come il linguaggio è organizzato nella mente di un parlante
        
        Idea di base: una persona può generare un numero infinito di frasi, ma deve avere un insieme finito di regole.
        
        Per Chomsky acquisizione = processo attivo, non processo di imitazione. Secondo lui i bambini imitano selettivamente qualcosa che hanno appena cominciato a capire e usare. Esiste qualcosa di interno che guida la natura del linguaggio e dell'acquisizione linguistica.
        
        Contesto + fattori sociali influenzano solo il modo in cui i bambini partecipano alle conversazioni, le parole che apprendono e come potrebbero vedersi come parlanti di una lingua.
        
        Anche l'acquisizione della L2 è dominata dal comportamentismo, quindi è un'acquisizione di abitudini, in cui le nuove abitudini (L2) sono ostacolate dalla presenza delle vecchie abitudini (L1).
        
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