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cap 7:ANALISI DELLA CONVERSAZIONE
La comunicazione può essere Intesa come un’interazione sociale in cui due o più partecipanti si alternano spontaneamente a parlare e manifestare il proprio punto di vista. è un’attività polifonica
la conversazione comporta una gamma estesa di compiti simultanei:
anticipare mentalmente la risposta, attribuire ai propri interventi una certa configurazione dei significati, calibrare le pause e i momenti di silenzio, adottare specifiche strategie e parlare in modo chiaro senza essere iperespliciti
studiarla serve a individuare quelle regole e quelle procedure che la rendono comprensibile
L'organizzazione complessiva della conversazione
e' caratterizzata da un enorme flessibilità evariabilità che quindi si adatta a una miriade di situazioni diverse, è anche la prova della grande competenza comunicativa dell'essere umano
si divide in: apertura, svolgimento tematico, chiusura e commento
1-
La sezione di apertura
comprende l’avvio della conversazione e tendenzialmente è caratterizzata dai saluti. essi hanno una precisa funzione di introduzione della conversazione, rispondono a regole stereotipate convenzionali
hanno lo scopo di attrarre l'attenzione dei partecipanti,e vengono iniziati dallo sguardo
i saluti 1)sono adiacenti tra loro, 2)sono prodotti tra da parlanti diversi 3)prevedono una distinzione di ordine fra la prima parte e la parte complementare.4 la prima parte è il complemento
funzioni dei saluti: riconoscimento dell'altro, regolazione e manenimento dei legami sociali
2-
Lo svolgimento
implica l’impegno comunicativo; impegno comporta l’applicazione dei processi interattivi di elaborazione condivisa del significati e manifestazioni della propria intenzione comunicativa di sincronizzazione semantica e comunicativa, di attribuzione di una certa intenzione comunicativa al parlante
L’articolazione degli argomenti sembrerebbe piuttosto casuale e spesso la conversazione procede per associazione libera; i diversi argomenti sono spesso legati fra loro non da un nesso logico ma da un legame di contiguità temporale
ma in realtà non è così, ogni argomento di conversazione ha un potenziale di contiguità,tale che può essere proseguito dall'interlocutore. e ha anche un inerzia comunicativa che predispone l'altro a continuare nel medesimo ambito
di solito i cambiamenti di argmento vengono espressi sul piano comunicativo sia verbale che non verbale
in tale flusso spesso degli argomenti vengono insertiti tramite degli inserti incassati che contribuiscono a rendere varia e imprevedibile la conversazione
inoltre contribuiscono a creare una gerarchia tra gli argomenti,
3-
sezione di chiusura
al termine degli scambi sui vari argomenti la conversazione prevede una sezione di chiusura, la ripetizione simmetrica di frasi comiato serve a gestire il momento della chiusura che comporta un’esperienza di separazione per porre le premesse favorevoli fino al prossimo incontro.
l'avvincendamento dei turni
Una conversazione standard a due è regolata dal
principio intervallo minimo
,
sovrapposizione minima
reso possibile dall’avvicendamento dei turni
Le regole di parlare-uno-per-volta al fine di evitare la sovrapposizione per quanto possibile appaiono scontate. E’ un sistema di gestione locale di assegnazione del turno governato da routine per cui ogni parlante è responsabile della costruzione del proprio turno.
Tale processo si realizza attraverso la produzione sia di unità sintattiche (motorie, mimiche facciali, gesti); il turno diventa un’unità interattiva. essa non può essere realizzata solo da un partecipante ma richiede un’attività coordinata da parte di entrambi
il punto finale di tale unità rappresenta un punto in cui i partecipanti possano avvicendarsi nel turno: si tratta di un
punto di rilevanza transizionale (PRT)
tale passaggio è regolato dalla norma della minimizzazione della pausa fra i turni
alcune regole
•
Conservazione del turno:
quando un partecipante invece comunicare che non vuole essere interrotto aumenta la media di intensità della voce in particolare nella fine di un enunciato in combinazione; la conservazione del turno può essere segnalata da un incremento nella velocità di articolazione ostacolando così l’interruzione da parte dell’interlocutore
•
Cessione del turno
: quando il parlante intende cedere il turno e passarlo all’interlocutore fa ricorso delle pause vuote che si alternano ai segmenti di suono. assieme alla pausa vuota la cessione del turno è segnalata dal rallentamento del ritmo dell’eloquio e dalla variazione della tonalità
•
Richiesta di turno
: la richiesta di turno può avvenire tramite il segnale vocale caratteristici denominati inizi balbettanti; essi costituiscono un invito a terminare di parlare. Possono esserci anche azioni non verbali la qualora il parlante non desse retta all’interlocutore può decidere di impadronirsi del turno alzando la voce
•
Rifiuto del turno
: con vocalizzazioni che confermano il parlante e che lo incoraggiano a continuare. questo sistema di segnale di ritorno è un supporto positivo alla prosecuzione del turno per il parlante.
intervallo temporale fra turni
Gli intervalli temporali fra i turni giocano un ruolo fondamentale nell’organizzazione della conversazione influenzando in modo sistematico la sua fluidità. La durata media dell’intervallo definisce il ritmo e la velocità della conversazione stessa
variano da cultura a cultura
esempio i danesi fanno pause di circa 469 ms mentre i giapponesi di 7 ms
Sequenze complementari e sequenze preferenziali
sono le coppie comunicative (domande/risposte, saluti/ saluti) l’adiacenza non costituisce un vincolo assoluto ma può prevedere una sequenza inserto.
• La preferenza
fra le alternative delle varie risposte si possono individuare le parti complementari preferenziali rispetto a quelle non preferenziali. qui per preferenze si intende marcatezza
un esempio di complemento preferenziale è: puoi passarmi il libro si
• Secondo i turni non preferenziali
per le domande emerge il fatto che i complimenti preferenziali sono i consensi che non hanno bisogno di negoziazione mentre quelli non preferenziali sono i rifiuti ,sono contratti e negoziati
i secondi turi non preferenziali sono indugio, prefazione (beh) e giustificazione
• Le seguenti preferenziali e la correzione
correzione spontanea
correzione sollecitata dall'interlocutore
iniziatore di correzione nel turno successivo
Le presequenze
La conversazione quotidiana appena si articola e si organizza in modo gerarchico il con turni più rilevanti rispetto ad turni secondari
ossia con scambi conversazionali che prevedono dei turni preliminari come in:
che fai Valentino? Niente. hai voglia di venire con me al bar?
un altro esempio sono i pre annunci e le prerichiese
servono a garantire al parlante il turno successivo e a consentirgli uno spazio notevole proporzionale all’importanza della notizia. in modo analogo le prerichiste sono funzionali per la gestione delle richieste che costruiscono uno scambio delicato fra i partecipanti poiché possono dar luogo a forme di rifiuto
a) una domanda preliminare volta ad accertare se è soddisfatta una certa precondizione
b)indicazione che tale precondizione è soddisfatta
c)l’attuazione della proposta e dell’invito da parte del parlante
Variazioni culturali nella conversazione
emergono profonde differenze già in termini di loquacità e di frequenza nell’attività del conversare accanto a culture loquaci come quelle africane, sudamericana, latina
. emergono anche profonde differenze in riferimento alternanza dei turni
vi sono comunità abituate a conversare facendo ricorso a interventi simultanei con la regola del tutti assieme adesso come negli antiguani delle Antille
vi sono popolazioni che parlano pochissimo come i lapponi