Please enable JavaScript.
Coggle requires JavaScript to display documents.
capitolo 4:IL SISTEMA CINESICO - Coggle Diagram
capitolo 4:IL SISTEMA CINESICO
Il sistema cinesico comprende i movimenti del corpo e del volto e degli occhi
-La mimica facciale, i movimenti del volto costruiscono un sistema semiotico privilegiato e servono a manifestare alcuni Stati mentali
2 prospettive:
-La prospettiva emotiva
darwin,le espressioni facciali sono innate e universali, esito della selezione naturale
Più tardi Ecman ha approfondito la cosiddetta
teoria dei programmi affettivi.
secondo la teoria è le espressioni facciali sono deputate a manifestare solo le emozioni di base (Gioia collera paura tristezza disgusta sorpresa
condusse alcune ricerche seguendo ciò che successivamente fu chiamato
il metodo standard
ovvero mostrare fotografie di espressioni facciali. In base a ai risultati ottenuti lo studioso sostenne l’ipotesi dell’
universalità delle espressioni facciali emotive
.
Ecman nonostante ribadisce la determinazione genetica e l’universalità dell’espressione emotiva della faccia, ha ammesso che ci sono differenze culturali.
generate da un insieme di
regole apprese nei primi anni di vita (display rules)
in funzione del contesto culturale in cui si è cresciuti; sono tecniche di gestione dell’espressione emotive possono essere di attenuazione,accentuazione,soppressione,camuffamento e simulazione
distinzione tra emozioni genuine e false
Ecman ha proposto
la teoria neuro culturale
: vivendo in un certo contesto culturale gli individui apprendono quali eventi sono da considerarsi emotivamente marcati e a quali standard espressivi conformarsi
per provare la teoria dell'universalità dobbiamo tenere conto di tre affermazioni
A) Se i movimenti facciali sono l’universali e costanti in tutti gli esseri umani,
B) Se questi movimenti esprimono in modo invariante le stesse emozioni
C) Se osservatori appartenenti a diverse culture attribuiscano il medesimo valore emotivo a tali movimenti facciali
La prospettiva comunicativa
Fridlund ha sostenuto che le espressioni facciali costituiscono dei segnali per comunicare all’interlocutore i propri interessi emotivi, sociali
teoria dell’ecologia comportamentale
: le espressioni facciali come comunicazione. Le espressioni hanno un valore comunicativo intrinseco. Senza un destinatario non compaiono le espressioni facciali = è il fenomeno della socialità implicita.
scompare la distinzione fra espressione genuina e espressione falsa, tutte le espressioni facciali hanno un valore comunicativo e sociale anche quelle finte.
derivano da un processo di calibrazione reciproca che favorisce lo svolgimento degli scambi comunicativi. La capacità di fornire un feedback facciale da parte di altre persone , non solo promuove la comparsa delle regole di esibizione degli standard culturali ma ha anche un impatto diretto sulle sue espressioni facciali
L'effetto uditorio
è fondamentale per la comparsa e il cambiamento delle espressioni stesse: il sorriso pur costituendo un segnale onesto di gioia non diventa palese a meno che non vi siano altri individui presenti
1 more item...
espressioni facciali e contesto
Le espressioni facciali assumono un valore emotivo definito solo in riferimento a un significativa situazione
hanno un alto valore di indessicalità ossia fanno riferimento a una certa realtà mediante l’impiego sistematico di indizi contestuali
hannp una funzione deittica, infatti un espressione può variare molto e per comprenderla è necessario conoscere il contesto
l’effetto kuleshov
se l’espressione neutra di un volto è fatta precedere da una scodella di zuppa gli spettatori percepiscono la sensazione di fame nei suoi occhi, se è anticipata dall’immagine di un cadavere essi colgo una profonda tristezza nel suo sguardo
l’eventuale assenza di un contesto di riferimento conduce numerose situazioni e giudizi erronei.
Il sorriso
A livello sperimentale si è verificato che esistono diverse tipi di sorriso (esso implica il coinvolgimento sia dei muscoli orbicolari dell’occhio sia di quelli della bocca)
sorriso finto ,coinvolge solo i muscoli della bocca
il sorriso sociale che è un sorriso stereotipato ha l’attivazione soltanto dei muscoli zigomatic
sorriso da disgusto, sorriso timido, sorriso miserabile...
il sorriso va inteso come un promotore dell’affinità relazionale poiché è impiegato in condizioni di empatia al fine di stabilire e mantenere una relazione positiva
ma è anche un regolatore dei rapporti sociali , in quanto può dimostrare la posizione sociale e il genere
il sorriso ecoico è quello che invece viene stimolato da un altro sorriso, siamo portati a sorridere quando gli altri sorridono
lo sguardo
Il contatto oculare aumenta di molto l’attivazione del sistema nervoso ed è un passo fondamentale per l’avvio di qualsiasi rapporto interpersonale
anche dopo che si è stabilità l'interazione trasmette in modod immediato le informazioni sulla situazione in atto
Durata dello sguardo
ogni sguardo è di circa tre secondi. Esistono profonde differenze culturali nella durata dello sguardo: nelle culture occidentali lo sguardo è diretto poiché rispecchia fiducia e apertura . Anche nell’esplorazione visiva del volto degli altri sono state registrate variazioni profonde fra giapponese e occidentali; i giapponesi tendono a guardare solo gli occhi e trascurare la bocca.
fissazione oculare La fissazione oculare è uno sguardo prolungato e duraturo fra due persone che non può essere ignorato
può indicare minaccia oppure se ricambiato per lungo tempo seduzione
Sguardo e immagine personale
lo sguardo è un segnale comunicativo e permette di gestire un determinato profilo della propria immagine personale; in Occidente chi rivolge uno sguardo diretto al partner è percepito come più attento e più attraente, dimostra maggiori competenze in termini di intelligenza e di impatto sociale di affidabilità e di sincerità. Inoltre lo sguardo serve a regolare il rapporto di vigilanza o di distanza con le altre persone nella gestione delle intimità
le persone fanno più contatto fisico quando devono cooperare, il contatto oculare è anche collegato alle emozioni
Nelle culture occidentali durante le conversazioni quotidiane lo sguardo occupa la quota proponderante. Inoltre è un segnale efficace per gestire la regolazione dei turni soprattutto nel caso di estranei
I gesti
sono azioni motorie coordinate, circoscritte, volte a generare un significato ed indirizzare a un interlocutore per uno scopo; tipologia dei gesti:
gesti icoonici/lessicali tali gesti sono definiti illustratori e accompagnano l’azione del parlare; variano per forma per estensione, spaziale, per durata e sono in stretta relazione con quanto diciamo con le parole. Sono il caratterizzati dalla globalità e dalla sinteticità.
pantomima sono gesti che costituiscono la rappresentazione motoria e imitazione di azioni di scene e situazioni; essi possono essere semplici o complessi di durata variabile
emblemi/i gesti simbolici sono movimenti notevolmente convenzionalizzati e codificati come il segnale “ok”; di solito sono compiuti a distanza, in assenza di linguaggio
gesti deittici: l’indice per indicare un certo oggetto, una direzione o un evento a distanza
gesti motori sono semplici ripetuti, in successione, ritmici come il tamburellare della vita che possono accompagnare il discorso ma che possono essere prodotti da soli gesti di autocontatto, in condizioni di ansia di tensione fisica o psichica
linguaggio dei segni è il sistema dei segni impiegato nei sordomuti e ha la proprietà di un linguaggio vero e proprio; in termini di arbitralità delle relazioni sono gesti pienamente convenzionalizzati all’interno della comunità dei partecipanti
parametri per categorizzare un gesto
-estensione spaziale/temporale
-fluidità
-forza
-animazione globale
-ripetizione
gesti e parole
Fra i gesti iconici ed eloquio si crea quindi una compensazione reciproca e un’intradipendenza simmetrica (se si immobilizza gli individui impedendo loro di fare gesti con le mani, essi diminuiscono la loro capacità di eloquio che diventa rallentata, ripetitiva e povera
questo perchè spesso vengono utilizzati per caratterizzare parti del discorso, senza utilizzare le parole
al pari della lingua cessi variano sistematicamente da cultura a cultura; i gesti comuni sono praticamente assenti. Il gesto della mano “a borsa” conosciuto in Inghilterra ha un significato di interrogazione, di perplessità . Nell’Italia meridionale significa “buono”; in Grecia “lentamente” e in Tunisia “paura