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la rivoluzione francese pt.1 (storia) - Coggle Diagram
la rivoluzione francese pt.1 (storia)
nel regno francese esistevano 3 stati nettamente divisi:
1) il
Clero
, il 2) la
nobiltà
, e il 3) la
borghesia
che rappresentavano il 98% dei 3 stati messi assieme
negli anni 70 si aggiunsero ai problemi politici, anche quelli economici e sociali
nel 1778 crollò il prezzo dei vini, nel 1785 ci fu una siccità disastrosa e nel 1786 entrò in crisi la produzione industriale
Le contestazioni provocarono varie sostituzioni fra i ministri reali, la più clamorosa fu di Jacques Necker, ministro delle finanze
che venne messo alla porta a causa di alcune riforme che incontrarono la ferma opposizione dei ceti
più agiati e dello stesso sovrano Luigi XVI
Il precipitare della situazione, aggravato anche dall'aumento vertiginoso del deficit statale, spinse il sovrano a convocare gli Stati Generali il 5 maggio 1789
erano l'assemblea in cui si riunivano i rappresentanti dei tre Stati e che i re di Francia convocavano per approvare delle riforme molto importanti
I lavori si aprirono nel contesto della reggia di Versailles, simbolo dell'assolutismo borbonico, ma anche della forte ingiustizia sociale su cui si basava l'Antico Regime
il Terzo Stato comprese che le riforme sperate non sarebbero mai state approvate e che ci si sarebbe limitati ad alcuni provvedimenti di carattere finanziario
Per tradizione erano gli Stati e non i singoli rappresentanti a esprimere il proprio voto, un meccanismo che costringeva il Terzo Stato a essere sempre messo in minoranza dall'unione fra clero e nobiltà
il Terzo Stato decise di riunirsi separatamente, in una Assemblea nazionale, alla quale aderirono progressivamente anche molti ecclesiastici
Allora, Luigi XVI tentò di sabotare l'Assemblea Nazionale, rendendo invalide tutte le decisioni prese dai consociati
Il 20 giugno i deputati si riunirono in un ambiente in cui si giocava alla pallacorda. Li giurarono di non dividersi per nessun motivo, nemmeno per ordine reale, finché le loro richieste non fossero state approvate
Il 9 luglio veniva messo in programma la redazione di una costituzione: nasceva l'Assemblea Nazionale Costituente
I 14 luglio, il popolo, guidato dalla borghesia, assalto la fortezza della Bastiglia, simbolo per eccellenza della tirannia reale, nemica del popolo e delle sue rivendicazioni
L'edificio venne raso al suolo, il suo comandante decapitato, mentre pochissimi furono i prigionieri ritrovati nelle segrete
Il re tentò ancora una volta di salvare il salvabile richiamando in servizio Necker, ma la sua autorità era ormai destinata a scemare
Il 4 agosto l'Assemblea aboli i diritti feudali, mentre nelle campagne francesi si diffondeva la notizia della Bastiglia. Ciò provocò una grande instabilità, che a sua volta moltiplicò il consenso alla Rivoluzione
Furono vietate tutte le disuguaglianze fiscali e tutti i privilegi che fino a quel momento avevano protetto i capitali della nobiltà e le grandi proprietà immobili del clero francese. Era la fine dell'Antico Regime