LITOGRAFIA

Caratteristiche generali

  • risoluzione: minimi caratteristica riportata sul substrato
  • registrazione: registrare i pattern per replicarli
  • volume di produzione: numero di dispositivi o area lavorata all'ora
    Per avere volumi di produzione maggiori devo avere risoluzioni minori e viceversa.

elementi chiave:

  • substrato (in silicio)
  • resist (polimero fotosensibile)
  • maschera (riporta la geometria)
  • radiazioni (determinano il tipo di litografia)
  • resist positivi: aumentano la solubilità nelle zone irraggiate, che vengono poi rimosse
  • resist negativi: vengono induriti dalla radiazione, viene tolta la parte non irraggiata.

Litografia tradizionale

Schema generale
si ha il wafer in silicio su cui viene applicato prima uno strato di ossido e poi il resist. Il substrato va incontro al soft-baking, un processo termico soft che elimina il solvente residuo nel resist. Si applica la maschera e il tutto viene sottoposto a radiazione; vengono eliminate determinate zone del resist e si procede con un altro trattamento termico (hard-baking), che serve ad eliminare il solvente.
A questo punto si possono fare ulteriori modifiche, come togliere o aggiungere materiale; queste modifiche saranno solo efficaci sulle zone del substrato non protette dal resist.

2: Deposizione del resist

  • SPIN COATING: utilizza una spin coater; il wafer viene ancorato al supporto tramite il vuoto, si inserisce il resist e si mette in rotazione il supporto (prima più piano per spargere il resist e poi veloce per appiattire il film); lo spessore del resist dipende da quanto viene depositato, dal tipo di solvente e dal tempo di rotazione; se il volume deposto è troppo si creano effetti di bordo.
  • SPRAY COATING: il substrato viene messo sotto un ugello ad ultrasuoni da cui escono droplet di resist; permette rivestimenti più omogenei, si hanno meno stress residui e si spreca meno materiale ma sono più spessi; esiste la variante dell' electro spray coating che prevede una tensione tra substrato e ugello
    -MENISCUS COATING: sfrutta il menisco che si crea quando l'adesione del liquido al substrato è maggiore della forze di coesione del liquido stesso; il fotoresist viene fatto passare attraverso un tubo poroso con flusso laminare; si possono rivestire grandi aree, no difetti di bordo, ricircolo del resist.
  • ELECTRODEPOSITION: permette di rivestire totalmente il wafer, che viene immerso in una soluzione con particelle cariche di fotoresist; viene applicata una tensione e le particelle si muovono verso il substrato di carica opposta.
  • DIP COATING: immersione del substrato nella soluzione del resist e poi tolto con velocità costante; si possono rivestire substati di ogni forma ma è poco controllabile
  • ROLLER COATING: il rivestimento può avvenire su un solo lato o su entrambi, si ha il roller di supporto (che muove il substrato), l'application roller (che deposita il resist) e il doctor roller; più utilizzata a livello industriale.
  • CURTAIN COATING: il reservoir di resist viene fatto passare attraverso una fessura e il substrato viene messo in movimento; si riveste solo un lato e la distanza tra fessura e substrato è tale da permettere un'evaporazione del solvente
  • EXTRUSION COATING: il resist passa per la testa di estrusione e un ugello, che viene posizionato molto vicino al substrato; permette di rivestire substrati di grandi dimensione e un range di spessori elevato.

3: Soft baking
Trattamento termico leggero per stabilizzare il resist, per 3 motivi:

  • eliminare il solvente lesivo (riduzione spessore)
  • eliminare eventuali tensioni residue
  • aumentare l'adesione tra resist e substrato
    Bisogna fare attenzione a non essere troppo aggressivi altrimenti si danneggia il materiale fotosensibile

4: Esposizione
Nella fotolitografia tradizionale si usa radiazione UV-visibile.
La più piccola caratteristica riportabile sul resist è circa pari alla lunghezza d'onda della radiazione. La dose è il prodotto tra intensità e tempo di esposizione. Le zone trasparenti della maschera sono in silicio, quelle assorbenti in cromo.

  • maschera negativa (clear field mask): il pattern è la regione assorbente
  • maschera positiva (dark field mask): il pattern è la regione trasparente
    Le maschere vengono realizzate da tecniche litografiche, in particolare quella a fascio di elettroni.
  • maschera a contatto: risoluzioni alte ma usura della maschera
  • in prossimità: piccolo gap che evita l'usura ma perde unpo' di risoluzione
  • per proiezione: su utilizza un sistema di lenti, alte risoluzioni no usura e si può ridurre la dimensione della proiezione rispetto a quella della maschera
    Nelle maschere normali l'informazione è binaria, ma esistono maschere a scale di grigio in cui lo sviluppo rende il resist sensibile in modo proporzionale alla quantità di dose che ha assorbito; le zone di grigio vengono fatte con spot di materiale assorbente di dimensione inferiore alla lunghezza d'onda.

5: Sviluppo
Questo step serve per rimuovere una parte del resist:

  • processi di sviluppo bagnati - si immerge il campione in soluzione, eventualmente con agitazione meccanica o termica
  • sviluppo a secco - all'interno di un reattore al plasma vuoto, in cui si utilizza l'ossigeno, che impattando con il resist lo rende volatile

6: Post baking
trattamento termico più aggressivo per eliminare il solvente residuo. Aumenta la resistenza del resist agli attacchi chimico-fisici a cui può essere sottoposto nelle fasi successive. Anche in questo caso può causare una riduzione dello spessore.

7: Deposizione/Etching
L'etching prevede asportazione di materiale dal substrato.
La deposizione invece comporta un'aggiunta di materiale.
i trattamenti hanno efficacia solo dove non è presente il resist.
Nell'ultima fase, detta di stripping viene tolto il resist

  • stripping wet: si immerge il campione in soluzioni di acidi forti o nella soluzione piragna.
  • stripping da asciutto: plasma a vuoto con ossigeno.

Litografia a raggi X

1: Pulizia del wafer
Le litografie vengono effetuate in camere bianche, con atmosfera controllata. La pulizia serve ad evitare residui di solvente e organici che riducono poi l'adesione tra resist e substrato.

  • dry cleaning: si utilizzano gas, plasma, trattamenti termici o meccanici (meno scalabili a livello industriale)
  • wet cleaning: più utilizzati ma le soluzioni sono tossiche e lo smaltimenti è problematico (RCA1 RCA2)

Maschera e resist dovranno essere sensibili ai raggi X; essi hanno una lunghezza tra 10nm e 1 pm e sono radiazioni ionizzanti

  • raggi X molli: lunghezza d'onda > 0,1 nm (diagnostica)
  • raggi X duri: lunghezza < 0,1 nm (terapia oncologica)

Differenze dalla tradizionale

  • i raggi X hanno lunghezza d'onda minore
  • effetti di diffrazione minori e risoluzione maggiore
  • tencica di produzione 1:1 (si usa solo in prossimità)
  • richiede maschere ad alta precisione
  • esistono 3 sorgenti di raggi X: tubi radiogeni, laser plasma, sincrotroni.

Caratteristiche ideali del resist

  • elevata sensibilità ai raggi X
  • garaantire elevata risoluzione
  • essere resistente all'etching
  • avere stabilità termica
  • il più utilizzato è il PMMA (plexiglass) che è un resist positivo


  • generalmente i resist negativi per litografia a raggi X hanno sensibilità maggiore

Fabbricazione della maschera

  • zona assorbente: materiali con elevato numero atomico (oro, tungsteno)
  • zone trasparenti: titanio o silicio
    Sono solitamente con litografia a particelle cariche.
    C'è un wafer di silicio, trasparente ai raggi X, che viene rivestito da uno strato d'oro a sua volta rivestito da un resist (PMMA); attraverso un fascio di elettromi si scolpisce lo strato di PMMA; si passa a un etching ionico (sistema al plasma con ioni di Argon), l'etching fisico fa sì che l'oro venga rimosso solo dove prima era stato asportato il resist; fase di stripping in cui si toglie il PMMA; si ottiene la maschera composta da uno strato di silicio e varie zone di oro

Liga
Particolare tecnica litografica a raggi X che unisce il metodo dello stampo sacrificale alla litografia e all'elettrodeposizione.
Prevede di fare uno stampo metallico; il resist prima di essere rimosso viene riempito con metallo per elettrodeposizione, così quando si toglie il resist rimane lo stampo metallico; esso può essere usato poi per produzioni in serie, ma richiede un grande investimento di soldi e tempo.

hot embossing
Stampaggio per compressione in cui si scalda uno strato di materiale polimerico sopra la sua temperatura di transizione vetrosa Tg e viene compresso tra lo stampo e un supporto; il sistema viene poi raffreddato.

injection molding
Il materiale viene fuso e iniettato con velocità e pressione costanti all'interno dello stampo che è stato scaldato; viene poi raffreddato e rimosso dallo stampo.

Litografia a fascio di elettroni

Litografia a fasio di ioni

  • utilizzata principalmente con i sistemi di direct writing
  • crea pattern e geometrie estramamente precise usando elettroni ad alta energia
  • elevata risoluzione
  • è un'implementazione del microscopio a scansione elettronica SEM
  • si hs una serie di condensatori e lenti che cinvogliano il fascio alla maschera
  • gli elettroni di scattering fanno sì che il resist non si tagli in modo netto (proximity effect)
  • direct writing: la geometria disegnata sul CAD viene riportata dal fascio sul resist, senza usare maschere
  • projection system: si utilizza una maschera
  • sia per ioni che elettroni serve il vuoto per funzionare
  • raster scanning: il fascio di elettroni scansiona tutto il substrato e viene schermato nelle zone in cui non deve colpirlo
  • vector scanning: il fascio viene movimentato, si ha un tempo inferiore perché impatta solo nelle zone richieste
  • è principalmente utilizzato per direct writing
  • usato per fare milling o incisione del substrato
  • per fare imaging
  • per la deposizione di materiali (nano deposizione di metalli ceramici direttamente sul substrato)
  • è la tecnica litografica con risoluzione maggiore
  • le particelle secondarie hanno carica inferiore rispetto a quelle degli elettroni -> meno proximity effect
    -l'aaplicazione principale è la riparazione di maschere realizzate mediante altre tecniche
  • per la generazione di ioni si usa metallo liquido (Gallio) e si genera il cono di Taylor
  • se aumento la corrente, aumenta la dimensione del fascio e diminuisce la risoluzione
  • lo ione una volta che impatta sul substrato, scalza l'atomo del substrato
  • micromaching: l'elettrone aveva massa molto inferiore a quella dell'atomo del substrato, in questo caso invece è comparabile; gli atomi rimossi vengono aspirati grazie al vuoto
  • sputtering: la FIB viene usata come processo di finitura di macchine utensili micrometriche
  • milling: processo continuo che avviene quando il materiale è esposto al fascio di ioni; il tempo di processo viene espresso come volume asportato per tempo (µm^3/s)

col fascio di ioni si può fare anche imaging; quando il fascio di ioni convoglia sul campione si producono particelle che possono essere rilevate dal detector per ottenere l'immagine

Focused-ion-beam chemical-vapor-deposition (FIB-CVD)
Combina il fascio ionico con la deposizione chimica a vapore per depositare materiale.

  • parte che rilascia il fascio ionico
  • parte relativa al SEM
  • dispositivo che permette di inserire un precursore di un gas

Con l'aggiunta della fase gassosa:

  • miglioramento dell'etching, velocizzandolo
  • etching selettivo (in base al gas)
  • deposizione di materiali

Nanomanipolatori
Il sistema FIB può esssere unito al SEM: il fascio ionico crea il substratoe il sem permette di ottenere un'immagine in tempo reale di cosa sta succedendo al campione