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Eugenio Montale - Coggle Diagram
Eugenio Montale
le opere
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1956 pubblica “La bufera e altro” racconto che riflette la turbolenza del periodo bellico e post-bellico.
1925 pubblica “Ossi di seppia” la sua prima raccolta di poesie, che lo affermò come nuova voce nella poesia italiana.
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temi principali
La Condizione Umana: Egli indaga le angosce e le speranze dell'individuo, spesso mettendo in luce l'ineluttabilità del destino e la difficoltà di trovare un senso nell'esistenza.
Visione Critica della Modernità: La sua poesia spesso denuncia la perdita di valori e il disorientamento dell’uomo moderno.
Simbolismo e Immagini Potenti: utilizza simboli e immagini per esprimere concetti complessi e sentimenti profondi.
Essenzialità del Linguaggio: Egli evita l’ornamento e la retorica eccessiva, preferendo un'espressione più sobria e concentrata.
Disillusione e Pessimismo: visione pessimistica e disillusa della realtà. che deriva dall'esperienza delle guerre e dalla crisi dei valori della società.
la vita
Durante WW1, fu arruolato e servì come ufficiale di fanteria. esperienza che lo segnò profondamente e influenzò la sua visione del mondo
1925 firma il manifesto degli intellettuali antifascisti. Nel 1975 fu insignito del Premio Nobel. Eugenio Montale morì il 12 settembre 1981 a Milano.
nasce il 12 ottobre 1896 a Genova. Autodidatta, trascorse molto tempo leggendo e studiando da solo.
stile
temi centrali della sua poesia includono la solitudine, la disillusione, la ricerca di significato e il confronto con la realtà del male e del dolore.
La sua opera riflette una visione del mondo segnata da un profondo scetticismo ma anche da un'incessante ricerca di verità e autenticità.
Montale è noto per il suo stile sobrio e preciso, caratterizzato da un linguaggio essenziale e da una struttura formale rigorosa.
modelli letterari
Filosofia esistenzialista: influenzato dal pensiero, di Kierkegaard e Nietzsche. che si riflettono nella sua riflessione sulla condizione uman e sull'assurdità della vita
Letteratura europea moderna: fu influenzato da Baudelaire, James Joyce e T.S. Eliot.
Giovanni Pascoli: ammira P e la sua sensibilità verso la natura e l'infanzia. entrambi esplorano il senso di perdita e la ricerca di un senso di appartenenza (diversamente).