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RAGIONE - Coggle Diagram
RAGIONE
Con il termine il 'Ragione' si intende la facoltà, propria dell'uomo, di pensare, di collegare fra loro concetti e idee secondo rapporti logici.
Questo concetto di ragione diventa il fulcro di un importante movimento intellettuale e culturale del XVIII secolo in Francia , noto come l'Illuminismo.
L'illuminismo permetteva all'essere umano di liberarsi dall'ignoranza e dalla superstizione attraverso i lumi della ragione, non accettando le'religioni rilevate' e assumendo un atteggiamento laico.
In questo contesto vi fu anche la nascita dell'enciclopedia(1751-1772) scritta da Diderot e D'alambert , nella quale vi era l'organizzazione del sapere fino a quel momento.
Per Kant L'illuminismo è l'uscita dall'uomo da uno stato di minorità che egli deve attribuire solo a se stesso.
Tra i principali esponenti dell'illuminismo troviamo:
Montesquieu,Rousseau,Adam Smith,Voiltaire,Kant
Tra questi, due importanti filosofi furono Jean-Jacques Rousseau e Immanuel Kant. Rousseau fu teorico della democrazia diretta e scrisse il ''Contratto Sociale'' nel 1762 e il '' Discorso sull'origine della disuguaglianza''nel 1755 , nel quale afferma che l'origine della disuguaglianza tra gli uomini nasce dalla proprietà privata, ovvero quando qualcuno dice ''questo è mio'' e qualcun altro è cosi ingenuo da credergli. Inoltre per Rousseau la nascita della proprietà privata segna il passaggio dallo stato di natura(condizione in cui gli umani vivevano in una condizione di libertà e uguaglianza) ad una società civile.
Immanuel Kant(1724-1804) invece, nasce a Konigsberg in Prussia. Kant a differenza degli altri razionalisti pone sotto il Tribunale della ragione la ragione stessa.Infatti possiamo suddivedere gli scritti del filosofo in due momenti diversi: Periodo PRE-CRITICO e periodo CRITICO. Durante questi due periodi compie l'opera di Dissertazione(composto tra i due periodi) nel 1770, scrive la Critica della ragion pura (1781) con una successiva seconda edizione nel 1787, la Critica della ragion pratica(1788) e la Critica del giudizio(1790) .
La critica in Kant corrisponde a una filosofia del limite ovvero voler individuare i limiti della conoscenza umana
Kant nella critica della ragion pura vuole analizzare la validità del sapere del suo tempo respingendo lo scetticismo scientifico e accettando lo scetticismo metafisico. Inoltre Kant critica Hume e vuole dimostrare che la conoscenza umana sia a priori e sia universale e necessaria, tramite la teoria dei giudizi. Infatti compie una distinzione fra tre tipi di giudizi: giudizi sintetici a priori, giudizi analitici a priori e giudizi sintetici a posteriori.
Inoltre compie una distinzione tra fenomeno , ovvero una realtà che possiamo condividere perchè la vediamo tutti allo stesso modo, e noumeno una realtà indipendente da noi che il soggetto non può conoscerla ma si può presupporla.
Questo discorso di Kant viene detto Rivoluzione Copernicana perchè capovolge i rapporti tra soggetto e oggetto
La critica inoltre si distingue in: Dottrina degli elementi che studia le facoltà conoscitive e Dottrina del metodo che studia l'applicazione delle forme conoscitive.
Nella Dottrina degli elementi vi è una ulteriore distinzione in estetica trascendentale che studia la sensibilità formata da una parte recettiva e una parte attiva(costituita da forme pure), e la logica trascendentale che si suddivide a sua volta in analitica trascendentale ovvero le forme a priori dell'intelletto(categorie) , e dialettica trascendentale ovvero le forme a priori della ragione (idee)
In Kant il concetto di trascendentale ha questo significato: trascende lo studio degli oggetti e si occupa di come i soggetti conoscono quegli oggetti
Nell'opera di Dissertazione Kant introduce i concetti di spazio e di tempo non come idee bensì come strutture che abbiamo nella nostra mente che filtrano i dati che riceviamo. Infatti confuta sia Lock che Netwon perchè afferma che spazio e tempo non le ricaviamo dall'esperienza ma ci servono per fare esperienza
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In filosofia la corrente filosofica che si basa sulla ragione è detta razionalismo e il maggiore esponente è Cartesio.
Cartesio nasce a La Haye nel 1596 e muore nel 1650 a Stoccolma. Il suo problema è di carattere gneosologico e vuole individuare un metodo, ovvero delle regole per fornire una guida chiara e sistematica alla ricerca della conoscenza vera e certa.
Una volta individuate le Regole (Evidenza,Analisi,Sintesi,Enumerazione),Cartesio si trova a dover giustificare il metodo e sottopone al dubbio sia le esperienze sensibili(Dubbio Metodico) e sia le conoscenze logico-razionali(Dubbio Iperbolico) dovute quest'ultime a una realtà ingannatrice o genio maligno. L'unica cosa che si sottrae al dubbio ed esiste è la RES COGITANS(Sostanza pensante) e quindi il pensare.
In questa fase della riflessione di Cartesio l'unica certezza è il COGITO. Per dimostrare la realtà esterna e il corpo, il filosofo fa uso dell'unica certezza metafisica della conoscenza ovvero Dio come realtà non ingannatrice,e dimostra la sua esistenza tramite tre prove a priori(prima dell'esperienza) andando a compiere una prima distinzione tra idee innate, avventizie e fattizie.
Dopo le 3 dimostrazioni decade l'ipotesi del genio maligno e Dio diventa garante della mia conoscenza. Complessivamente la riflessione di Cartesio si può riassumere nell'io (Il Cogito) ovvero esisto come sostanza pensante, Dio essendo perfetto e quindi necessariamente esistente e il mondo ovvero l'esistenza della realtà esterna.
Con Dualismo Cartesiano Cartesio ritiene che l'essere sia ontologicamente distinto in due zone separate:
RES COGITAS(Pensiero):La sostanza pensante, caratterizzata dal pensiero e dalla ragione.
RES EXTENSA(Materia):La sostanza estesa, caratterizzata dall'estensione fisica nello spazio.
Il luogo in fisico dove si uniscono RES EXTENSA e RES COGITAS è detto GHIANDOLA PINEALE.
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