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Montale: poetica e formazione - Coggle Diagram
Montale: poetica e formazione
Montale e gli altri letterati
Montale non ha una formazione accademica:
studia da solo
e legge con avidità manifestando fin dalla giovinezza un chiaro senso di orientamento nella scelta degli autori e delle opere cui accostarsi
Il
Quaderno genovese
(1917),
diario giovanile
in cui egli scrive i propri appunti di letteratura, testimonia quali siano stati i primi incontri letterari (i filosofi antichi e moderni, i poeti francesi, i romanzi contemporanei)
Le avanguardie letterarie hanno un'influenza limitata su Montale: egli rifiuta gli eccessi futuristi e i ripiegamenti sentimentali e malinconici dei crepuscolari
Nel dibattito promosso in quegli anni a proposito di verso libero e verso tradizionale dalla rivista "Poesia" di Marinetti, Montale si orienta decisamente nella direzione di un recupero della tradizione, né le sue prime prove poetiche manifestano intenti rivoluzionari
La lettura dell'opera di
Svevo
rafforza negli stessi anni in Montale l'inclinazione a considerare se stesso come affine agli inetti dei romanzi sveviani, inadatti alla vita pratica e frustrati, e il desiderio di cercare nella letteratura un riscatto dall'impotenza esistenziale
Nelle prime prove poetiche è evidente anche l'influenza dei
simbolisti francesi
, riconoscibile all'interno di far coincidere il verso con la musica e di ottenere un ritmo armonico
Per quanto riguarda i poeti della generazione precedente, sono in particolare
Pascoli
e
d'Annunzio
a esercitare una palese influenza sulla poesia di Montale e ciò avviene soprattutto sul
piano lessicale e metrico
Di Pascoli sono visibili i segni nel gusto per la terminologia esatta e specifica, specie della flora e della fauna
Della poesia di d'Annunzio egli apprezza la tecnica di versificazione
Gli echi della
creatività verbale
dannunziana sono percepibili nelle tre prime raccolte poetiche di Montale, così come alcuni aspetti tematici: nei
paesaggi marini
degli
Ossi di seppia
è possibile riconoscere atmosfere affini a quelle di
Alcyone
Montale prende le distanze dalla visione del mondo e della poesia di Pascoli e d'Annunzio:
rifiuta
le pretese di eccezionalità della poesia dannunziana e la
funzione profetica del poeta-vate
, così come l'idea pascoliana della superiore chiaroveggenza del poeta-fanciullo; più ancora si sente distante dal modello del poeta-civile di Pascoli, proponendo al contrario la figura dimessa di un poeta che si sforza dignitosamente di sfuggire all'assurda costrizione della realtà
Montale ha preso le distanze dalla volontaria frattura tra poesia e significato attuata dall'Ermetismo
Ha sempre manifestato una certa freddezza nei confronti di
Ungaretti
e della sua poetica dell'assoluto
Analoga è la sua distanza da
Saba
: la poesia di Montale, che mantiene sempre aperta una domanda sul senso ultimo della vita e dunque un'esigenza metafisica, non può riconoscersi nell'orizzonte più realistico del poeta triestino
Influsso di
Dante
e
Leopardi
Dante è presente nell'opera di Montale per il
lessico
, per tutti quei vocaboli che nella
Commedia
caratterizzano il mondo infernale
Ci sono influenze di Dante anche dal punto di vista
tematico
, nella descrizione umana di
prigionia
e
dannazione
, così come nella presenza di
figure femminili
sul modello di Beatrice, cui è assegnato il compito di annunciatrici di una
possibile salvezza
(la più importante è Clizia nella
Bufera e l'altro
)
Montale ha in comune con Leopardi l'
atteggiamento disilluso
nei confronti della vita, l'idea che l'età adulta smascheri gli
inganni di una mitica giovinezza
, la
resistenza stoica
e dignitosa dell'uomo che affronta senza viltà una precaria condizione esistenziale, lo stretto
legame tra poesia e filosofia
Argomento della poesia: "il male di vivere"
Montale è sempre stato diffidente rispetto alla storia e all'impegno sociale, quasi un
osservatore esterno della vita
Si tratta di un isolamento in primo luogo esistenziale, frutto di una precoce esperienza dell'infelicità e dell'insignificanza della vita
La letteratura svolge per Montale un ruolo conoscitivo: è uno strumento per
indagare le forme universali della condizione umana
Costretto a prendere coscienza della dolorosa
insensatezza della vita
, il poeta le oppone la propria fragile
volontà di resistenza
, che non si trasforma però in un intervento diretto nella realtà
Oggetto della poesia è quindi l'uomo, la sua condizione di esiliato nel mondo, lo spaesamento che nasce dalla
caduta di ogni sistema di certezze
L'inettitudine degli antieroi di Svevo non è per Montale soltanto una caratteristica individuale, ma il segno di una nuova condizione umana propria dell'intera civiltà moderna
Il poeta è incapace di sentirsi personalmente inserito nella vita e inoltre avverte la sofferenza universale, il "male di vivere" che riguarda tutti
Tanti sono gli uomini che vivono tranquilli senza porsi troppe domande, ma il poeta non può ignorare le assurde
catene della vita
che imprigionano l'uomo in una condizione di dolore
Talora è offerto all'angoscia qualche sollievo, per quanto effimero: è l'attimo in cui il pensiero si placa e cessa momentaneamente il suo tormento, oppure l'istante in cui si può sperare nell'apparizione di una donna, una sorta di salvatrice che potrebbe rivelare il senso della vita
L'evento si compie eccezionalmente e non dura: è uno spirito improvviso e provvisorio nella rete opprimente dell'esistenza
Tuttavia il poeta
non si rassegna
: la sua poesia è un'incessante ricerca del significato della vita