La psicologia umanistica
La terza forza> movimento potenziale umano, > quanto alternativa psicoanalisi e comportamentismo. In essa convergono diversi e accreditati modelli teorici intervento, diffusi in tutto il mondo, e anche la psicoanimazione e metodologia> come e perché psicologia umanistica si pose davvero alternativa rispetto ai due modelli che – a metà 900 imperanti, soprattutto Stati Uniti? I riferimenti individuati dai vari approcci molteplici, ma tutti convergono verso alcuni assunti base comuni, rintracciabili Manifesto dell’Associazione di Psicologia Umanistica. Il fondatore > A. H. Maslow, anche se rintracciare altri esponenti di spicco: J. L. Moreno, E. Fromm, F. Perls, A. Lowen, K. Goldstein, R. May, C. Bülher, J. Bugenthal, il già citato C. Rogers e tanti altri> principi base del Movimento:
- concentrazione attenzione su persona, e esperienza quale strumento essenziale studi sull’uomo;
- interesse per certe caratteristiche tipicamente umane= scelta, la creatività e l’autorealizzazione;
- valorizzazione dignità persona e interesse sviluppo del potenziale in essa latente. Come nome, la Psicologia Umanistica riconosce sua discendenza dall’Umanesimo> movimento culturale XIV, XV e XVI secolo che, storia del pensiero occidentale> simbolo rivalutazione persona umana nella sua totalità psicofisica, sua creatività, vitalità, nel suo bisogno insopprimibile di libertà e di ricerca. Beninteso una discendenza solo ideale! L'affinità è data perché scaturisce identico bisogno di valorizzazione persona dinanzi all’invadenza concezioni totalizzanti e obsolete. Ogni scienza umana (ed anche scienza esatta) muove da qualche assunto filosofico implicito o esplicito, consapevole o inconscio, sulla natura del mondo, uomo e sua esistenza: la psicologia umanistica differenzia altri approcci psicologici, solo più disponibile a riconoscere e a dichiarare le proprie radici filosofiche.
Il fatto psicologia umanistica fin da principio dichiarato rifarsi alcuni assunti filosofici = critiche tra esponenti di altre correnti psicologiche, come psicoanalisi e il comportamentismo, che pretendono fondare le loro teorie esclusivamente su osservazione “oggettiva” dei fatti empirici e clinici. Senonché, dal punto di vista umanistico, comportamentismo è evidente l’influenza del materialismo positivista e riduzionismo pavloviano, in base ai quali il cervello è una macchina e la personalità prodotto stimoli, risposte e relative elaborazioni. Quanto alla psicoanalisi, sebbene molti suoi fautori sostenuto che le sue teorizzazioni fondate esclusivamente sull’esperienza clinica, resta fatto documentazione scientifica di tale esperienza è tutt’ora molto esigua. Inoltre, analoghi dati clinici interpretati in modo radicalmente diverso altre scuole psicoterapiche, diversi sono assunti teorici (cioè filosofici) su cui poggiano varie interpretazioni. Infine, sempre evidenti (e spesso riconosciute) le influenze culturali operanti nel pensiero di Freud e dei suoi continuatori:
da Nietzsche a Herbart concetto d’inconscio, dagli Gnostici a Sade per il dualismo di Eros e Thanathos, e così via. Fra le maggiori critiche Psicologia Umanistica comportamentismo e psicoanalisi, protesta contro la visione riduzionista essere umano, sia nel mondo accademico che pratica clinica: per i comportamentisti, l’essere umano appariva una sorta di macchina, funzionante second modello stimolo-risposta, di cui essere osservate e studiate manifestazioni oggettive ma non le dimensioni soggettive, interiori; psicoanalisi freudiana l’uomo, in visione deterministica e biologistica, appariva dominato potenti forze pulsionali inconsce. La Psicologia Umanistica centra l’attenzione su ciò che persona sente, vive e sperimenta, sul significato che tutto assume per lei, piuttosto criteri esplicativi logico-causali.