Lo studio della psicologia personalità

Il Punto > definire l’oggetto principale di studio, la personalità> definizione= per riferirsi a “qualità psicologiche contribuiscono a creare strutture persistenti e caratterizzanti del singolo, sentire, il pensare e il comportarsi” Ma perché le persone differiscono tra loro interpretare situazione, o tipo di umore prevalente, o nel fatto di essere più o meno esposti allo stress?

teorici della personalità>armonizzare risposte a queste domande entro sistemi teorici integrati e coerenti al loro interno>buona teoria personalità dovrà anche aspirare a comprensione personalità sua interezza e globalità (da cui il riferimento al “sentire”, al “pensare”, al “comportarsi”). Cervone & Pervin> tre punti interrogativi di ricerca che animano il teorico personalità. persone che studiamo sapere: chi sono; come mai diventate così; perché si comportano in quel modo

Il “chi” attiene caratteristiche persona e a come sono organizzate, il “come” ai fattori determinanti personalità e il “perché” ragioni o motivazioni comportamento. Rispondendo a tali quesiti teoria> organizzare e dare senso a mole di dati (potere esplicativo), ma anche orientare ricerca verso le direzioni più feconde (valore euristico).

Questi interrogativi quattro aree descrivere campo di indagine psicologia personalità:
1) la struttura costituisce la personalità;
2) il processo, aspetti dinamici e motivazionali personalità;
3) la crescita e sviluppo, modo persona diviene ciò che è;
4) la psicopatologia e cambiamento> natura e cause disturbi personalità> spiegazione di quali i meccanismi >persone a cambiare (o a restare come sono).

due modi di confrontare diverse teorie personalità: la struttura e processo. La struttura =aspetti possiamo considerare più stabili nel tempo e attraverso situazioni, sono i “mattoni di base” teoria personalità. Frequentemente teorie personalità si servono termini come i seguenti:
-Tratto: coerenza della risposta individuale a certe situazioni= disposizione psicologica ad agire in un certo modo> sono concepiti come dimensioni continue: di una persona X, potrò dire – es – molto, mediamente o poco “coscienziosa”.

-Tipo: costellazione di tratti diversi suppongo essere normalmente connessi tra loro, laddove tipi differenti identificano categorie distinte e alternative tra loro. Uso una terminologia tipologica es, dico che “X è un tipico introverso”. - Sistema: personalità sua interezza e sua complessità, come insieme parti interdipendenti tra di loro. In questo caso> es che “X è coscienzioso” non significa “possiede” data struttura di personalità> cercando di descrivere come quella persona funziona.

Il Processo
Ci riferiamo no caratteristiche stabili e durevole personalità ma piuttosto reazioni psicologiche con caratteristiche dinamiche. Accanto stabilità dunque – dire persona, ora, è stessa di un attimo fa – osservare rapidità con cui mutano i pensieri, le emozioni e i comportamenti persona stessa. Teorici differenti si differenti unità di analisi anche studio dei processi motivazionali:

  • Impulsi biologici di base vs. anticipazione di eventi futuri;
  • Processi di pensiero consci vs. inconsci;
  • Motivazione valorizzazione di sé vs. valorizzazione gruppo / famiglia;…

Confrontando diverse teorie personalità esistenti in letteratura, sul criteri discussi sinora=nessuna di esse può ambire accettata universalmente come “la” teoria della personalità= Nessuna può rivendicare perfetta comprensività, insieme capacità di rispondere in modo convincente ed esaustivo ai quesiti sulla struttura, i processi, lo sviluppo e cambiamento personalità, unita infine capacità dare senso all’intera mole di dati prodotti in ricerca psicologica. Ognuna però forza e limiti= sguardo unico sull’uomo e natura dei suoi comportamenti.

Cervone & Pervin riconducono l’enorme varietà di approcci teorici> sei grandi “filoni”:
• la teoria psicodinamica
• la teoria fenomenologica
• la ricerca sui tratti e sulle basi biologiche della personalità • il comportamentismo
• la teoria dei costrutti personali
• la teoria cognitivo-sociale.

Lo studio scientifico delle persone
I dati della ricerca sulla personalità

Qualsiasi studio o ricerca occupi di qualche aspetto persona rispecchiare complessità oggetto‐personalità= psicologia personalità render conto architettura e organizzazione relativamente stabile di totalità definibile come personalità, dei suoi scambi con l’ambiente, dei suoi equilibri interni, del suo sviluppo, sue modificazioni, sue psicopatologie. Questa complessità =esistono diversi tipi di dati nella ricerca sulla personalità. QUALI?

Le principali categorie o tipi di dati utilizzati psicologi personalità nelle loro ricerche sono:

  • dati L : life record data, dati relativi a eventi di vita
  • dati O: observer data, dati osservativi
  • dati T: test data, dati sperimentali, derivanti da esperimenti
  • dati S: self‐report data, dati derivanti da autodescrizioni

Esiste fonte di dati, tra le altre, che maggiormente adatta e proficua? A patto procedura adottata con rigore, non esiste a priori fonte “migliore” di altra. La scelta di esaminare resoconti di vita del soggetto (dati L), o alcuni comportamenti in uno dei suoi contesti di vita (dati O), ecc> in linea di principio, equivalenti in termini di qualità dei dati che forniscono.

Tuttavia, alcuni tipi di dati più utili per determinati scopi di ricerca:
• esplorare l’esperienza soggettiva riferimento a certo evento= utili le autodescrizioni (dati S).
• misurare specifico aspetto personalità ampio numero di soggetti= sia i test sia gli esperimenti (dati T)
• studiare bambini o persone che no compilare test di autovalutazione ne’ sottoporsi a esperimenti= dati osservativi (dati O).
• dati raccolti tramite gli eventi di vita (dati L) = tratteggiare fenomeni più ampi

ATTENDIBILITÀ, VALIDITÀ ED ETICA DELLA RICERCA La ricerca, per condotta con rigore, su osservazioni sistematiche e poter essere replicata= altri ricercatori poter essere posti condizione di ripetere l’esperimento se lo desiderano> trovare tutte indicazioni relative procedura ricerca, chiaramente esplicitate. I criteri fondamentali luce dei quali valutare ricerca rigorosa i seguenti: attendibilità, validità, etica.

La misurazione della personalità
La concordanza dati
Come è facile intuire presentazione differente fonti di dati su personalità > problemi principali >ricercatore= discordanza tra dati L, O, T e S. Più in generale formulare l’interrogativo in questi termini: è possibile collegare loro dati provenienti fonte diverse? La risposta no affatto semplice.

Misure fisse e flessibili I dati personalità essere distinte anche in base al tipo di procedure utilizzata: fissa o flessibile=

  • misure fisse (o nomotetiche): casi in cui tutti i soggetti sottoposti alla stessa procedura di misurazione (es a tutti somministrato stesso questionario, che valutato stesso modo);
  • misure flessibili (o idiografiche): casi in cui ogni soggetto valutato> procedure in tutto o in parte diverse da utilizzate per gli altri soggetti (es, somministra insieme di item a ciascun soggetto, indicare quelli che considera più pertinenti a sé; op somministra intervista non strutturata; o chiede di rispondere a domande aperte).

Un’osservazione conclusiva scelte che il ricercatore deve compiere:

  1. Quali fonti di dati utilizzare?
  2. Meglio dare la precedenza a misurazioni di carattere nomotetico o idiografico?
    “No studiare personalità raccogliendo prima i dati per poi elaborare una teoria= sempre assunzioni teoriche di fondo del ricercatore determinano scelta e uso strumenti di ricerca, e determinano dati che verranno raccolti (così come quelli che saranno ignorati!), e mai il contrario…

L’attendibilità>grado di stabilità, certezza e replicabilità dei dati (quanto indicato come necessità per ricerca di poter essere replicata) >psicologia della personalità, minaccia all'attendibilità= variabilità nel tempo o situazioni di determinata caratteristica a causa di fattori psicologici inerenti soggetto (es, lo stato umore di quest’ultimo). Altre potenziali minacce > strumenti misurazione stessi (es, istruzioni poco chiare per compilazione questionario, o procedure decodifica non ben definite).

La validità= osservazioni di ricerca riflettere realmente ciò che intendo studiare. Se misuro variabile che ho definito “competenza sociale” attraverso numero di feste a cui il soggetto partecipa, >misurato “competenza sociale” o altre variabili es il “successo tra pari”, o “socialità” o altro ancora? E’ indispensabile chiarire bene definizione teorica variabile (o costrutto) che intendo studiare,>aumentare validità ricerca

In particolare, i ricercatori distinguere diversi aspetti validità, tra questi:

  • per v. di costrutto= misura utilizzata effettivamente indicativa del costrutto psicologico che interessa al ricercatore> dimostrare la validità di costrutto test> dimostrare che questo fa stabilmente riferimento a criteri pre-esistenti, esterni al test stesso;
    • per v. discriminante> test differente da altri già esistenti> l’attendibilità condizione necessaria (anche se non sufficiente…) per validità: se test non è attendibile= suoi punteggi influenzati fattori esterni, diversi costrutto oggetto dello studio.

Una rappresentazione grafica Se il centro bersaglio= costrutto, e frecce diverse misurazioni otteniamo di quel costrutto> tre situazioni differenti:
1) bassa attendibilità e bassa validità,
2) alta attendibilità ma bassa validità,
3) alta attendibilità e alta validità.

L’etica > sensibilità ai temi etici ricerca psicologica è andata crescendo corso del tempo. La dimensione etica attraversa fasi della ricerca:

  • dalla sua progettazione;
  • alle modalità di reclutamento soggetti (essere rispettoso persone, anche quando no possibile svelare tutti obiettivi ricerca preventivamente ai soggetti);
  • alla elaborazione dei dati (esente da frodi e distorsioni dei dati);
  • fino pubblicazione dei risultati e al loro uso (bisogna interrogarsi sull’uso essere fatto risultati ricerca, es per discriminare alcune categorie di persone, o favorirle a scapito di altre…).

Gli approcci della ricerca
vantaggi e svantaggi scelta di uno o altro metodo di ricerca studio personalità. Esaminiamoli comparando i tre metodi. Ricerca clinica> si basa – in parte – studio casi singoli, i vantaggi:

  • il rispetto “spontaneità” relazione entro ambienti naturali (soprattutto confronto artificiosità situazione di laboratorio);
  • l’approccio olistico, esprime attenzione complessità personalità; si evita stesso tempo frammentare personalità in variabili troppo circoscritte, e trascurare importanti aspetti dell’interazione tra individuo e ambiente; ù
  • la profondità analisi, coinvolgere anche grandi temi esistenziali.

I punti di debolezza:

  • l’osservazione non è sistematica;
  • è difficile generalizzare i risultati;
  • le variabili non controllate, e no possibile individuare rapporti di causalità;
  • introduce eccesso di soggettività nell’ interpretazione dati,> per rispecchiare personalità del ricercatore tanto quanto quella del soggetto

CHAT: co-costruzione del contesto
Il continuo ripetersi combinazione e ri-combinazione elementi costitutivi contesto =incessante creazione nuovi percorsi, nuove evoluzioni e nuovi partner di intreccio. Tali intrecci letti ottica sociocostruttivista: ogni nuovo livello di sviluppo contesto considerato in stretta dipendenza con precedente e come germe successivo

Ricerca sperimentale punti di forza sono:

  • le variabili ben identificate, e controllate (manipolate);
  • i dati registrati possibile oggettivo;
  • si stabiliscono rapporti di causa
    ‐ effetto (individuano cause determinato fenomeno);
  • i risultati generalizzabili= estensibili soggetti hanno caratteristiche uguali a quelle del campione.
    I principali aspetti critici sono:
  • il setting rilevazione dati (perlopiù il laboratorio) è artificiale, non naturale, = dubbio validità conclusioni ricerca, volta trasferite a contesti “naturali”;
  • alcuni fenomeni non essere registrati troppo complessi per questo metodo;
  • i soggetti adeguarsi, anche inconsapevolmente, presunte richieste del ricercatore e rispondere distorto (effetti caratteristiche domanda); anche il ricercatore stesso influenzare l’esperimento trasmettendo indizi ai soggetti (effetto aspettativa dello sperimentatore).

Ricerca correlazionale punti di forza:
• i questionari (basa questo metodo) costituiscono procedura semplice e oggettiva rilevazione di dati;
• le variabili esaminate essere numerose, raccolta tempi rapidi grande mole di dati;
• si possono studiare relazioni tra variabili, per costruire profili personalità complessi

I punti di debolezza sono:

  • relazioni tra variabili associazione ( andamenti accomunabili) ma non di causa‐effetto;
  • esistono carenze attendibilità e validità questionari di autovalutazione, imputabili stili risposta soggetti portare a distorsioni. [possibile distorsione (involontaria) risposte ai questionari è l’acquiescenza> tendenza in accordo o in disaccordo item questionario indipendentemente o quasi loro contenuto. Per es, alcune persone rispondere sempre con valori alti, o sempre su valori bassi scale> altra distorsione> rispondere base desiderabilità sociale= esagerando i comportamenti e atteggiamenti più desiderabili socialmente e sottostimando generalmente disapprovati]

Tutte le tre forme di ricerca>utilizzare resoconti verbali=descrizioni che i soggetti forniscono di sé stessi o altri o di particolari eventi> uno dei modi più consueti ricavare informazioni personalità. La ricerca non necessariamente usare i resoconti verbali>es, se conoscere le reazioni emotive dei soggetti, possibile codificarne espressioni facciali o risposte fisiologiche invece chiedere loro di riportare a parole le emozioni che provano. Ciononostante, grande percentuale ricerche personalità su dati tratti da resoconti verbali.> costringe affrontare alcuni problemi particolari associati proprio tipo di dati raccolti.

Innanzitutto, no essere certi che ciò persone riferiscono=realtà. = psicoanalisti sostengono persone spesso distorcono cose per motivi inconsci. Ma anche molti psicologi sperimentali >che le persone no accesso ai loro processi interiori e rispondono domande intervistatore base di alcune inferenze e non su quanto è realmente accaduto> es malgrado prove sperimentatori secondo cui i soggetti decisioni sulla base di certe manipolazioni sperimentali, i soggetti riferiscono a volte di essersi comportati in certo modo per ragioni molto diverse.

=questione è se i self‐report verbali fonti di dati attendibili e validi o no.> risposta> i resoconti verbali tanto più utili quanto più riguardano situazioni e argomenti soggetti hanno esperienza diretta. Coloro che si schierano a favore utilizzo report verbali suggeriscono che quando essi ideati con accuratezza, e circostanze tenute dovuta considerazione, tali resoconti> fonte di informazione efficace. In definitiva suggeriscono di trattarli per ciò che sono: informazioni, o dati, in questo non diverse da quelle ricavate, ad es, attraverso rilevazioni più “oggettive”.

Anche se il termine introspezione (descrizioni verbali di un processo interno persona) screditato tempo fa dagli psicologi sperimentali> ora accresciuto interesse utilizzo potenziale di tali dati. Il vantaggi di usare report verbali= ricchezza e originalità informazioni su persona. Tuttavia, essere il più possibile garantiti i criteri di attendibilità e validità dei dati.