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Saba: formazione culturale - Coggle Diagram
Saba: formazione culturale
Pregi e difetti della "triestinità"
Saba scopre la propria vocazione letteraria al di fuori della scuola
Abbandonati gli studi si dedica ad ampie letture senza alcuna guida che lo orienti
L'essere nato a
Trieste
è considerato da Saba un'aggravante; la città gli pare
arretrata e lontana
dalle tendenze più nuove della letteratura (era ancora romantica)
In queste condizioni ritenute avverse alla propria formazione letteraria, Saba sottolinea come un proprio merito "aver ritrovato da solo il filo d'oro della tradizione italiana" e avere riconosciuto la propria vocazione poetica incominciando a 17 anni a scrivere
Tuttavia Triste non è a quei tempi soltanto il luogo periferico e lontano dalle esperienze letterarie d'avanguardia, è anche una città aperta alle novità della cultura e della filosofia mitteleuropea, come la psicoanalisi freudiana, che sarebbero rimaste ai margini della cultura italiana ancora per molti decenni (tranne Svevo)
L'essere nato a Trieste consente a Saba di entrare in contatto diretto con gli
studi di Freud
e degli psicoanalisti della sua scuola, che influenzano profondamente il suo modo di pensare e la sua scrittura
Da una parte prova un profondo
amore per l'antico
e aspira a essere considerato tra i cittadini illustri della nazione; dall'altra si sente attratto da
nuove visioni del mondo
capaci di scardinare i luoghi comuni del pensiero e di rivelare le più nascoste verità dell'animo umano
Questa mescolanza di
tradizione e modernità
caratterizza tutta la formazione di Saba
Affinità con Leopardi
In una prosa della vecchiaia (
Della biblioteca civica ovvero della gloria
, 1957) elenca Leopardi, le liriche di Parini, Foscolo, Petrarca, Manzoni, d'Annunzio e i sonetti di Shakespeare tradotti in prosa italiana
Tra tutti quello che più leggeva era Leopardi, i
Canti
, le
Operette morali,
ed alcuni suoi pensieri e lettere
Ci sono
echi stilistici, lessicali e di immagini,
e anche
influenze tematiche
, come la rappresentazione della scissione interiore dell'io e il contrasto tra il desiderio di solitudine del poeta e il suo bisogno di integrazione nel mondo
Sono presenti anche occasionali riferimenti letterari a
Foscolo
e a
Dante
, ma mai troppo palesi: Saba riesce ben presto a trovare un proprio linguaggio
Il suo legame con la tradizione letteraria italiana resta particolarmente visibile nella scelta di avvalersi delle
forme metriche tradizionali
, a partire dal verso
endecasillabo
, così come l'uso di sistemi strofici regolari, quali il
sonetto
o la
canzonetta
Distanza dalle poetiche contemporanee
La tendenza di Saba a usare con una certa libertà espressioni e strutture linguistiche di altri autori, senza stabilire un'esplicita dipendenza, vale anche rispetto ai poeti della generazione che lo ha immediatamente preceduto
Saba dichiara che l'influenza di Carducci e
Pascoli
si fa sentire nelle sue poesie giovanili
Riconosce a
d'Annunzio
il merito di aver influito sulle proprie scelte metriche, anche se la sua concezione artistica si trova agli antipodi di quella dannunziana
Piuttosto difficili sono i rapporti di Saba con i letterati contemporanei: egli disprezza le provocazioni futuriste, esprime giudizi assai riduttivi dei crepuscolari e si sente estraneo all'oscurità espressiva dei poeti ermetici
Familiarità con Montale e lontananza da Ungaretti
Un poeta contemporaneo con cui Saba intrattiene rapporti di reciproca stima, pur nella diversità delle poetiche, è
Montale
, che si interessa alla sua opera compiendo osservazioni critiche che ne evidenziano l'originalità
Nelle poesie di Saba si possono talvolta sentire echi di versi di Montale: nonostante non ne condividano la tensione metafisica né la funzione allegorica assegnata agli oggetti, vi si possono trovare alcune somiglianze di ambienti, di immagini, di temi
Con
Ungaretti
e con la poetica della parola "assoluta", Saba ha ben poco in comune, poiché la sua ricerca di un'espressione chiara e limpida che sveli le ragioni più profonde dell'io non può riconoscersi nel clima di mistero e nella sacralità della parola propri della poesia di Ungaretti