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EUGENIO MONTALE (1896-1981) - Coggle Diagram
EUGENIO MONTALE (1896-1981)
Formazione
Si diploma in ragioneria nel 1915 e si forma da autodidatta, con una grande passione per le lingue e la letteratura.
Collaborazioni
Nel 1927 si trasferisce a Firenze e inizia a collaborare con l’editore
Bemporad
. Successivamente, si trasferisce a Milano e collabora con “
Il Corriere della Sera
”
Riconoscimenti
Nel 1975 vince il
Premio Nobel
per la letteratura e viene nominato
Senatore
a vita. Muore a Milano nel 1981
Opere principali di Eugenio Montale
“La bufera e altro”
(1956): Questa raccolta affronta temi di guerra e dolore.
“Satura”
(1962-1970): Prevalenza di temi satirici, polemici e parodici e poesie legate alle occasioni quotidiane
“
Le Occasioni
” (1939): Qui si parla di memoria e si rievocano figure del suo passato. Lo stile è più alto e aulico rispetto a “Ossi di Seppia”, con un linguaggio meno quotidiano e più astratto.
“Xenia”
(1964-66): Si suddivide in due sezioni, composte ciascuna da 14 poesie. A caratterizzarle è l’abbandono dello stile criptico ed ermetico e la presenza di componimenti brevi.
“
Ossi di seppia
” (1925): Questa raccolta è caratterizzata da una poetica scabra ed essenziale. Montale rappresenta l’uomo logorato dalla natura e dal tempo come un oggetto inanimato, scarno ed essenziale, come un osso di seppia.
Poetica di Eugenio Montale
Poetica del correlativo oggettivo
: Montale riprende questa poetica da T. S. Eliot. Utilizza oggetti concreti per rappresentare sensazioni ed emozioni profonde e universali.
Male di vivere
: Montale esprime la sua disillusione nei confronti della realtà. La poesia non serve a spiegare le cose, perché la vita è priva di senso. La negatività della condizione esistenziale è un tema ricorrente
le poesie più importanti :
“
Spesso il male di vivere ho incontrato
” (1924) in “Ossi di seppia”.
Parafrasi
: Il poeta descrive la sofferenza esistenziale dell’uomo attraverso immagini tratte dalla natura. Il male di vivere è presente nel ruscello strozzato, nella foglia riarsa e nel cavallo stramazzato.
Temi:
Sofferenza, pessimismo, condizione umana.
Concetto chiave
: L’uomo può preservarsi solo attraverso una divina indifferenza.
“
Meriggiare pallido e assorto
” (1925) in “Ossi di seppia”.
Parafrasi
: Il poeta descrive un momento di quiete e contemplazione durante il meriggio. La statua, la nuvola e il falco simboleggiano l’immobilità e l’indifferenza.
Temi
: Calma, immobilità, bellezza.
Concetto chiave
: La divina indifferenza permette di apprezzare la bellezza del mondo.
“
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
” (1967) in "Xenia II"
Parafrasi:
Il poeta ricorda di aver sceso molte scale, accompagnando qualcuno. L’atto di scendere simboleggia la vita e la condivisione di esperienze.
Temi
: passaggio del tempo, esperienze condivise.
Concetto chiave
: L’importanza delle relazioni umane e dei momenti condivisi.
Nella sua poesia ci sono figure femminili importanti (figure salvifiche )come
Drusilla Tanzi
soprannominata “Mosca” per la sua cecità occhiali enormi
Irma Brandeis
soprannominata “Clizia”, ha origine ebraiche e durante la seconda guerra lei dovette tornare in America e chiese a Montale di andare con lei
Maria Luisa Spaziani
soprannominata “Volpe”