Please enable JavaScript.

Coggle requires JavaScript to display documents.

Mary Shelley (1791 - 1851), Origini del testo, Frankenstein, Il…

- - - - La sua ansia era prodotta dalle aspettative che diventasse come sua madre.
- - - - Questo lavoro di revisione cerca di migliorare lo stile di prosa di Mary: si cambiano le strutture di frase semplici o colloquiali in equivalenti più complessi e stilisticamente più elevati. In generale, Mary considerava suo marito Percey come un mentore letterario, ben qualificato per modificare e migliorare i suoi scritti.
        
        Continuazione: Walton
        
        Walton riprende il controllo della narrazione, e la storia continua sotto forma di altre lettere a sua sorella. Le dice che crede alla storia che gli ha raccontato Victor e si lamenta di non averlo conosciuto in giorni migliori.
        
        Walton vede Frankenstein come una figura nobile e tragica, mentre Victor si considera una vittima del destino, il mostro vede Victor come un creatore spericolato, troppo egocentrico per prendersi cura della sua creazione.
        
        Mentre Walton e Victor vedono il mostro un bruto malevolo e insensibile, il mostro si presenta come un eroe classico martire. Una mattina, i membri dell'equipagio di Walton lo supplicano di promettergli che sarebbero tornati in Inghilterra una volta usciti dal ghiaccio in cui sono rimasti intrappolati da quando videro per la prima volta la slitta. Victor convinse gli uomini che la gloria e l'onore della loro ricerca era una motivazione sufficiente per continuare verso il loro obiettivo.
        
        Commossi dal discorso di Victor, due giorni dopo chiedono nuovamente la stessa cosa a Walton che acconsente al ritorno. Però poco prima che la nave ritorni in Inghilterra Victor muore. Il suo ultimo consiglio per Walton è evitare l'ambizione.
        
        1 more item...
  - - - In questa lettera racconta a sua sorella dei preparativi pre-partenza e del desiderio che arde in lui di realizzare "un grande scopo". C'è un parallelismo tra Walton e Frankenstein, poiché entrambi sono spinti da ideali romantici di fama e fortuna ed entrambi hanno il desiderio di conquistare la natura, chi di andare dove nessuno è mai andato prima e chi di rubare il principio della vita.
        
        A differenza di Frankenstein, però, Walton deve rispondere ad una figura femminile che è la sorella, e alla fine verrà convinto dal suo equipaggio di arrestare questa sua ricerca egoistica e a tornare alla civiltà domestica.
        
        Dunque in questa sezione la Shelley esplora nei minimi dettagli le ambizioni romantiche smisurate e disumane condivise tra questi due personaggi e, successivamente, ne esamina gli effetti sulla creatura al centro del romanzo.
      - LETTERA II e III: Nella seconda lettera Walton lamenta la sua mancanza degli amici, si sente solo e isolato. Si nota il suo amore per il "meraviglioso" che lo spinge lungo la rotta del pericoloso e solitario che ha scelto. Nella terza lettera, invece, Walton racconta alla sorella che la sua nave è salpata e che ha piena fiducia che raggiungerà il suo obiettivo.
        
        LETTERA IV:In questa lettera Walton e la sua ciurma, con la nave, si fermano tra enormi lastre di ghiaccio e qui individuano prima una slitta guidata da una creatura enorme, il mattino seguente ne individuano un'altra con su un uomo debole e affamato. Lo invitano a salire a bordo e col tempo lui e Walton diventano amici. Walton gli si rivolge come all'amico che ha sempre desiderato: la sua ricerca di compagnia è parallela alla ricerca del mostra di un amico o di un compagno (un parallelismo molto confuso ora nelle prime lettere, ma che diverrà sempre più chiaro man mano che si va avanti con il romanzo)
        
        Altro tema introdotto nelle lettere di Walton è il pericolo della conoscenza: questa tema viene sviluppato in tutto il romanzo man mano che vengono rivelate le tragiche conseguenze della ricerca ossessiva di comprensione dello straniero. Anche Walton, per l'appunto, è affascinato di sapere ciò che nessuno sa, di approfondire i segreti della natura.
- - - - Nel romanzo troveremo alcuni personaggi femminili come la madre Caroline, amorevole e sacrificale, ed Elizabeth, una bambina innocente, sensibile e abbandonata, ma allo stesso tempo bella, dolce e intelligente. Le donne di Frankenstein tendono ad adattarsi a pochi ruoli, sono universalmente passive, affidandosi quasi sempre all'azione degli uomini che li circondano.
        
        Frase che dice di sua madre e suo padre: "è venuto come uno spirito protettore per la povera ragazza, che si è affidata alla sue cure":
  - - - La sua narrazione è colma di nostalgia per un periodo felice e parole come "destino", "fatale" e "presagio" rafforzano per l'appunto l'inevitabilità della tragedia che si sta per scatenare, suggerendo non solo la rassegnazione ma anche un tentativo da parte di Victor di negare la sua responsabilità della proprio sfortuna.
      - Da adolescente inizia a interessarsi sempre più ai misteri del mondo, ma anche alla filosofia naturale. Racconta del potere distruttivo della natura in un episodio in cui, durante un violento temporale, un fulmine distrugge un albero davanti casa sua.
    - - A 17 anni lascia la famiglia per frequentare l'università a Ingolstadt, però poco prima che prima la madre prende la scarlattina da Elizabeth mentre la curava, e muore. L'atmosfera di lutto viene raccontata in modo molto toccante.
        
        Delle settimane dopo, nonostante il dolore Victor decide di partire. Giunto all'università fissa un incontro con il professore di filosofia naturale, Mr.Krempe, che gli dice che tutto il tempo che lui ha passato a studiare gli alchimisti è stato tempo perso.
        
        Victor frequenterà una conferenza di chimica e poi un ulteriore incontro con il medesimo professore, e questi lo convinceranno a proseguire i suoi studi scientifici.
      - CAPITOLO IV
        
        Victor affronta gli studi ignorando la sua vita sociale e la sua famiglia a Ginevra. Inizia a studiare come è costituito il corpo umano, ma anche il suo progressivo decadimento dopo la morte. Si chiedeva da dove venisse il principio della vita e dopo diversi anni d'instancabile lavoro padroneggia tutto ciò che i suoi professori gli hanno insegnato.
        
        Decide di fare un passo avanti: nel suo appartamento, lontano dagli occhi indiscreti di tutti, decide di iniziare a creare una sua creatura animata, immaginandola come l'inizio di una razza di esseri meravigliosi.
        
        La sua megalomania diventa pazzia: "la vita e la morte mi apparivano come barriere ideali che dovevo rompere. Una nuova specie mi avrebbe benedetto come suo creatore."
        
        Scova il materiale che gli serve dalle camere mortuarie, sezionando cadaveri. Svolge questo lavoro da solo, anche se il lavoro scientifico ha bisogno di condivisione, confronto. Dunque già questo è un segno premonitore del male che farà e di come perde il contatto con la natura umana.
        
        CAPITOLO V
        
        Dopo mesi di lavoro Victor completa la sua creazione, a Novembre, un mese cupo e tetro. La sua stessa creatura lo inorridisce e lo definisce "catastrofe", "essere miserevole".
        
        Quella sera provò a dormire, ma il suo inconscio tira fuori le due persone che aveva amato di più: Elizabeth e sua madre. I suoi incubi riflettono il suo orrore per ciò che ha fatto e prefigurano gli eventi futuri nel romanzo: Elizabeth appare "livida del colore della morte", preparando il lettore alla sua morte finale e la collegano alla creazione del mostro.
        
        Quando si sveglia scopre il mostro vicino al suo letto con un sorriso grottesco e per questo si precipita fuori di casa. Per un giorno intero evita di tornare a casa, ormai infestata. Mentre cammina in giro per la città incontra il suo amico Henry Clerval: è come riconnettersi a un clima familiare dopo tanti mesi d'isolamento
        
        Però, purtroppo, indebolito dai mesi di duro lavoro e per l'orribile creatura che ha creato, si ammala di una febbre nervosa che durerà diversi mesi. In questo periodo gli starà vicino il suo amico Henry, che lo curerà ed una volta guarito gli consegnerà una lettera di Elizabeth che aveva ricevuto durante la sua malattia.
        
        CAPITOLO VI
        
        A partire da questo capitolo succedono tutta una serie di eventi catastrofici che vengono svelati piano piano dai personaggi: le lettere aumentano consentendo al lettore di ascoltare le diverse voci dei personaggi, ma anche di capire se il narratore sia affidabile o meno.
        
        La lettera di Elizabeth esprime benissimo la sua preoccupazione per la salute di Victor. Gli racconta anche di Justine, la cui storia ricorda molto quella di Fanny: essendo che la sua famiglia era povera, la famiglia Frankenstein l'ha adottata. Però morta la mamma di Victor, la ragazza viene ripresa dalla mamma , che morì anche lei, quindi Justine tornò di nuovo dai Frankenstein.
        
        Nel mentre torna la primavera e Victor si sente di nuovo felice grazie all'estasi che la natura gli fa provare in questo periodo.
        
        CAPITOLO VII
        
        Victor riceve un'altra lettera, ma dal padre questa volta, che gli fa sapere che suo fratello più piccolo, William, è stato assassinato in un bosco. Triste, scioccato e preoccupato Victor parte immediatamente alla volta di Ginevra, però arriva durante la notte, quando le porte della città sono chiuse. Proprio per questo decide di trascorrere il tempo passeggiando fra i boschi di periferia.
        
        Si trova vicino al punto in cui è stato ritrovato il corpo di suo fratello, nel bel mezzo di un temporale, e qui vede il mostro in agguato, quindi si autoconvince che sia stata la sua creatura a uccidere il fratello William.
        
        1 more item...
        
        CAPITOLO VIII
        
        Durante il giorno del processo Justine è calma, Elizabeth decide anche di difenderla lodando le sue qualità, ma questo non fu sufficiente. Infatti tentò anche a confessare il falso per essere assolta, ma viene giustiziata.
        
        2 more items...
        
        CAPITOLO IX
        
        2 more items...
- - - - Nel versione del 1831 si sostituisce la precedente concezione della natura come benevola e materna con una visione più spinta da una forza inconscia e amorale > Victor Frankenstein è decisamente meno responsabile delle sue azioni.
- - - - "Frankenstein" è l'analisi letteraria più penetrante nella psicologia dell'uomo scientifico moderno, sui pericoli insiti nella ricerca scientifica e sulle conseguenze e terribili, ma prevedibili, dello sfruttamento incontrollato della natura.
- - - - La Shelley mette in atto una potente critica alla prima rivoluzione scientifica moderna: nel pensiero scientifico del XVII secolo era presente una spietata politica di genere
        
        La ricerca di Victor era incentrata sull'usurpare alla natura il potere femminile della riproduzione biologica, ma non ebbe successo - non solo perché la creatura si rivolta contro di lui, ma anche perché madre natura si ribella, distruggendo la sua salute, impedendogli di creare una creatura "normale", impedendogli di generare un proprio figlio deviando il suo desiderio per la sposa verso la vendetta contro il mostro.
  - - - L'autrice suggerisce anche una paura profonda di Victor del desiderio sessuale femminile della creatura. Infatti, si trova a distruggere la creatura femminile, che sarebbe diventata una potenziale partner sessuale della creatura.