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1Delta, cap 3 - Coggle Diagram

- - - - comuni e piccole frazioni portatori di paesaggi specifici, con caratteristiche storiche e culturali peculiari ma che per quanto pronunciate non sembrano intaccare la fondamentale atmosfera e natura di città padane e deltizie
        
        il Parco del delta del Po, cinque volumi in cui l'obbiettivo è dare confini a terre dove centrale rimane il paesaggio. la cartografia di questo territorio trova il punto nell'instabile linea di confine tra terra e mare
        
        nel quarto volume, che ha come titolo "l'ambiente come soggetto. il paesaggio quotidiano" i curatori provano a spiegare le ragioni della povertà: la storia del territorio e della sua gente ha come valori storici una storia di indigenza e insicurezza
        
        alluvioni, insicuerezza economica e sociale ma anche rapina delle risorse del territorio: un processo di colonizzazione costante che ha mutato nel tempo strumenti e metodi.
        
        colonizzazione politica( dall'epoca estense a quella pontificia) ma anche condotta a traverso le bonifiche delle grandi società finanziarie che poi prende forma di speculazioni tuiristiche balneari dagli anni 60
        
        processi di ricostruzione che hanno radicalizzato squilibri e disuglianze tra settori, classi e gruppi sociali, ambiti territoriali e risorse ambientali che hanno contribuito alla rappresentazione di questo territorio come altro dallo stato nazione
        
        profonda sfiducia da parte della popolazione verso istituzioni, in particolare nei confronti delle forze dell'ordine.
        
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- - - - 40% di analfabeti; alcuni ancora i nqeusti anni abitavano in capanne di paglia e canna; in 8/10 dormono nella stessa stanza; denutrizione e tubercolosi; mortalità infantile 7/8%
        
        I mustri(1960) documentario dedicato ai bambini e ai giochi(mustri): la maggior parte riproducevano la faticosa vita degli adulti
        
        creazione di una "questione meridionale" nel nord italia.
        
        nuovo modo di rappresentare la povertà fa scoprire a molti italiani un sottoproletariato allora sconosciuto.
        
        Le voci del delta(53): raccontare il territorio attraverso singole storie di vita
- - - - vengono descritti contadini che controllano quotidianamente il livello dell'acqua per mezzo di bastoncini, perennemente spaventati dalla possibilità di una piena
      - cinema, letteratura, inchieste e reportage hanno dialogato a lungo per costruire una comune rapoporessentazione quella del fiume maligno
        
        catastrofi, interventi tecnici aggressivi e abbandoni, bonifiche, rotte d margini, deviazioni di fiume ecc... hanno spesso distratto i non polesani a cominciare dai ferraresi che hanno abitato sempre dentro le mura, dal prendere atto dello stato di povertà di queste terre, concentrando il loro sguardo ematico verso queste solo in occasione di alluvioni o simili.
    - - queste due rappresentazioni trovano sintesi in una terza: quella di un fiume benigno e maligno allo stesso tempo. un fiume capace di distribuire il bene e il male, le disgrazie o le fortune.
        
        questa duplice e contemporanea rappresentazione è legata spesso all'incapacità di leggere il carattere del fiume
        
        la dialettica attraverso cui leggere questo territorio è quella Natura/cultura, l'unica che permette al visitatore di comprendere il territorio costruito dal lavoro instancabile di uomini( che hanno da sempre cercato di rendere loro meno ostile il delta) nel dialogo quotidiano con una natura ceh insieme tutela e aggredisce
- - - - questa condizione e il senso di isolamento hanno permesso agli abitanti di queste terre di sviluppare un identità forte
        
        la salkoff si domanda nel suo lavoro quanto gli abitanti nel delta( i comaccheisi) abbiano lavorato per produrre la propria condizione di esclusione, una propria cultura
        
        tale condizione è frutto si di una subordinazione imposta dalla pratica del dominio dei governanti ma anche dalla tendenza all'autoisolamento per la quale gli esclusi ripetono un esopereiuza di vita tragica e l'impossibilità che essa determina di compiere atti storicamente positivi
        
        presenza di dialetti diversi tra loro a distanza di pochi chilometri spesso legati all'apparenza di un glossario comune fluviale, oppure legati alla povertà e all'ignoranza.
- - - - tutti lavoratori legati al mondo del fiume e che sino stati ritratti in pagine di letteratura o attraverso film
      - lavori messi in crisi dalla riforma e dalla volontà di rendere la figura precaria del bracciante un occupazione stabile e redditizia
        
        con la bonifica in 120k raggiungono le terre del delta per un lavoro sicuro
        
        in mancanza di mezzadria molti iniziano a lavorare nel latifondo: negli anni 20 i latifondisti erano obbligati ad assumere un certo numero di disoccupati per la vori agricola ie stagionali( questi tornavano ad essere disoccupati a fine estate ed erano in lotta per ottenere 100 giornate lavorative annuali)
        
        le opere di bonifica causano un vero e proprio boom demografico, si vive una stagione di trasformazione territoriale; si iniziano nuove coltivazioni( barbabietola) che fanno nascere in pochi anni numerosi zuccherifici che creano una dotazione industriale di tutto rifguardo
        
        si crea l'idea di essere finalmente usciti allo scoperto dopo secoli di rassegnazione e emarginazione
        
        ci sono comunque delle testimonianze che raccontano di una lotta di classe: dai lavoratori scariolanti a quelle delle ultime tradizionali famiglie contadine infine le lotte socio-polithce dei braccianti per migliorare le proprie condizioni
        
        la situazione del delta inoltre rimaneva invariata: la grande proprietà fondiaria controllava i consorzi di bonfica che poi in realtà aveva anche il compito di fungere da sostituto della riforma agraria
        
        negli anni 50 ci sono le prime assegnazioni di terre alle famiglie del delta
        
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        il clima politico è tutt'altro che pacificato: da una parte c'erano le forze di governo che volevano che le terre venissero assegnate a proprietà a gestione familiare, dall'altra la sinistra e i socialisti/comunisti che chiedevano un esproprio del suolo con assegnazione collettiva statale
        
        col fallimento della riforma ha restituito a queste terre un volto che non è piu quello della vita contadina precedente ma neanche quello del delta incontaminato.