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DODICESIMO CAPITOLO - Coggle Diagram
DODICESIMO CAPITOLO
Fino ad ora abbiamo considerato l’estetica come un piano di riflessione metodica sulla natura, l’origine, le forme dell’esperienza estetica e le sue relazioni con le altre attività
L’estetica di Kant o quella della filosofia analitica riflettono sull’arte e sull’esperienza estetica
L’estetica si muove su di un piano speculativo si pone nei confronti di tutti i programmi d’arte concreti in una relazione di equidistanza.
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• Teoria delle singole arti – teoria della letteratura, teoria della pittura...
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POETICA Indica la riflessione che chi è direttamente impegnato nella produzione artistica (artista stesso) compie sulla propria attività, elaborando progetti, enunciando norme, delineando ideali.
Luciano Anceschi→basando la sua riflessione sul capitolo Estetica. Teoria della formatività di Pareyson.
DEDICA diversi studi alle singole poetiche di diversi artisti. Ha in qualche modo formalizzato il rapporto tra estetica teorica e poetiche progettuali.
Le poetiche si muovono su un piano pragmatico, l’estetica come orizzonte di integrazione delle poetiche, un luogo teorico nel quale si supera l’aspetto dogmatico di ogni progetto operativo e si persegue una finalità di pura comprensione.
Kant mostra un gusto neoclassico povero, che privilegia il disegno sul colore e la linearità sull’attrattiva; Hegel non nasconde l’insofferenza verso i romantici suoi contemporanei.
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Filosofia dell’esperienza (guida del libro)
Filosofia della storia dell’arte
Due teorie apparentemente opposte, ma in realtà speculari:
• Teoria del primato dell’arte. Arte che diventa tramite di una conoscenza più profonda, con un duplice vantaggio rispetto alla filosofia: consente di rappresentare quel che la filosofia può solo pensare e offre una via d’accesso al sapere percorribile a tutti gli uomini
• Teoria della fine/morte dell’arte incontra un progressivo depotenziamento, una perdita di centralità. Questa teoria trova la sua formulazione nell’estetica di Hege
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secondo Hegel l’arte ha avuto una funzione storica fondamentale, ha portato ad espressione i supremi contenuti di ogni cultura storica e ha dato forma alla fede religiosa dei popoli.
Il nesso tra arte e religione→ a religione greca è una religione dell’arte,
Con l’avvento della religione cristiana l’arte comincia a morire,
Con la civiltà borghese moderna a partire dalla Riforma e poi con il progresso della libertà nello Stato moderno si segna la perdita di effettualità dell’arte.
L’arte perde i suoi contenuti religiosi e ne acquista di mondani, denunciando pienamente la sua riduzione a mero abbellimento e piacere.
L’arte muore→non costituisce più un accesso fondamentale alla verità, muore lasciando la propria funzione alla filosofia.
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Nessuna delle due mette in questione la visione enfatica dell’arte che sta alla base e sono entrambe figlie della stessa epoca storica (inizio ‘800).
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Inizio dell’arte di massa→ Le arti di massa sono uno dei soggetti dei Cultural Studies, che si basano però ancora su Benjamin e Adorno, che scrivevano in un’epoca in cui vi era l’utilizzo politico dell’arte di massa da parte dei regimi totalitari. Bisogna uscire dalla contrapposizione stereotipata tra arte di massa e avanguardia, sono fenomeni legati.