Popper è convinto che il sapere scientifico e la vita della società siano strettamente intrecciati. A suo dire,la politica deve trarre dalla scienza il proprio metodo, imparando a peocedere per “congetture e confutazioni” o per “prove ed errori”. Così come nella scienza non esiste alcuna verità definitiva, e l’errore è parte integrante del processo conoscitivo, allo stesso modo una società democratica non può che essere fallibile, priva di autorità indiscutibili. Il metodo della scienza e della politica deve pertanto essere un “atteggiamento critico o razionale”, cioè un’attitudine a risolvere i problemi obbedendo alla ragione dialogante, e non all’autorità che impone verità assolute.
Come la scienza, la politica è un “gioco senza fine”; come la scienza è sottoposta a controllo pubblico di una comunità, così i governanti e le loro decisioni sono sottoposte al controllo dell’opinione pubblica. Sia l’atteggiamento scientifico sia quello democratico sono dunque espressione della convinzione che nella ricerca della verità sia necessaria la cooperazione e che, con l’aiuto del dibattito, si possa raggiungere con tempo a qualcosa come l’obbiettività