La giustificazione del passaggio dai dati alle realtà fisiche o psichiche si fonda sul postulato per cui quando vari eventi complessi e più o meno vicini ordinati attorno a un evento centrale hanno tutti una comune struttura, è probabile che abbiano un antecedente causale comune e oggettivo. A causa del primato riconosciuto all’esperienza immediata e personale, la speculazione di Russel sfiora il solipsismo, che tuttavia viene superato: se si ammette la possibilità dell’ inferenza dai dati alle cose, bisogna infatti ammettere l’inferenza che procede dai dati alle realtà psichiche, cioè alle altre persone. E questo consente di constatare la quasi “pubblicità” di molte sensazioni, in virtù della quale, ad esempio, due uomini vicini, pur non avendo esattamente gli stessi dati visivi, hanno comunque dati simili. È però ovvio che questa somiglianza non sia un dato ma un’inferenza (perché dati appartenenti a persone diverse non possono essere direttamente confrontati) e che dunque non possa essere assunta come giustificazione dell’ inferenza stessa