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Labeling Dare un nome alle emozioni (3.1), IMPORTANTE Fa percepire…
Labeling
Dare un nome
alle emozioni
(3.1)
Labeling
(Etichettare)
(p. 67)
Attribuire
nome a
Emozioni e
sensazioni
Ripetere ad
alta voce
con tono calmo
e rispettoso
usare forma
impersonale
"sembrerebbe che..."
"parrebbe che..."
"si direbbe che"...
se controparte
non d'accordo
non c'è problema
rispondere
"non intendevo affermare
che fosse così..."
"ho solo detto che..."
"...avevo quell'impressione"
poi IMPORTANTE
silenzio
lasciare che
etichetta
faccia il
suo lavoro
stare tranquilli
ad ascoltare
Vantaggi
(p. 67)
da valore
a emozioni
dell'altro
si dimostra
all'altro
di identificarsi
con ciò
che prova
strategia
emotiva
induce intimità
Considerazioni
(p. 69)
emozioni
espresse
sia come
domanda
sia come
affermazione
di solito
risposta più
lunga
di "si/no"
potere della
strategia
invitare
altro
a rivelarsi
interrompere
reazione
amigdala
di fronte
a minacce
Negativo e
positivo
(p. 68)
etichettare
attenua
stempera
emozioni
negative
rinforza
emozioni
positive
aiuta a
riconoscere
invece che
continuare
a mettere
in atto
Emozioni
(p. 70)
comportamento
evindente
ciò che
si nota
emozione
sottostante
vera causa
del
comportamento
evidente
aspetto a cui
negoziatore
presta
attenzione
IMPORTANTE
Fa percepire meno spaventosi
i pensieri negativi e
attenua intensità e violenza
Affrontare direttamente
le dinamiche negative,
senza paura
ma con dovuto rispetto
(p. 71)
Es. "
Si direbbe che tu
sia contento di come
ti sta quella camicia
Primo passo:
indentificare stato d'animo
della persona
(p. 68)
Da usare quando
controparte è tesa
Manifesta comprensione
Incoraggia reattività