in un primo tempo, nella Grecia presocratica, l'impulso apollineo e l'impulso dionisiaco convissero separati e opposti. Successivamente, nell'età della tragedia attica di Sofocle ed Eschilo, i due impulsi si armonizzarono tra loro dando origine al dramma tragico, il quale diviene veramente tale quando gli aspetti dionisiaci della vita sono rappresentati mediante una serie di immagini che trasformano il vissuto di sofferenza dell'eroe in un mondo di ideale compiutezza e bellezza. Nell'arte successiva, tuttavia, l'apollineo finì per prevalere e soffocare il dionisiaco. Tale processo si concretizzò nella tragedia di Euripide, e avvenne parallelamente all'insegnamento razionalistico e ottimistico di Socrate, al quale il primo si rifà. La decadenza della tragedia rivela la decadenza della civiltà occidentale nel suo complesso e trova il proprio simbolo nella contrapposizione tra l'uomo tragico, che dice "sì" alla vita in tutti i suoi aspetti, e l'uomo teoretico, che "violenta la vita con a sferza dei suoi sillogismi".
La celebrazione nietzschiana dello spirito dionisiaco coincide con una forma di celebrazione della vita che non può essere né ottimistica né pessimista, in quanto si pone al di là sia del pessimismo, sia dell'ottimismo. Nietzsche riprende da Schopenhauer la tesi del carattere doloroso della vita, ma contrappone all'ascesi (l'atteggiamento di rinuncia e fuga proprio, oltre che di Schopenhauer, anche della morale cristiana, l'accettazione della vita così com'è, che esalta la vita in ogni suo aspetto, compresi quelli negativi e dolorosi.
il mondo e la vita sono per Nietzsche una sorta di gioco estetico e tragico, costituito dalla lotta tra gli opposti della vita e della morte, della gioia e del dolore. Solanto l'arte (la tragedia e la musica in particolare) riesce a comprenderlo e ad esprimerlo veramente, e per questo motivo possiede una natura metafisica. Tale considerazione sfocia nell'ideale di una rinascita della cultura tragica sull'arte e sulla musica, di cui il filosofo scorge in Wagner un'incarnazione emblematica.
la scelta di Nietzsche è quella di essere un discepolo di Dioniso, il quale, essendo il dio dell'ebbrezza e della gioia, rappresenta l'incarnazione di tutte le passioni che più sono proprie della pienezza vitale