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Crisi del 1300 - Coggle Diagram
Crisi del 1300
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Crisi economico sociale: peggiorano le condizioni di vita dei contadini e sul piano economico vi è un calo della manodopera e un ulteriore calo della produzione.
Il prezzo dei prodotti agricoli si abbassa così molti proprietari terrieri sfruttano ancora di più i contadini che si ribellano o abbandonano le campagne o i proprietari vendono le terree ai borghesi
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La crisi porta a cambiamenti: in agricoltura i borghesi che avevano comprato le terre fanno investimenti per ricavare da esse il massimo, soprattutto in Italia sett, Inghilterra e Fiandre. Contadini ormai pochi ottengono condizioni migliori.
In Inghilterra nascono manifatture che usano le lro lane. In Lombardia, Olanda, Francia le manifatture cercano di usare altre materie prime come cotone, canapa e lino. Materie prime non dovevano essere importate e i prezzi potevano essere più bassi.
Tornano a ripopolarsi città, abbandonate per la peste. Sovrani nel 1400 dovranno cercare di ripopolare le campagne, non facendo pagare tasse.
Subito si trasferiscono in città i poveri, circa 20 % della popolazione vive di elemosina. Nascono gruppi di fedeli, confraternite, che fanno opere di carità. Mercanti per ottenere perdono per i loro guadagni danno alla chiesa e ai poveri parte dei guadagni.
Nascono comunque leggi contro mendicanti: le prime in Castiglia nel 1351: chi poteva lavorare non poteva chiedere elemosina.