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MARIANNE BRANDT, OSKAR SCHLEMMER - Coggle Diagram
MARIANNE BRANDT
studentessa del Bauhaus nel 1924
i suoi prodotti sono l’espressione di una nuova generazione di designer fondata sulla
geometria e essenzialità
Ognuno dei pezzi prodotti da lei furono considerati come
prototipo per una possibile riproduzione industriale.
Brandt ha unito con successo
industria e design
ha creato alcuni dei migliori pezzi usciti da Weimar e Dessau Bauhaus.
Posacenere, lampade, illuminazione, servizi da tè e caffè
e altri vari oggetti per la casa facevano parte del suo portafoglio
il tutto nello spirito del suo
"ritorno alle forme più semplici"
.
molti dei suoi oggetti vengono riprodotti da Alessi
Dopo essere stata assegnata alla posizione di
“Mitarbeiter”
(che sta per Associate), si è concentrata sui prototipi destinati alla
produzione commerciale
, quelli che hanno portato
grandi consensi alla scuola stessa e un reddito costante
OSKAR SCHLEMMER
Parla anche del tema del
corpo umano
può essere
ridotto a una marionetta
attraverso la tipizzazione degli elementi che lo compongono, andando infine a comporre una rappresentazione in movimento.
Anche Schlemmer lavora sul tema del corpo, portandolo verso a delle applicazioni,
studiando le
leggi del movimento del corpo nello spazio.
–
“Le leggi funzionali del corpo umano in relazione allo spazio:
forma ovale del capo, forma svasata del corpo, forma cilindrica, o a clava, delle braccia e delle gambe, forma sferica delle articolazioni.
Risultato:
la bambola articolata o marionetta”.
–
“Le leggi dello spazio prismatico dato:
In questo caso,
si trasportano le forme prismatiche sulle forme somatiche umane
: testa, corpo, braccia, gambe tramutanti in immagini spaziali prismatiche.
Risultato:
architettura semimovente”.
– “Le forme espressive metafisiche come simbolizzazione delle membra del corpo umano:
la forma a stella della mano aperta, il segno ∞ delle braccia conserte, la forma a croce della spina dorsale e delle spalle.
Risultato:
smaterializzazione”.
come insegnante,
la fotografia del Bauhaus ha cambiato il punto di vista
non si deve più rappresentare in modo oggettivo.
La fotografia diventa una
trasposizione dell’animo dell’artista