Stress, sicurezza e salute sul lavoro: dall'Europa all'Italia Il percorso legittimazione valutazione rischi psicosociali organizzazioni e il riconoscimento sua importanza per conciliare il benessere individuale con l'efficienza organizzativa= processo lungo e in corso in Italia e in Europa. Le prime leggi> sicurezza sul lavoro in Italia risalgono anni '50, ma scarsamente applicate> anni '90, l'Italia progressi verso l'idea di una gestione sicurezza basata su prevenzione e informazione che coinvolge tutti i lavoratori, non solo i datori di lavoro e collaboratori più stretti. Tuttavia, 2002, il focus sui rischi tangibili e oggettivamente osservabili, pericoli fisici, chimici e biologici. Nel 2002 l'introduzione legislazione Unione Europea, ai datori di lavoro richiesto di valutare tutti i rischi, compresi psicosociali. L'Accordo quadro europeo sullo stress lavoro-correlato, firmato 2004= chiarire obblighi di valutazione rischio, specificamente in relazione stress lavoro correlato, sostituendo il termine generico "rischi psicosociali".
L'accordo escludeva il mobbing e i danni deliberati al lavoratore dalla valutazione. In Italia,2008, l'accordo interconfederale adottato l'Accordo quadro europeo. Il Decreto legislativo 81/2008 salute e sicurezza sul lavoro sostituito legislazione precedente specificato l'obbligo datore di lavoro di valutare tutti i rischi per la salute e sicurezza lavoratori, compresi correlati stress lavoro-correlato, e apportare adeguate misure correttive e di prevenzione. Tuttavia, nessuna linea fornita fino al 2010, >Circolare del Ministero del Lavoro> metodo a due fasi valutare il rischio di tipo psicosociale stress lavoro-correlato:
- Fase valutazione preliminare> rileva indicatori oggettivi e verificabili= indici che l’azienda rileva rispetto ai dipendenti (assenza per malattia, infortuni, segnalazioni al medico competente, licenziamenti e contenziosi, etc., e indicatori contesto e di contenuto del lavoro attraverso check list.
- Fase della valutazione approfondita in caso rilevazione di rischio o misure correttive rivelatesi inefficaci> strumenti questionari, focus group, interviste semi strutturate che permettono raccolta di informazioni e dati di maggiore dettaglio relative esperienza lavoratori considerati in termini di gruppi omogenei per tipo di attività svolta all’esposizione ai rischi valutati. Una metodologia in uso nazionale> definita dall’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) base delle normative e indicazioni ministeriali. La metodologia prende come riferimento competenze e strumenti condivisi comunità scientifico-professionale ed è resa disponibile online insieme a servizi formativi e di gestione della stessa. =anche altri protocolli singoli professionisti o società specifiche del settore forniscono variare relativamente ai contenuti strumenti specifici utilizzati ma non varia riferimenti teorico-concettuali, obiettivi, fasi, contenuti aree di indagine